L'avete notato? Non ci sono quasi più emigranti.
Sto scherzando, dite? Cerco la polemica o la facile battuta?
Niente affatto: si è proprio verificata questa inaspettata e favorevolissima contingenza, che pare invertire il corso degli eventi: gli emigranti da qualche settimana sono scomparsi, sostituiti dai più sommessi e innocui migranti.
Se la parola emigranti nella sua accezione comune indica chi si trasferisce all'estero (fuori dalla sua nazione), in genere in cerca di lavoro e di una condizione economica migliore, migrante indica solo chi si sposta verso nuove sedi, come certi uccelli che ancora si ostinano a cambiar di casa al mutare delle condizioni locali o degli stimoli vitali.
E così si addolcisce il termine, usandolo all'inglese: siamo tutti migranti, allora, quando la mattina passiamo ore e ore su auto o mezzi pubblici per andare a lavorare, siamo simili agli ... extracomunitari (si diceva sino a qualche settimana fa)?
Si modifica il rapporto tra la parola e l'oggetto a cui si riferisce, la parola nasconde la cosa e con questo bel giochetto si risolve il problema. O no?
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