Alzate gli occhi al cielo, stasera e domani, se siete all'aperto.
Ad Ovest splende, luminosissimo, Vespero (Venere). Molto vicino, alla sua sinistra, ha un'altra stellina, che è anch'essa un pianeta: Saturno.
I due sono quasi allineati (è una congiunzione stretta, meno di un grado, il massimo sabato sera e domenica sera. In realtà è solo un effetto prospettico; distano tra loro più o meno 1.500 milioni di kilometri). Sarebbe interessante darci un'occhiata con un telescopio, si vedrebbe la forma 'cornuta' di Venere. ('Venus Cornigera' scriveva Eustachio Divini )
Regolo, nel Leone, brilla poco sopra, verso Sud (a sinistra).
La simulazione è stata ottenuta con Stellarium.
sabato 30 giugno 2007
Orrery
"Come tradurresti 'orrery'? Sguardo tra lo stupito e l'interrogativo. "Come tradurresti 'orrery'" ho ripetuto a voce più alta. "Cosa?", ha chiesto mia moglie. "Come tradurresti la parola inglese 'orrery'?" ho gridato, sillabando, come si fa ad un vecchio nonno sordo. "E cosa è un 'orrery'?" mi ha risposto, finalmente. Mi sono alzato, sbuffando. Invece di rispondermi... . L'Astronomia, in casa, è mia competenza, ma le etimologie, quelle no. Sono andato a consultare il più grosso libro che abbiamo, il Webster International Dictionary, un volumone di più di quattro chili, con oltre 450.000 vocaboli.
"Dice: - traduco ad alta voce, dalla stanza accanto - da Charles Boyle (m. 1731) 4° conte di Orrery: apparato che illustra la posizione relativa ed il moto dei corpi del sistema solare con la rotazione e la rivoluzione di sfere mosse da un rotismo.". " Un rotismo è un meccanismo fatto da ingranaggi" aggiungo, didascalico e pedante, per completezza. Dall'altra stanza, silenzio.
Charles Boyle, conte di Orrery: chi era costui?
Quello della legge dei gas. Boyle e Mariotte? No, controllo, è morto prima. La Treccani non mi aiuta più di tanto. Che faccio?
" 'Planetario' non ti va bene? Sennò guarda su Wikipedia" mia moglie si prende la rivincita.
Finalmente: il costruttore di orologi e inventore George Graham (1674?-1751) costruì, su richiesta e finanziamento di Charles Boyle, 4° conte di Orrery, il primo modellino meccanico, dotato di movimento, del sistema solare. L'oggetto, in onore del conte, che ne fece dono a suo figlio John, fu chiamato orrery.
"Dice: - traduco ad alta voce, dalla stanza accanto - da Charles Boyle (m. 1731) 4° conte di Orrery: apparato che illustra la posizione relativa ed il moto dei corpi del sistema solare con la rotazione e la rivoluzione di sfere mosse da un rotismo.". " Un rotismo è un meccanismo fatto da ingranaggi" aggiungo, didascalico e pedante, per completezza. Dall'altra stanza, silenzio.
Charles Boyle, conte di Orrery: chi era costui?
Quello della legge dei gas. Boyle e Mariotte? No, controllo, è morto prima. La Treccani non mi aiuta più di tanto. Che faccio?
" 'Planetario' non ti va bene? Sennò guarda su Wikipedia" mia moglie si prende la rivincita.
Finalmente: il costruttore di orologi e inventore George Graham (1674?-1751) costruì, su richiesta e finanziamento di Charles Boyle, 4° conte di Orrery, il primo modellino meccanico, dotato di movimento, del sistema solare. L'oggetto, in onore del conte, che ne fece dono a suo figlio John, fu chiamato orrery.
giovedì 28 giugno 2007
Adeste fideles
La notizia riportata oggi da varie agenzie e in alcuni siti di quotidiani, è che la Chiesa dovrebbe riprendere l'uso della messa in latino.
L'amico che mi ha segnalato la notizia, ironizzando, mi ha detto: "Così tutti i tuoi anni di liceo non saranno stati spesi invano..."
Non ci vedo niente di strano: ci sono intere popolazioni che imparano a memoria il Corano in arabo, senza neppure sapere una parola di arabo!
Secondo me, per correttezza filologica, la messa dovrebbe essere officiata in aramaico; le magie e gli 'abracadabra' (toh, una parola aramaica) meno sono comprensibili, più sono potenti.
Chissà se faranno di nuovo capolino anche i rotoli degli Exultet, quelli che nel medioevo, al sud, il diacono srotolava dall'alto dell'ambone la sera della vigilia di Pasqua.
