La storia è abbastanza esile: un giornalista, una nave spaziale con un misterioso personaggio, Klaatu, che, appena mossi i primi passi sul suolo americano viene ucciso da un cecchino, e Gnut, il fedele robot dell'essere spaziale che nulla ha potuto fare per salvare il suo padrone.
Poi il racconto si dipana per qualche decina di pagine, narrato dal punto di vista del fotoreporter Cliff Sutherland. Il racconto, Farewell to the master di Henry Bates fu pubblicato dalla rivista Austounding science, di cui Bates era editore, nel 1940.
Per maggiori notizie, ed il testo integrale del racconto, andare qui.
Nulla di particolarmente interessante, se non fosse che il plot servì come base di uno dei film di fantascienza 'classica' più noti: Ultimatum alla Terra (The day the earth stood still) di Robert Wise, del 1951
E fu forte l'impressione quando lo rividi, in TV, adolescente: se non è un falso ricordo, fu trasmesso proprio nella notte dello sbarco dell'Apollo 11 sulla Luna, in quel luglio da brividi del '69.
E allora stasera, finito di leggere il racconto, mi sono rivisto il film.
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