giovedì 2 agosto 2007

San Girolamo e l'Horologium

Fra gli studiosi di strumenti astronomici c'è una certezza: San Girolamo poco sapeva di meridiane.
Nella Bibbia si parla più di una volta dell'orologio di Achaz, padre di Ezechia e re di Giudea. La prima volta nei Re (IV Re, XX, 9-11): il profeta Isaia invoca il Signore che fa retrocedere l'ombra per le linee, per le quali era già scesa nell'orologio di Achaz, facendola tornare indietro di dieci gradini. [Il miracolo convince Ezechia che la profezia che gli ha fatto Isaia, che guarirà dalla sua malattia e regnerà per altri quindici anni, è vera]. Poi se ne riparla in Isaia, XXXVIII, 8 ed ancora in Sirach, XLVII, 23.
San Girolamo usa nella Vulgata con ambiguità e in modo intercambiabile, nei vari passi, le parole linea e gradino, anche perché la parola originale 'ma'aloth' vuol dire linea ma anche grado e gradino.
L'unica certezza sembra, appunto, che la meridiana di cui si parla fosse del tipo a gradini, forse di origine caldea, importata tramite gli Assiri che all'epoca dominavano la zona. Non si sa come fosse fatto l'oggetto, si pensa alla copia di un altare assiro che Achaz aveva visto a Damasco, quando era stato in visita dal re assiro Teghlat Phalasat, e di cui aveva mandato un disegno dettagliato ai suoi sacerdoti.
La datazione storica fa avvenire questi fatti alla fine dell' VIII sec. a.C. e l'archeologia ci fornisce alcune meridiane, portatili a gradini, di origine egiziana, che datano al VI sec. a.C.

[Fonti: R.R.J. Rohr, Meridiane; Biblia Vulgata]

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