Le immagini, disegnate capovolte rispetto al testo letto o cantato, venivano mostrate ai fedeli per consentire la comprensione di quanto veniva detto in una lingua incomprensibile.
Un po' come, mi si perdoni, farebbe un cantastorie, mostrando al pubblico, mentre narra, il suo tabellone d'immagini, "et in ipsa legunt qui litteras nesciunt".
E si benediceva il fuoco, ed il cero che veniva acceso, e si inneggiava al Lumen Christi. Erano secoli bui.
L'amico che mi ha segnalato la notizia, ironizzando, mi ha detto: "Così tutti i tuoi anni di liceo non saranno stati spesi invano..."
Non ci vedo niente di strano: ci sono intere popolazioni che imparano a memoria il Corano in arabo, senza neppure sapere una parola di arabo!
Secondo me, per correttezza filologica, la messa dovrebbe essere officiata in aramaico; le magie e gli 'abracadabra' (toh, una parola aramaica) meno sono comprensibili, più sono potenti.
Chissà se faranno di nuovo capolino anche i rotoli degli Exultet, quelli che nel medioevo, al sud, il diacono srotolava dall'alto dell'ambone la sera della vigilia di Pasqua.
Le immagini, disegnate capovolte rispetto al testo letto o cantato, venivano mostrate ai fedeli per consentire la comprensione di quanto veniva detto in una lingua incomprensibile.
Un po' come, mi si perdoni, farebbe un cantastorie, mostrando al pubblico, mentre narra, il suo tabellone d'immagini, "et in ipsa legunt qui litteras nesciunt".
E si benediceva il fuoco, ed il cero che veniva acceso, e si inneggiava al Lumen Christi. Erano secoli bui.
mercoledì 27 giugno 2007
Se lo dice lui....
Libro. Qualunque sia, sempre troppo lungo.
Flaubert.
Trovato in: U. Foscolo, Didimo Chierico ed altri scritti.
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lunedì 25 giugno 2007
Ascoltami....
Lo confesso, ieri l'ho fatto per la prima volta.
Ne avevo voglia, ne ero tentato, ma pensavo di fare un peccato mortale.
L'ho fatto di nascosto, chiuso nell'auto della ditta, durante un lungo viaggio che, tra andata, ritorno e una coda per un incidente, mi ha occupato per quasi sei ore.
L'audio libro che avevo scelto era L'educazione sentimentale di Flaubert, mai più aperto dagli anni dell'adolescenza. La versione, molto ben letta, quella realizzata dal 'Terzo anello', la rubrica del terzo canale radiofonico della RAI.
Qualche considerazione.
Primo: ci vuole una buona attenzione per seguire il 'racconto'; un paio di volte, quando mi sono trovato a orientarmi in qualche bivio, ho perso il filo ed ho dovuto riascoltare il brano da capo.
Secondo: mi sono accorto di avere difficoltà a ricordare un personaggio legandolo al 'suono' del suo nome. Leggendo evidentemente si mette in moto un meccanismo di associazione visiva tra il 'segno' corrispondente al nome e il personaggio perché, come lettore, uso questo meccanismo da decenni. Ovviamente esiste una abitudine 'auditiva': penso a quanta parte ha avuto la radio nella diffusione di piecès teatrali prima degli anni sessanta. (Ricordo, da bambino, serate passate con mia nonna, incollati alla radio ad 'ascoltare' radiodrammi).
Di alcuni personaggi minori ho perso i riferimenti; ricomparendo qua e là nel racconto, non sono riuscito sempre a ricollegarli alle altre vicende di cui erano coprotagonisti.
Terzo: L'ascolto avviene per blocchi unitari, per capitoli, mentre la lettura si può interrompere in un punto qualsiasi; ascoltando mi sono creato una immagine precisa della struttura del libro, mentre in fase di lettura 'aggredisco' il testo come se fosse un flusso continuo.
Quarto: Mi è successo raramente di leggere un libro in un solo giorno, anche perché avere ore e ore di tempo tutte per sé è ormai impossibile e quindi ho fatto quasi una indigestione, sono arrivato in fondo 'per forza': mi sono abbligato, durante tutto il viaggio, a non accendere la radio (eccezion fatta per quando mi sono trovato nella coda di un incidente).
Sono curioso: continuerò l'esperienza al prossimo viaggio.
Chi è interessato ai 'classici', può trovarne alcuni sul sito della trasmissione radio di Rai 3, Il terzo anello.
Ne avevo voglia, ne ero tentato, ma pensavo di fare un peccato mortale.
