La maggior parte di noi, usando un qualunque programma, sa che può utilizzare una combinazione di tasti (keyboard shortcut) per eseguire rapidamente un comando di uso frequente. In ambiente di word-processing, ad esempio, la combinazione di tasti Ctrl+C effettua una copia di un oggetto selezionato, Ctrl+G mette in grassetto il testo evidenziato, Ctrl+S attiva la sottolineatura, ....
Ma perché per fare il corsivo si deve usare l'apparentemente poco mnemonico Ctrl+I ?
Dato che la combinazione Ctrl+C è già utilizzata, si fa ricorso alla combinazione originale americana, che però non è stata scelta a caso: I sta per Italics, che, nel mondo anglofono, è sinonimo di corsivo, e lo è da molto tempo prima che esistessero i PC.
L'umanista, editore e stampatore Aldo Manuzio, cercando di creare un carattere che somigliasse alla scrittura manuale, realizzò, con l'incisore Francesco Griffi (o Griffo) di Bologna, un corsivo inclinato molto elegante, l'aldino.
Il carattere, disegnato e inciso apposta, servì alla stampa, nel 1501, di un Virgilio in 8° piccolo (circa 9 x 15 centimetri), che divenne il prototipo del libro moderno. Dopo il Virgilio, che uscì in aprile, saranno pubblicati Orazio a maggio, Petrarca in luglio, Giovenale e Persio in agosto, Marziale in dicembre.
Il font piacque agli stampatori e fu copiato, a Firenze e, soprattutto, a Lione. Manuzio se ne lamentò pubblicamente, per scritto, facendo notare anche i difetti che aveva il carattere che i tipografi lionesi gli avevano malamente copiato; i contraffattori prontamente ne approfittarono per correggere gli errori: chiamarono poi il loro carattere italico.
Tale fu il successo ed il gradimento dei lettori per il carattere creato da Aldo Manuzio e copiato da altri tipografi, che 'italics' divenne da allora il sinonimo di un qualsiasi carattere corsivo.
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