venerdì 13 luglio 2007

La scoperta di Punta Ala

A Punta Ala (ma noi la chiamiamo semplicemente Puntàla, legando le parole; Punta Troia era bruttino come nome e l'Immaginifico d'Annunzio fece bene a ribattezzarlo, questo luogo, che fu, nel periodo fascista, ritrovo di signorine, signore, demi-mondaine e ...), a Puntàla, dicevo, deve succedere qualcosa di strano.
Stamattina addolcivo il caffellatte della mia colazione con la melassa dei notiziari TV, quando il (Presidente?) dell'A.T.O. n. 6 Ombrone ha annunciato, dalle antenne della grossetana TV9, che quest'anno ci sono problemi molto seri nei rifornimenti idrici a Puntàla, dovuti sostanzialmente alla presenza di numerose piscine ed al lavaggio di automezzi ed ha dichiarato che la sua azienda sta facendo il possibile, usando addirittura le autobotti, per migliorare la distribuzione dell'acqua.
Ma guarda, ho pensato, qualcuno quest'inverno deve aver riscoperto questa parte di mondo dimenticata da Dio e dagli uomini, magari, che so, per una replica di 'Chi legge?' di Mario Soldati con la puntata dedicata al Castello di Balbo a Punta Troia Ala .
Allora, nei mesi scorsi, si devono essere mossi tutti a costruir ville e a scavare piscine come pazzi, senza dir niente a nessuno né chiedere permessi, in modo da far trovare, all'improvviso, tanti profondi laghetti pronti per essere riempiti. E poi avranno aperto i rubinetti e, via, gli altri sono rimasti senz'acqua.
In questo turbinio di lavori di scavo, centinaia, migliaia di scarriolanti hanno portato la terra da una parte all'altra del promontorio, coprendo per mesi e mesi l'area di polveri rossastre e nere; alla fine, mentre l'acqua pian piano stava portando le piscine a livello, stanchi, sporchi e accaldati, le migliaia di lavoranti si son buttati, come un sol uomo, sotto le docce, aperte al massimo. E finalmene rinfrescati, tutti a lavare le auto, sepolte da mesi e mesi di depositi di polveri e di terra.
Mi sarei aspettato, Presidente, non lo nego, una spiegazione decisamente più tecnica, più realistica. Che so: che i diportisti con barche di elevato pescaggio, non potendo usare l'approdo di Puntàla, si erano messi d'accordo con le autorità del porto, obbligando gli abitanti del luogo a lasciar aperte, per mesi, le cannelle dell'acqua per far aumentare il livello del mare.
Ma lei dica, presidente, dica;
noi, a bocca aperta, le beviamo tutte....

2 commenti:

  1. Forse può interessare: http://www.tuteladipuntaala.org - L'Associazione Tutela di Punta Ala

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  2. Grazie per il link; il sito non lo conoscevo.
    Da follonichese che ha passato trenta anni della propria vita nella zona, impossibile non prestare attenzione a quello che succede in Maremma.

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