L'ho fatto di nascosto, chiuso nell'auto della ditta, durante un lungo viaggio che, tra andata, ritorno e una coda per un incidente, mi ha occupato per quasi sei ore.
L'audio libro che avevo scelto era L'educazione sentimentale di Flaubert, mai più aperto dagli anni dell'adolescenza. La versione, molto ben letta, quella realizzata dal 'Terzo anello', la rubrica del terzo canale radiofonico della RAI.
Qualche considerazione.
Primo: ci vuole una buona attenzione per seguire il 'racconto'; un paio di volte, quando mi sono trovato a orientarmi in qualche bivio, ho perso il filo ed ho dovuto riascoltare il brano da capo.
Secondo: mi sono accorto di avere difficoltà a ricordare un personaggio legandolo al 'suono' del suo nome. Leggendo evidentemente si mette in moto un meccanismo di associazione visiva tra il 'segno' corrispondente al nome e il personaggio perché, come lettore, uso questo meccanismo da decenni. Ovviamente esiste una abitudine 'auditiva': penso a quanta parte ha avuto la radio nella diffusione di piecès teatrali prima degli anni sessanta. (Ricordo, da bambino, serate passate con mia nonna, incollati alla radio ad 'ascoltare' radiodrammi).
Di alcuni personaggi minori ho perso i riferimenti; ricomparendo qua e là nel racconto, non sono riuscito sempre a ricollegarli alle altre vicende di cui erano coprotagonisti.
Terzo: L'ascolto avviene per blocchi unitari, per capitoli, mentre la lettura si può interrompere in un punto qualsiasi; ascoltando mi sono creato una immagine precisa della struttura del libro, mentre in fase di lettura 'aggredisco' il testo come se fosse un flusso continuo.
Quarto: Mi è successo raramente di leggere un libro in un solo giorno, anche perché avere ore e ore di tempo tutte per sé è ormai impossibile e quindi ho fatto quasi una indigestione, sono arrivato in fondo 'per forza': mi sono abbligato, durante tutto il viaggio, a non accendere la radio (eccezion fatta per quando mi sono trovato nella coda di un incidente).
Sono curioso: continuerò l'esperienza al prossimo viaggio.
Chi è interessato ai 'classici', può trovarne alcuni sul sito della trasmissione radio di Rai 3, Il terzo anello.
Rottamiamo i dipendenti
I due (o tre) anni di bollo gratis non glieli danno, ma per la propria rottamazione i dipendenti della regione Toscana avranno due anni di stipendio come scivolo.
Lunga e diritta correva 'Sulla strada'
Sono cinquanta anni che è stato stampato, On the road. Libro strano, americano e di consacrazione della beat generation, scritto da un giovane e presto alcolizzato statunitense d'origine franco-canadese. Kerouac, e Corso, e Ferlinghetti e Ginsburg; e lì accanto la Fernanda Pivano, sopravvissuta a quasi tutti loro (Ferlinghetti, quasi novantenne, è ancora attivissimo nella sua libreria 'City Lights', per quanto ne so); Jukebox all'idrogeno fatto conoscere alla mia professoressa di italiano del liceo, che arrivava a Hemingway, ma non andava oltre.
Il manoscritto originale di Sulla strada, un lungo rotolo di carta sottilissima, (scritto nel senso della lunghezza in un tour-de-force di tre settimane, nel '51; saranno 30 o 40 metri di carta da lucido) è stato esposto di recente, per celebrare l'anniversario, ed è valutato alcuni milioni di dollari — si deve parlar di denaro, siamo Americani e la nostra sola unità di misura è verde e confidiamo in Dio.
Jack Kerouac da quasi quaranta anni percorre, con tanti altri 'bums', strade meno accidentate, là, nella ruota del dharma.
Il manoscritto originale di Sulla strada, un lungo rotolo di carta sottilissima, (scritto nel senso della lunghezza in un tour-de-force di tre settimane, nel '51; saranno 30 o 40 metri di carta da lucido) è stato esposto di recente, per celebrare l'anniversario, ed è valutato alcuni milioni di dollari — si deve parlar di denaro, siamo Americani e la nostra sola unità di misura è verde e confidiamo in Dio.
Jack Kerouac da quasi quaranta anni percorre, con tanti altri 'bums', strade meno accidentate, là, nella ruota del dharma.
domenica 24 giugno 2007
Z80
La Storia (beh, almeno la storia dell'Informatica...) dice che lo sviluppo del primo microprocessore commerciale fu fatto, in Intel, da un gruppo guidato da Ted Hoff e Federico Faggin. Le prime consegne dell'Intel 4004, un processore a 4 bit, avvennero verso la fine del 1971.
