venerdì 31 luglio 2015

L'italica dignità


Scrive Carlo Emilio Gadda, nel suo diario "Giornale di guerra e di prigionia", alla data odierna, nel 1916:

Se queste mie memorie saranno lette in futuro, chi leggerà sappia che la discordia nelle file del nostro esercito, nella compagine della nostra vita nazionale è novanta volte su cento il frutto di imbecillità e di frivolezze […] e peggio. La nostra anima stupida, porca, cagna, bastarda, superficiale, asinesca tiene per dignità personale il dire: «io faccio quello che voglio, non ho padroni.» — Questo si chiama fierezza, libertà, dignità. Quando i superiori ti dicono di tosarti perché i pidocchi non ti popolino testa e corpo, tu, italiano ladro, dici: «io non mi toso, sono un uomo libero.» Quando un generale passa in prima linea, come passò Bloise, e si lamenta con ragione delle merde sparse dovunque, tu, italiano escremento, dici che il generale si occupa di merde: (frase da me udita sulle labbra d’un ufficiale). Se il generale se ne sta a casa sua, dici che è un imboscato, ecc. Abbasso la libertà, abbasso la fierezza, intese in questo senso. Non conosco nulla di più triviale che questi sentimenti da parrucchiere.

Per non dimenticare la Grande Guerra. 

domenica 19 luglio 2015

Il latino della domenica - 125


È follia sperare che qualcosa rimarrà nella stessa condizione, se stranieri, separati da noi più per lingua, costumi e le leggi che per lo spazio di terra e mare, prenderanno il controllo.
(Livio, Ab Urbe condita, 31.29.12)

mercoledì 15 luglio 2015

Un lavoro riposante

Follonica, Foce della Gora delle Ferriere
I miei genitori e i miei nonni hanno fatto tutti i sacrifici possibili perché non dovessi fare un lavoro manuale, perché studiassi e non fossi costretto a guadagnarmi il pane col sudore della fronte.
Chissà cosa penserebbero di me, in questo caldo luglio: sono in ufficio, da più di dieci giorni senza condizionatore, con la temperatura che, nel pomeriggio, oscilla tra i 36° e i 37° e 1/2, in un bagno di sudore...

domenica 12 luglio 2015

Il latino della domenica - 124


Voler conoscere più del necessario è una forma di sregolatezza.
(Seneca, Lettere a Lucilio, 88.36)

venerdì 10 luglio 2015

MPS Chinese


Dopo le voci che circolavano a novembre dello scorso anno, ora la notizia.
Così posso riciclare uno dei miei disegnini....

mercoledì 8 luglio 2015

Siena e il mondo di San Francesco

Bonaventura Berlinghieri, San Francesco

 

The World of St. Francis of Assisi

Siena, Italy
July 17-19, 2015

Siena School for the Liberal Arts, Via Tommaso Pendola 37

Conference organized by
Meredith College, with Mercer-Kesler Funds
SUNY Geneseo, with the William R. Cook Fund
University of Portland
Gonzaga University

Organizing committee:
Bradley R. Franco (University of Portland)
Weston Kennison (SUNY Geneseo)
Beth Mulvaney (Meredith College)
Mario Ascheri (Università Roma 3)

Nelle pagine della Scuola Senese non se ne parla, per i dettagli bisogna andare sul sito del Meredith College.

domenica 5 luglio 2015

venerdì 3 luglio 2015

Inadeguato


Appena portata fuori l'auto dal cortile condominiale e parcheggiata a filo del marciapiede, lunedì scorso, mi riavvio verso la zona del parcheggio.
Una signora anziana, settantacinque anni, magra, vestita con cura, con i capelli corti argentati ben tenuti da una permanente fresca, mi si avvicina e mi fa: "Lei ora va a chiudere il cancello!"
Non conoscendola e non sapendo dove vada a parare le rispondo, asciutto: "Eh, sì, quando esco da casa mia, sono abituato a chiudere la porta..." Mi guarda dal basso in alto, lo sguardo scintilla dietro gli occhiali, annuisce sorridendo. "Appena l'ho vista l'ho detto: quel signore va a chiudere il cancello... " e aggiunge, rattristita "è il solo che lo fa... qui parcheggiano tutti come gli pare, vanno e vengono, se uno deve fare un salto a un negozio vicino, parcheggia qui dentro, tanto chi gli dice niente?" e si mette poi a enumerarmi le decine di comportamenti egoistici, scortesi, molesti e prevaricatori di questo o quel condomino e mi racconta di come, qualche volta, d'estate, sia rimasta bloccata in casa perché non riusciva, incerta e malferma nel muoversi, a districarsi dalle auto parcheggiate come capita. Non conosco quasi nessuno, lì; è la casa al mare, dove andiamo di rado, ma non posso che condividere le sue critiche, e come persona anziana capisco che si senta anche senza più voce in capitolo, tra quei tre mucchietti di palazzine che condividono un'area comune di transito e parcheggio. Alla fine della chiacchierata mi sono fatto un'amica.
Quando rientro in auto, dopo aver chiuso il cancello, devo spiegare il ritardo a mia moglie, che è rimasta all'interno, senza neppure l'aria condizionata (eh, sì, quando mi fermo, il motore lo spengo).
Lei scuote la testa e ripete l’opinione che ha di me: non sono adeguato a vivere in questo mondo.