Buio, pioggia intermittente; fumo denso tutt'intorno a noi, bagliori rossi tra le tenebre. Pigiati, l'uno accanto all'altro, su per la salita scivolosa, incalzando chi ci sta davanti, incalzati dalle torme che via via si aggiungono, condannate alla stessa espiazione.
Un urlo di sirena, all'improvviso, un lampo blu che sfreccia: tutti ci spostiamo per far passare il cherubino urlante, qualche dannato gli si accoda, forse nel suo vortice d'ali sarà trascinato verso la salvezza, invece che verso l'eterna dannazione.
Il tempo passa, ma che senso ha il tempo, ormai, per chi vale più qualcosa?
Ci si muove in gregge, ci si sogguarda, si cerca forse di capire l'uno i peccati dell'altro. Quei due vecchi che avranno mai fatto? E quel giovane dal labbro arrogante? E quel padre con i figlioletti agitati che ancora non hanno capito e che non riesce a tenere a bada? E quel ragazzo che dondola la testa al ritmo di una musica che solo lui può sentire?
Avanti, avanti, nel buio della notte, piano piano, incerti; qualcuno inciampa, gli altri, misericordiosi, gli permettono di riprendere il cammino senza una protesta, una voce, un suono.
Ed ecco, si comincia a vedere una luce. Diavoli rossi, cangianti, si agitano tra immense ferraglie semoventi, dalla terra s'alza il fumigare nauseabondo del nero catrame; e i diavoli rossi ci guardano, ghignanti, mentre ci preparano il passaggio obbligato, pestando, indenni, la nera polla coperta di vapori.
Ancora avanti, ancora avanti, all'improvviso un demone con casacca bianca, no, forse un angelo, che agita le ali, ci sposta, ci dirige, ci fa continuare. Più avanti un altro, poi un altro ancora, e un altro: calati qui nelle tenebre per dirigere il disegno divino, sottomessi a fare la volontà Altrui.
Quaranta minuti di inutile fila, insomma, ierisera, alla nuova rotonda davanti all'uscita Siena-Nord della superstrada Siena-Firenze.
Non un lavoro fatto di notte, non nelle settimane precedenti il rientro dalle vacanze natalizie; nessun cartello che ti segnali la bolgia in cui ti stai per infilare, secondo uno stile ormai consolidato dell' Amministrazione Comunale di Siena.
Sicuramente però un primato da Guinness: mai e poi mai ho visto un sì gran numero di vigili urbani (saranno stati sei o sette) tutt'insieme e fuori dalle mura della città.
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