Faggin (1941-), vicentino, una laurea in fisica a Padova, dopo aver lavorato per la SGS, in USA si era trovato in Intel per portare il suo contributo "non all'invenzione, ma alla implementazione, alla realizzazione del microprocessore" (da una intervista al mensile Byte, gennaio 1991)
Qualche anno più tardi fondò la Zilog, per la quale progettò e realizzò il famoso processore Z80 a 8 bit che tanta parte ha avuto nello sviluppo dell'informatica. (Lo Z80 è presente in robot industriali, in stampanti, negli hard disk della Seagate, nel Game Boy della Nintendo, nei sintetizzatori musicali Moog...)
Ho visto e usato i calcolatori 'giocattolo' della Sinclair (lo ZX 80, lo ZX81 e lo Spectrum), di cui lo Z80 era il cuore (oops, volevo dire il cervello) e qualche anno più tardi ho avuto modo di farlo usare ai miei allievi per qualche semplice esercitazione di laboratorio di elettronica digitale.
Come dicevo in un post precedente, lo Z80 è alla base di molti sistemi di controllo a bordo delle 'vecchie' navette Shuttle, la cui tecnologia, appunto, risale agli anni '70.
Faggin (1941-), vicentino, una laurea in fisica a Padova, dopo aver lavorato per la SGS, in USA si era trovato in Intel per portare il suo contributo "non all'invenzione, ma alla implementazione, alla realizzazione del microprocessore" (da una intervista al mensile Byte, gennaio 1991)
Qualche anno più tardi fondò la Zilog, per la quale progettò e realizzò il famoso processore Z80 a 8 bit che tanta parte ha avuto nello sviluppo dell'informatica. (Lo Z80 è presente in robot industriali, in stampanti, negli hard disk della Seagate, nel Game Boy della Nintendo, nei sintetizzatori musicali Moog...)
Ho visto e usato i calcolatori 'giocattolo' della Sinclair (lo ZX 80, lo ZX81 e lo Spectrum), di cui lo Z80 era il cuore (oops, volevo dire il cervello) e qualche anno più tardi ho avuto modo di farlo usare ai miei allievi per qualche semplice esercitazione di laboratorio di elettronica digitale.
Come dicevo in un post precedente, lo Z80 è alla base di molti sistemi di controllo a bordo delle 'vecchie' navette Shuttle, la cui tecnologia, appunto, risale agli anni '70.
Memoria fotografica
Spostando alcune riviste, per far spazio nel caos delle librerie che ci affollano casa, poco fa ho ripreso tra le mani il volume, di dimensioni veramente enciclopediche, del corso di Calcolo delle Probabilità.
E mi sono ricordato, all'improvviso, della scena dell'esame del carissimo Alessandro P., decenni fa.
Con Alessandro eravamo amici dal primo anno del liceo: condividevamo la passione per i fumetti, per Guccini, per la musica classica, per la matematica. All'università ci eravamo iscritti a due corsi diversi, a Matematica io, a Fisica lui; ma dopo un anno ci eravamo resi conto, entrambi, che l'astrattezza dei due corsi non faceva per noi: passammo insieme ad Ingegneria Eletttronica.
Il corso di Calcolo delle probabilità ci fece ripiombare nello sconforto: teoria e solo teoria; non riuscivamo veramente quasi a capire di cosa si stava parlando.
Decidemmo di fare uno sforzo supplementare: ci impegnammo per alcuni mesi, alla fine dei corsi, in estate, per studiare come pazzi: dovevamo superare quell'esame (tra l'altro, sbarrante per quelli del triennio) in qualunque modo, con qualsiasi voto, a costo di imparare il libro a memoria.
L'esame era costituito da uno scritto, se si superava un certo voto, si poteva accettarlo o andare all'orale per 'migliorarlo'; se si era sotto ad una certa soglia, si doveva per forza andare all'orale.
Alla fine di ottobre, la prova: io mi accontentai del voto guadagnato superando lo scritto, ad Alessandro andò peggio e si dovette presentare all'orale.
L'aula era affollata, almeno una cinquantina di persone; l'esame si svolgeva con il candidato chiamato alla lavagna a risolvere vari problemi.
Nella commissione non c'era, quel giorno, il titolare del corso, il prof. Prati; in sua vece il prof che era stato, durante l'anno, il nostro docente di Elettronica generale. Meno freddo e formale del collega, da un punto di vista umano l'amico era senz'altro avvantaggiato.
L'esame di Alessandro non andava granché bene, ce ne rendevamo conto tutti. Ogni tanto mi lanciava uno sguardo, disperato. Non c'era niente da fare.
