mercoledì 28 maggio 2008

Senza cravatta

Quando lo si vede in TV, Ahmadinejad ha sempre una giacchetta grigio topo e una barba incolta di diversi giorni che gli danno un'aria smunta e quasi affamata, e una camicia chiara, slacciata sul collo, senza traccia di cravatta.
Homo sine cravatta est imago mortis, sostengo io, parafrasando il famoso detto.
Ora ho scoperto, da questo articolo di YnetNews, il perché di tanta ritrosia ad un abbigliamento formale.
Indossare la cravatta fu una moda iniziata con il regime dello Scià, ma la 'rivoluzione' islamica del '79 la mise al bando in quanto simbolo dell'occidentalizzazione del paese.
Speciali 'ronde moralizzatrici', composte da un ufficiale di polizia e da donne velate di nero, pattugliano le strade pronte ad attaccare e punire, armate di forbici, i trasgressori di questa regola che fa parte del programma Iraniano per lo sviluppo di un modello culturale nazionale.
E così, guerra santa alle cravatte, con blocco delle importazioni, anche se qualche medico o uomo di affari osa ancora trasgredire al diktat.
Che dire? La giacca che indossa in tutte le occasioni è dunque una creazione Iraniana e non occidentale? L'orologio da polso l'hanno inventato i Persiani, l'aereo di cui il Presidente si serve è una forma, camuffata, di tappeto volante?

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