martedì 11 novembre 2008

Posta celere

"Cito, cito, citissime" annotava qualcuno, calcando la grafia, su un qualche plico che aveva urgenza arrivasse al destinatario, in tempi in cui al massimo c'erano i corrieri a cavallo che potevano fare delle consegne 'espresse'.
"Presto, presto, prestissimo!" me lo avrebbe dovuto scrivere anche chi, la scorsa settimana, mi ha inviato una lettera in Posta Celere usando i servizi di Poste Italiane.
Celere dovrebbe essere persona o cosa che si sposta, da un luogo all'altro, nel minor tempo possibile e invece...invece questa "lettera celere", per fare i settanta chilometri che dividono Follonica da Siena, ci ha impiegato sei giorni.
La lunghezza dei viaggi, in tempi pre-tecnologici, si misurava in giornate di mulo o di asino. Si stimava che un animale da soma facesse, passo passo, quattro chilometri all'ora; un somarello, insomma, in tutta tranquillità, sarebbe stato in grado, nel medioevo, di portarmi il documento in due giorni.
Di giorni ce ne sono invece voluti tre volte tanti.
Sono particolarmente sfortunato oppure.....?


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