Il prof. gli fece allora una domanda complessa, per dargli il colpo definitivo e chiudere l'interrogazione. Alessandro tentò la carta: "Professore, so come risolverlo, ma non mi ricordo la formula". Io, in prima fila, non sapevo dove guardare; una scusa così te la puoi aspettare da un bambino delle elementari, di prima media forse, ma non da un futuro ingegnere!.
Il professore lo guardò sorridendo; Alessandro sorrise anche lui, sotto i baffi tra l'Einstein ed il Nietsche, "Se me la detta.... " e si atteggiò, col gesso in mano, a scrivere sulla lavagna " è la 6.63 di pagina 202 del Papoulis" continuò.
"Perché, lei sa i riferimenti delle formule a memoria?" "Certo, professore".
Il prof aveva accettato la sfida. "Bene, datemi un Papoulis, se ha ragione lei, gliela detto"
Alessandro mi dette un'occhiata maliziosa: gli risposi sorridendo, complice: le formule del libro le conoscevamo tutte e, come i pazzi delle barzellette, durante i mesi di preparazione degli esami, le sapevamo indicare con i loro riferimenti tipografici, specie le più complesse. E la 6.63 era tra le più complesse.
Il professore sfogliò il libro "Figlio d'un cane, ha ragione!" si lasciò sfuggire, sorpreso; la platea sghignazzò. "Scriva..." e gli dettò la formula. Alessandro a questo punto si riprese; quella formula e le sue varie implicazioni erano il nostro cavallo di battaglia. Risolse il problema, lo commentò nei suoi vari aspetti, gigioneggiando.
Il professore era rimasto sorpreso e divertito.
"Le va bene un diciotto?" "Firmi qui!" rispose d'un fiato Alessandro, tirando fuori il libretto in un lampo.
Ci fu l'applauso.
E mi sono ricordato, all'improvviso, della scena dell'esame del carissimo Alessandro P., decenni fa.
Con Alessandro eravamo amici dal primo anno del liceo: condividevamo la passione per i fumetti, per Guccini, per la musica classica, per la matematica. All'università ci eravamo iscritti a due corsi diversi, a Matematica io, a Fisica lui; ma dopo un anno ci eravamo resi conto, entrambi, che l'astrattezza dei due corsi non faceva per noi: passammo insieme ad Ingegneria Eletttronica.
Il corso di Calcolo delle probabilità ci fece ripiombare nello sconforto: teoria e solo teoria; non riuscivamo veramente quasi a capire di cosa si stava parlando.
Decidemmo di fare uno sforzo supplementare: ci impegnammo per alcuni mesi, alla fine dei corsi, in estate, per studiare come pazzi: dovevamo superare quell'esame (tra l'altro, sbarrante per quelli del triennio) in qualunque modo, con qualsiasi voto, a costo di imparare il libro a memoria.
L'esame era costituito da uno scritto, se si superava un certo voto, si poteva accettarlo o andare all'orale per 'migliorarlo'; se si era sotto ad una certa soglia, si doveva per forza andare all'orale.
Alla fine di ottobre, la prova: io mi accontentai del voto guadagnato superando lo scritto, ad Alessandro andò peggio e si dovette presentare all'orale.
L'aula era affollata, almeno una cinquantina di persone; l'esame si svolgeva con il candidato chiamato alla lavagna a risolvere vari problemi.
Nella commissione non c'era, quel giorno, il titolare del corso, il prof. Prati; in sua vece il prof che era stato, durante l'anno, il nostro docente di Elettronica generale. Meno freddo e formale del collega, da un punto di vista umano l'amico era senz'altro avvantaggiato.
L'esame di Alessandro non andava granché bene, ce ne rendevamo conto tutti. Ogni tanto mi lanciava uno sguardo, disperato. Non c'era niente da fare.
Il prof. gli fece allora una domanda complessa, per dargli il colpo definitivo e chiudere l'interrogazione. Alessandro tentò la carta: "Professore, so come risolverlo, ma non mi ricordo la formula". Io, in prima fila, non sapevo dove guardare; una scusa così te la puoi aspettare da un bambino delle elementari, di prima media forse, ma non da un futuro ingegnere!.
Il professore lo guardò sorridendo; Alessandro sorrise anche lui, sotto i baffi tra l'Einstein ed il Nietsche, "Se me la detta.... " e si atteggiò, col gesso in mano, a scrivere sulla lavagna " è la 6.63 di pagina 202 del Papoulis" continuò.
"Perché, lei sa i riferimenti delle formule a memoria?" "Certo, professore".
