martedì 4 novembre 2008

4 Novembre 1918

Ma che, vogliamo stare a ricordare anche la Prima Guerra Mondiale? Siamo impazziti?
Ci sono altri problemi, oggi, che c'importa della Storia?
Sono passati novant'anni!

Mio nonno paterno c'era, tra i fanti del Regio Esercito e ce la fece anche a tornare a casa sano e salvo; molti suoi concittadini rimasero invece a imputridire le trincee del Carso.
Di lui ho ancora una foto dell'epoca, curiosamente scattata a Siena (Fotografia Fusai, Fonte del Casato, 2 - c'è stampigliato sul retro). La guardo e non vedo in lui né segni di me, né il viso da vecchio che gli ho conosciuto (oggi avrebbe 120 anni). Se l'è fatta tutta, la Guerra, dallo scoppio alla fine; ha lasciato la famiglia, è andato ad ammazzare nemici (ma anche a cercare di non ammazzarli: succedevano strane cose, nelle trincee, da entrambe le parti) poi è tornato alle mucche, ai buoi e ai campi di grano, sulle colline della Maremma.
Ora io sono qui; aspetto, e non sono il solo, che di guerra ne arrivi un'altra.

2 commenti:

  1. Finalmente un bravo patriota, pronto a dare il sangue per veder sventolare il tricolore e ascoltare l'inno nazionale (quella marcetta patetica) in ogni angolo della terra...

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  2. E' un commento ingiusto, non trovi?
    Qualunque fossero le convinzioni di mio nonno, la leva era obbligatoria.

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