Diceva ieri sera Lanfranco Pace (chi non se lo ricorda o non sa chi sia, potrebbe andare a scoprirlo su Wikipedia, ne vale la pena!), nella rubrica "Otto e mezzo" su La7, presentando Flavia D'Angeli, candidato premier di Sinistra critica:
"Un'insegnante, un'insegnante di italiano, anzi un'insegnante di italiano precario".
Che la nostra lingua sia così mal messa da essere definita precaria?
Perché precario, come dice il Devoto-Oli, è un aggettivo che indica qualcosa che è: "contrassegnato da una provvisorietà costantemente minacciata dal sopraggiungere di eventi pericolosi o addirittura catastrofici."
O l'opinionista voleva dire un'altra cosa?
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