Il prof aveva accettato la sfida. "Bene, datemi un Papoulis, se ha ragione lei, gliela detto"
Alessandro mi dette un'occhiata maliziosa: gli risposi sorridendo, complice: le formule del libro le conoscevamo tutte e, come i pazzi delle barzellette, durante i mesi di preparazione degli esami, le sapevamo indicare con i loro riferimenti tipografici, specie le più complesse. E la 6.63 era tra le più complesse.
Il professore sfogliò il libro "Figlio d'un cane, ha ragione!" si lasciò sfuggire, sorpreso; la platea sghignazzò. "Scriva..." e gli dettò la formula. Alessandro a questo punto si riprese; quella formula e le sue varie implicazioni erano il nostro cavallo di battaglia. Risolse il problema, lo commentò nei suoi vari aspetti, gigioneggiando.
Il professore era rimasto sorpreso e divertito.
"Le va bene un diciotto?" "Firmi qui!" rispose d'un fiato Alessandro, tirando fuori il libretto in un lampo.
Ci fu l'applauso.
sabato 23 giugno 2007
Pelo e contropelo
La cosa più fastidiosa di quando ci si rade sono quegli sfuggenti, piatti peli nel collo, sotto il mento: ci passi e ci ripassi e loro riamangono lì, ben piantati, mentre la pelle si arrossa, irritandosi. Se vuoi completare il lavoro, devi per forza usare un rasoio a lama.
Per non lasciar spazio alla concorrenza della rasatura 'umida' (la Gillette), il leader mondiale della rasatura elettrica (Philips) ha progettato un nuovo rasoio, con cui invaderà il mercato: le tre testine ruotanti, montate su uno snodo sferico, ci consentiranno acrobazie mai provate sul nostro collo e faranno fuori i peli ribelli al primo colpo.
Staremo a vedere (io, intanto, ho sempre usato rasoi a oscillazione, tipo Braun...).
Il design dell'oggetto è accattivante e indirizzato anche al mercato femminile: sono mamme, mogli e fidanzate che acquistano il 50% dei nostri rasoi!
Per motivi razziali, il marketing e la pubblicità non faranno particolare pressione sugli indiani e sui cinesi: la loro barba è diversa da quella di noi caucasici e i loro problemi di rasatura sono diversi dai nostri.
Da Business Week Magazine, 11/06/07
Per non lasciar spazio alla concorrenza della rasatura 'umida' (la Gillette), il leader mondiale della rasatura elettrica (Philips) ha progettato un nuovo rasoio, con cui invaderà il mercato: le tre testine ruotanti, montate su uno snodo sferico, ci consentiranno acrobazie mai provate sul nostro collo e faranno fuori i peli ribelli al primo colpo.
Staremo a vedere (io, intanto, ho sempre usato rasoi a oscillazione, tipo Braun...).
Il design dell'oggetto è accattivante e indirizzato anche al mercato femminile: sono mamme, mogli e fidanzate che acquistano il 50% dei nostri rasoi!
Per motivi razziali, il marketing e la pubblicità non faranno particolare pressione sugli indiani e sui cinesi: la loro barba è diversa da quella di noi caucasici e i loro problemi di rasatura sono diversi dai nostri.
Da Business Week Magazine, 11/06/07
venerdì 22 giugno 2007
Cambia aeroporto e paga milioni
Rientrata oggi, la navetta Atlantis è dovuta atterrare nella base di Edwards, in California, non in Florida, a Cape Canaveral.
Alla sotto-finanziata NASA questo atterraggio, spostato dopo averlo già rimandato per le cattive condizioni del tempo, costerà altri 2 milioni di dollari per trasportare lo shuttle indietro nel J.F.K Space Center.
Fonte: BBC World TV News , 21:00 GMT.
Alla sotto-finanziata NASA questo atterraggio, spostato dopo averlo già rimandato per le cattive condizioni del tempo, costerà altri 2 milioni di dollari per trasportare lo shuttle indietro nel J.F.K Space Center.
Fonte: BBC World TV News , 21:00 GMT.
giovedì 21 giugno 2007
Notti Bianche
Non so perché 'Notti bianche'.
Io le direi 'notti in bianco', notti in cui non si dorme (non più per il nobile motivo che all'alba si sarà investiti cavalieri, come vorrebbe l'origine dell'espressione, ma per andare in giro a bere, chiacchierare, ascoltare musica, frequentare concerti, partecipare ad happening, entrare in negozi aperti a far acquisti etc.)
