
Crea veramente disagio ascoltare certe parole, inusuali in TV, in uno spot pubblicitario.
Dovendo parlare di carne in scatola, che evidentemente deve essere una cosa particolarmente volgare, i Creativi hanno controbilanciato il riferimento al desiderio delle nostre parti poco nobili, colpendoci a tradimento con termini 'alti' come vernissage e Cià-i-coschi.
Tremiamo, sotto i colpi di queste due parole oscure e vagamente ammiccanti a qualcosa che ha a che fare, orrore, con la cultura; e così fa anche la povera famigliola dello spot.
Uno di noi, un burinaccio ricciolo e borgataro, si riempe la bocca con queste parole straniere e si porta a casa una raffinata bionda, dalle cui labbra sensuali ha imparato tali termini, sentendoli sicuramente per la prima volta, e getta nello scompiglio una famiglia 'normale'.
Per fortuna però la bionda addenta, vorace, un gustoso boccone e se ne esce con una frase sicula con uno strascicato accento gaudente, degno dell'effetto del miglior orgasmatico in commercio.
E la famiglia, la nostra famiglia, quella di tutti noi telespettatori preoccupati e ignoranti, sorride e tira un sospiro di sollievo: meno male, è "una de' noartri" , una cafonaccia burina come noi, che siam gente stranormale!
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