Qualcuno mi critica: parli solo di Libri, di Chinesi, di Razzi e di Santi!
Se si considera che sono un ateo praticante, può essere certamente insolito parlare di Santi; ma i Santi fanno parte della nostra cultura, no, meglio, della nostra antropologia culturale e lo studio dell'animale uomo non può né deve certamente prescinderne.
Anche oggi scrivo di una Santa, Santa Lucia, ma tralascio, per una volta, il personaggio (vero o leggendario), per concentrarmi invece sulla data, quella del 13 dicembre, e su un vecchio proverbio popolare: 'Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia'.
In veneto dicono: 'Santa Lucia, la note più longa che ghe sia', in Inghilterra, unendo entrambi i concetti: 'Lucy Light, Lucy Light / the shortest day and the longest night'.
Se provate ad indagare su questo proverbio, interrogando qualche nonno o qualche vecchio zio, al più vi dirà che non ne sa l'origine ma che 'lo dicevano i nostri vecchi e qualcosa di vero ci deve essere'.
I 'vecchi' che a buon diritto usavano questi proverbi sono, in realtà, molto, molto vecchi, perché, se era vero che fino al XVI secolo la cosa aveva un senso, a partire dall'ottobre del 1582 non ebbe più motivo di esistere.
Il problema risiede nella durata dell'anno, il tempo cioè che impiega la Terra per tornare nello stesso punto della sua orbita intorno al Sole: questo intervallo non è un numero preciso di giorni e per questo c'è uno scostamento tra il calendario adottato in occidente e la reale situazione astronomica; se ne accorsero i romani, che aggiunsero un giorno al calendario ogni quattro anni, e questo avvenne nel 46 a.C., sotto Giulio Cesare, da cui prende nome la prima riforma del calendario; ma la cosa non era ancora sufficientemente esatta, tanto che nel 1582 lo scarto tra il calendario 'umano' e quello astronomico era ormai di dieci giorni: il solstizio d'inverno avveniva quindi intorno al 13 di Dicembre verso il 1400, periodo a cui si possono probabilmente far risalire i proverbi citati, e il solstizio di inverno è la data in cui il giorno (nel suo senso letterale di periodo in cui c'è luce solare) ha la durata minore di tutto l'anno.
Papa Gregorio XIII, con la sua riforma del calendario, abolì le date tra il 5 ed il 14 Ottobre del 1582, facendo in modo che il solstizio tornasse tra il 21 ed il 22 di Dicembre. E in Veneto dicono: 'San Tomìo, il dì più corto l’è il mio', visto che il 21 Dicembre è San Tommaso. In Inghilterra: 'St. Thomas grey, St. Thomas grey / The longest night and the shortest day'.
Quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 22 Dicembre, alle 07:09.
Lo spostamento in avanti di 10 giorni ha rimesso a posto le cose, ma fu modificata anche la regola dell'inserimento del giorno in più: sono bisestili tutti gli anni divisibili (senza resto, cioè!) per quattro, esclusi gli anni 'secolari' (1900, 2000, 2100,....) a meno che non siano divisibili per 400.
Nota: sembra che la Microsoft non sia al corrente di questo piccolo dettaglio: se usate ''Excel'' potrete verificare che è possibile inserire in una cella la data del 29/02/1900 ma, per quanto detto, il 1900 non è bisestile e quindi il 29 Febbraio 1900 è una data che non esiste.
Da ultimo, curiosamente, il giorno di Santa Lucia ha tuttavia un particolare: è la data di calendario in cui il sole tramonta 'più presto', insomma, quello in cui il pomeriggio è effettivamente il più corto dell'anno.
A Siena, ad esempio, oggi il sole tramonterà alle 16:39.
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