Le 'Notti bianche', invece, sono quelle che vive chi abita oltre il 60° parallelo: da giugno a luglio il sole tramonta e sorge a così breve distanza di tempo che il cielo rimane sempre illuminato (famoso il romanzo omonimo di Dostoevsky, ambientato a San Pietroburgo, ed il film di Visconti che ne fu tratto).A Londra, stanotte, tra le 21 e le 22 locali, spengeranno le luci della città, dei monumenti e degli edifici abitualmente sempre illuminati. Chissà, qualcuno forse porterà per strada binocoli e telescopi per rivedere le costellazioni e Venere e Saturno che tramontano sotto l'occhio, mezzo chiuso, di una luna crescente.
Siamo al solstizio d'estate, dunque. Quanti sapranno cos'è?
Io le direi 'notti in bianco', notti in cui non si dorme (non più per il nobile motivo che all'alba si sarà investiti cavalieri, come vorrebbe l'origine dell'espressione, ma per andare in giro a bere, chiacchierare, ascoltare musica, frequentare concerti, partecipare ad happening, entrare in negozi aperti a far acquisti etc.)
Le 'Notti bianche', invece, sono quelle che vive chi abita oltre il 60° parallelo: da giugno a luglio il sole tramonta e sorge a così breve distanza di tempo che il cielo rimane sempre illuminato (famoso il romanzo omonimo di Dostoevsky, ambientato a San Pietroburgo, ed il film di Visconti che ne fu tratto).A Londra, stanotte, tra le 21 e le 22 locali, spengeranno le luci della città, dei monumenti e degli edifici abitualmente sempre illuminati. Chissà, qualcuno forse porterà per strada binocoli e telescopi per rivedere le costellazioni e Venere e Saturno che tramontano sotto l'occhio, mezzo chiuso, di una luna crescente.
Siamo al solstizio d'estate, dunque. Quanti sapranno cos'è?
martedì 19 giugno 2007
Poste post
Forse da più di un anno non mettevo piede nell'Ufficio Postale dell'Acquacalda, a Siena.
Con perfetto comportamento anglosassone, una volta individuato il distributore dei bigliettini numerati di prenotazione, sono andato a prendere il mio.
La coda, sette od otto persone, ha mormorato "Non serve", "Lasci perdere, non funziona". In effetti sullo stesso distributore c'è il consiglio di 'non perdere comunque il proprio posto in fila'. I numeretti in alto, sopra i banconi, erano accesi ma, nonostante lo scorrere, lento, della fila, non si notava alcuna progressione della numerazione.
Per far passare il tempo, mi sono guardato in giro: due sole impiegate al pubblico, sei o setti sportelli chiusi.
Qua e là, in vetrinette o espositori, tutta una strana serie di oggetti: libri (quelli a grande tiratura) scontati al 15%, come annunciano alcuni cartelli; DVD, CD musicali, libri di ricette, una bella cyclette a soli 99 euro.
Nel salone, solo pochissimi moduli di c/c da compilare in un solitario espositore, (chi ne aveva bisogno doveva andarli a chiedere al personale allo sportello) ed un'unica penna biro, abbandonata sul bancone, per l'utilizzo del pubblico.
Mentre perlustravo con lo sguardo, pensando che ci sarebbe stato bene anche un distributore di bevande e, perché no, un banchettino di un senegalese, i numeratori sospesi hanno cominciato rumorosamente a scattare, con una serie di 'beep' a cascata, fino a superare abbondantemente l'ultimo numero utile distribuito.
La fila intanto andava pian piano avanti e sono entrato nella zona, di cui mi ricordavo, di apnea.
Data la struttura dell'ufficio, una sola porta, qualche decina di persone all'interno e nessuna altra apertura ad aiutare il ricambio d'aria, dopo pochi passi l'umidità, il cattivo odore e la mancanza di ossigeno cominciano a farsi sentire (no, non ho malattie dell'apparato respiratorio).
Arrivato allo sportello ero già sudato ed in fase di affanno respiratorio; appena le 9:15, chissà come sarà andata più tardi (e iermattina che c'era la scadenza dell'ICI?)
Leggo sul sito Poste Italiane:
Massimo Sarmi (amministratore delegato di Poste Italiane) riceve a New York il GEI Award
Il prestigioso premio è stato assegnato dal Gruppo Esponenti Italiani (GEI) a Massimo Sarmi per "la straordinaria capacità di aver trasformato Poste Italiane in un'infrastruttura di primissimo piano per la modernizzazione del paese." E questo "dopo il Cisco Networkers Innovation Award e l'ingresso tra le World's Most Admired Companies di Fortune".
Con perfetto comportamento anglosassone, una volta individuato il distributore dei bigliettini numerati di prenotazione, sono andato a prendere il mio.
