"La più bella grazia che avrai potuto ricevere - dice laicamente la dedica al libro ricevuto in regalo per la mia prima comunione - sarà l'amore allo studio"
L'unico libro 'da adulti' che mi regalarono in quella occasione mi fu donato dall'amato cugino di mia mamma, il Dottor Professor Ingegner A. M., dalla vita personale e professionale degna di un romanzo.
Mio babbo lo chiamava, in sua presenza, con tutta la sequenza dei titoli e lui, spiritaccio mordace e ironico, ridacchiava sotto i suoi baffetti demodé.
A. era un insegnante capace di affibbiare un 3 meno meno meno meno in un compito o di fare interrogazioni terrorizzanti ai suoi allievi (ne ho avuto dei racconti, in seguito, dalle vittime...); era solito prendere in giro mio nonno sull'unico argomento che suo zio aveva sacro, il Partito Socialista; gli operai e i compagni di partito erano spesso oggetto dei suoi scherzi con mio babbo.
Aveva, tuttavia, un grande affetto per tutta la mia famiglia ed un gran rispetto per me, che da piccolo sembravo indirizzarmi verso lo studio con un amore ed una passione senza pari; ricordava, con profondo senso di gratitudine, quanto mio nonno aveva fatto per lui e per la sua famiglia, per aiutarlo a studiare, in un periodo in cui le difficoltà economiche di tutti erano, mi raccontano, davvero tante.
Non parlava mai, invece, della dura prigionia che, da militare, aveva subito in Germania; era 'storia vecchia' e qualche dettaglio sono venuto a saperlo dai racconti di mia nonna, sorella di sua mamma, ma solo innocui aneddoti.
Il libro che mi regalò è di G. K. Chesterton: L'uomo che fu giovedì e dieci storie di Padre Brown.
Era un libro che, nonostante la mia passione per la lettura, mi risultò difficile da leggere (avevo nove anni!): mi sfuggiva, diciamo così, il quadro generale. Sarebbero dovuti passare alcuni anni prima che riuscissi ad apprezzare il bizzarro plot dell'Uomo che fu Giovedì, una storia in cui un gruppo di anarchici inglesi, che preparano un qualche complotto, risulta essere tutto costituito da agenti infiltrati.
Anche le storie del prete-detective Brown e del suo assistente, l'ex furfante Flambeau, cominciai a capirle quando ne vidi in TV una riduzione in cui Renato Rascel era il pretino falsamente ingenuo e Arnoldo Foà il suo impareggiabile compagno di avventure: solo allora ripresi a leggere l peccati del principe Saradine, La croce azzurra, La forma sbagliata.
Fotogramma da 'La croce azzurra', prima delle sei puntate della serie "I racconti di Padre Brown" che andò in onda a partire dal 29 dicembre 1970 (programma Nazionale) la domenica sera.
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