lunedì 28 gennaio 2008

Da Computer a Computer

Verso la fine degli anni ottanta, appena sposati, fummo costretti a trasferirci a Firenze e andammo ad abitare in casa dei miei suoceri.
La decisione fu improvvisa: abbandonai il lavoro di consulente che stavo facendo da anni e, in una 'piazza nuova', mi cercai un lavoro da dipendente. Un po' per fortuna, un po' per le mie competenze, dopo venti giorni avevo il nuovo posto di lavoro in una società di informatica.
I clienti che avevo lasciato in Maremma si trovavano in situazioni ormai stabili, per cui i miei interventi tecnici erano rari; in un caso, però, la mia presenza veniva richiesta molto spesso: si trattava di un concessionario di una grande marca di prodotti surgelati, che operava a Grosseto, che era soggetto a continue integrazioni al proprio software di gestione del magazzino e degli ordini per le frequenti e più disparate richieste che continuava a fargli l'azienda italiana proprietaria del marchio e controllata da una multinazionale americana.
Nell'azienda dove lavoravo avevo visto usare i primi programmi di teleassistenza e probabilmente li avrò usati io stesso: proposi all'azienda grossetana di dotarci di due modem e due software Carbon Copy per poter fare gli interventi, almeno quelli più urgenti, di notte e direttamente da Firenze.
A Grosseto accettarono di buon grado la soluzione: acquistarono quanto ci era necessario, facemmo qualche prova di messa a punto poi cominciai a realizzare le modifiche che mi venivano richieste e che apportavo, di solito dopo cena, dalla camera (attrezzata a studio) che avevo in casa dei suoceri. Costi telefonici aggiuntivi non ce ne erano, perché avevo attivato un sistema di richiamata.
I modem che utilizzavamo avevano una velocità di trasmissione di ben 2400 bps (erano modelli appena usciti, in azienda c'erano ancora i 1200 bps !); le linee telefoniche al tempo erano molto 'pulite' e quindi la trasmissione dati si svolgeva senza il minimo problema, oltretutto eravamo ancora nel mondo del DOS!
A me, naturalmente, questo tipo di attività sembrava la cosa più normale del mondo: lavoravo nel settore da alcuni anni e anche mia moglie ormai si era abituata a vedermi fare cose 'strane' e a sentirmi parlare in 'informatichese'.

Una sera, però, mi resi conto che qualcuno aveva su di me idee non proprio chiare.
Mi ero chiuso in camera subito dopo cena: dovevo apportare un aggiornamento molto urgente; in casa c'era il solito va e vieni, lo sparecchiamento della tavola, i piatti da fare, la TV.
Ad un certo punto, dal corridoio, sentii la voce di mia suocera che parlava con mio suocero, a voce abbastanza alta che la potei sentire distintamente. "Mah, è di là in camera .... dice che parla con un computer...." E il tono, incredulo e molto preoccupato, era quello di chi si chiede "Ma a quale pazzo scatenato abbiamo fatto sposare nostra figlia?"
Mio suocero borbottò una risposta, che non afferrai, accompagnata di certo da uno scuotimento di testa di disapprovazione nei miei riguardi.
Poi le voci passarono, dal salotto prese il sopravvento la TV e io continuai, tranquillo, a parlare con un computer che, nel cuore della notte maremmana, stava rispondendo puntualmente a tutte le mie chiacchiere fiorentine.

1 commento:

  1. buoni vecchi modem a 2400 ... pochi anni dopo il fatto che racconti, io e mia moglie, in macchina, parlavamo di un virus che affliggeva il mio PC rendendolo inutilizzabile. Mia suocera ascoltava in silenzio, impietrita, ma poi libero' l'angoscia che la martoriava:
    "Ma stateci attenti, non e' che i bambini toccano il computer e se lo attaccano?" Jack

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