Qualche settimana fa mia moglie ha comprato una pennina USB da 1 Gb, una di quelle con funzionalità di radio, registratore e gestione di MP3 (la Dikom è un'azienda coreana, ma sulla scatola c'è scritto Made in China...); le è costata poco meno di 10 euro, 15 volte meno di una, con le stesse caratteristiche ma con metà della capacità, acquistata tre anni fa. L'oggetto è ingombrante, con una interfaccia non particolarmente intuitiva, ma per quel prezzo non ci si può lamentare.
Oggi mi ha chiesto di installarle un qualche software che le permettesse di convertire i file audio dai CD in MP3, per farsi la sua 'compilation' di brani, pregandomi di trovare qualcosa che fosse un po' meno lento di quello che le avevo installato, sul portatile che aveva prima di questo, e che aveva imparato rapidamente ad usare. Si è lamentata della macchinosità del software precedente e della sua lentezza: l'ho rincuorata dicendole che il nuovo portatile avrebbe brillantemente superato il problema della velocità; per quello che riguarda il software, invece, il concetto di 'macchinoso' è molto soggettivo e dipende da quanto uno è 'computer savvy'. Conoscendola, ho pensato al software più semplice che conosco, una versione non recente di dBPowerAMP Music Converter, che ho usato, qualche volta, senza problemi.
Dopo aver connesso la chiavetta alla porta USB del suo portatile, si è aperta una finestra che mi ha informato che da quel momento era disponibile un software, AMT, che avrebbe consentito, tramite il trascinamento delle tracce audio da un CD, di convertire automaticamente i brani in file MP3 con tre diverse qualità di conversione. La cosa funziona con la massima semplicità (la conversione avviene 'on the fly', durante l'operazione di copia) e ho spiegato alla consorte l'uso veramente immediato dell'interfaccia del programma.
Fin qui, direte, che c'è di strano? Assolutamente nulla, credo. Nell'aprire, però, la partizione della chiavetta dedicata alla memorizzazione dei dati, ho avuto una sorpresa: oltre a due brani musicali di esempio, c'era anche un file di testo, intitolato: Surely you are joking; l'ho aperto: contiene tutto il testo, in inglese, del libro del noto fisico Richard P. Feynman, a cui ho avuto modo di far riferimento qualche tempo fa.
E questo, me lo concederete, è un po' strano.
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