mercoledì 28 gennaio 2009

ex libris

Il piccolo negozio di articoli di cartoleria con annessa tipografia tra qualche giorno chiuderà per sempre, ci informa un cartello, esposto in vetrina, che suona come un lamento.
Non so perché: i proprietari si son fatti vecchi oppure l'attività non rende più; certamente nelle stesse stanze fra qualche giorno venderanno pizze o kebab.
A noi il negozio mancherà proprio per le stampe, per la verità poche, che in questi due decenni ci ha fatto. Chi ama i libri non può, prima o poi, non desiderare di avere un suo ex libris con cui personalizzare gli amati volumi.
E' una passione strana, quella per gli ex libris: noi i libri non li prestiamo a nessuno, mai: sono oggetti troppo personali, racchiudono i nostri sogni, le nostre riflessioni, le nostre ore di studio o di divertimento, comunque di beata solitudo e quindi il 'marchiarli' ha ben poco significato.
Da quando mia moglie ha scoperto però che, partendo da un buon disegno, con la foto incisione era possibile farci realizzare questi rettangolini rigorosamente in bianco e nero, abbiamo, negli anni, preparato quattro o cinque modelli diversi che la piccola stamperia ha ricondotto ad una lastra di plastica e ad una serie di oggettini che si possono incollare con facilità; abbiamo deciso, infatti, di farceli stampare su una carta adesiva, ma con una colla poco aderente, in modo che sia facile toglierli, una volta che passino, per i casi della vita, in altre mani (sì, inutile nasconderselo, prima o poi tutta la nostra biblioteca finirà nelle mani di qualcun altro, il che, vi assicuro, è un gran dolore).
Nella speranza che nei pochi giorni in cui il negozio rimarrà ancora aperto ci possano fare quest'ultimo lavoretto, ieri sera sono andato a ricercare tutte le matrici per far stampare un'ultima serie di fogliettini. Vero è che con uno scanner ed una stampante laser si fa prima, meglio e si spende di meno, ma volete mettere il piacere di far stampare qualcosa di veramente vostro?


Per i soggetti dei miei ex-libris ho iniziato con un tema strettamente astronomico, sono passato poi a una delle incisioni, probabilmente di Dürer, per La nave dei folli di Sebastian Brandt.

Ho cominciato con uno dei 'folli', con il motto "Cras do, non hodie", come dire: "Lo presto domani, non oggi", a sottolineare che il libro non sarà mai dato a nessuno (Cras, oltre a voler dire domani è anche il suono del gracchiare dei corvi che sono nell'immagine). E ovviamente il 'folle' dell'immagine è il 'procrastinatore', chi non fa mai oggi per rimandare irrimediabilmente a domani; figura che mi descrive benissimo.


Ho continuato poi con il 'folle' bibliofilo, quello che mette in ordine, spolvera, tocca e ritocca i suoi libri e non li legge mai: il primo motto, "Timeo communem ignorantiam et confido" è sicuramente in un latino scorretto, ma vorrebbe significare "Vedo l'ignoranza diffusa e (ne) ho fiducia, ma anche 'ne approfitto' ".

Il secondo, in una variante del primo disegno, con una cornice sovrapposta, ancora di Dürer, dice: "In me stesso ho un pessimo maestro".

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