La coda, sette od otto persone, ha mormorato "Non serve", "Lasci perdere, non funziona". In effetti sullo stesso distributore c'è il consiglio di 'non perdere comunque il proprio posto in fila'. I numeretti in alto, sopra i banconi, erano accesi ma, nonostante lo scorrere, lento, della fila, non si notava alcuna progressione della numerazione.
Per far passare il tempo, mi sono guardato in giro: due sole impiegate al pubblico, sei o setti sportelli chiusi.
Qua e là, in vetrinette o espositori, tutta una strana serie di oggetti: libri (quelli a grande tiratura) scontati al 15%, come annunciano alcuni cartelli; DVD, CD musicali, libri di ricette, una bella cyclette a soli 99 euro.
Nel salone, solo pochissimi moduli di c/c da compilare in un solitario espositore, (chi ne aveva bisogno doveva andarli a chiedere al personale allo sportello) ed un'unica penna biro, abbandonata sul bancone, per l'utilizzo del pubblico.
Mentre perlustravo con lo sguardo, pensando che ci sarebbe stato bene anche un distributore di bevande e, perché no, un banchettino di un senegalese, i numeratori sospesi hanno cominciato rumorosamente a scattare, con una serie di 'beep' a cascata, fino a superare abbondantemente l'ultimo numero utile distribuito.
La fila intanto andava pian piano avanti e sono entrato nella zona, di cui mi ricordavo, di apnea.
Data la struttura dell'ufficio, una sola porta, qualche decina di persone all'interno e nessuna altra apertura ad aiutare il ricambio d'aria, dopo pochi passi l'umidità, il cattivo odore e la mancanza di ossigeno cominciano a farsi sentire (no, non ho malattie dell'apparato respiratorio).
Arrivato allo sportello ero già sudato ed in fase di affanno respiratorio; appena le 9:15, chissà come sarà andata più tardi (e iermattina che c'era la scadenza dell'ICI?)
Leggo sul sito Poste Italiane:
Massimo Sarmi (amministratore delegato di Poste Italiane) riceve a New York il GEI Award
Il prestigioso premio è stato assegnato dal Gruppo Esponenti Italiani (GEI) a Massimo Sarmi per "la straordinaria capacità di aver trasformato Poste Italiane in un'infrastruttura di primissimo piano per la modernizzazione del paese." E questo "dopo il Cisco Networkers Innovation Award e l'ingresso tra le World's Most Admired Companies di Fortune".
sabato 16 giugno 2007
Il libro è vecchio, scanniamolo
Da tempo Google scannerizza e rende disponibili vecchi libri, e spesso la qualità grafica è meno che decente.
Risutati qualitativi ben diversi si otterranno, invece, dall'iniziativa che si sta realizzando nella Biblioteca Marciana di Venezia che consentirà di accedere all'e-text della più vecchia copia manoscritta esistente dell'Iliade, con la possibilità di effettuare anche una ricerca testuale sul libro e sulle glosse.
Un particolare scanner tridimensionale, inoltre, consente di catturare macchie, graffi, imperfezioni della superficie delle pagine, per rendere quanto più reale possibile la consultazione di questo manoscritto del X secolo, appartenente al fondo del Cardinale Bessarione.
Il libro-virtuale, una volta terminato il lavoro, sarà reso disponibile gratuitamente in rete per la consultazione.
L'iniziativa è dell'Harvard Center for Hellenic Studies dell'Università di Harward.
Dal blog di Wired. [Via: Bibliofile Bullpen]
Risutati qualitativi ben diversi si otterranno, invece, dall'iniziativa che si sta realizzando nella Biblioteca Marciana di Venezia che consentirà di accedere all'e-text della più vecchia copia manoscritta esistente dell'Iliade, con la possibilità di effettuare anche una ricerca testuale sul libro e sulle glosse.
Un particolare scanner tridimensionale, inoltre, consente di catturare macchie, graffi, imperfezioni della superficie delle pagine, per rendere quanto più reale possibile la consultazione di questo manoscritto del X secolo, appartenente al fondo del Cardinale Bessarione.
Il libro-virtuale, una volta terminato il lavoro, sarà reso disponibile gratuitamente in rete per la consultazione.
L'iniziativa è dell'Harvard Center for Hellenic Studies dell'Università di Harward.
Dal blog di Wired. [Via: Bibliofile Bullpen]
C'è gas e gas
Ieri M., dell'azienda del gas di Siena, mi ha regalato un gadget, una penna biro di plastica grigia, simil-metallo, con il logo aziendale stampato sopra. Gli ho detto che mi sarebbe sembrata più in 'tema' la famosa penna Fisher a gas.
Mi ha guardato pensando ad una qualche battuta: non è così.
La società americana Fisher vinse l'appalto per la fornitura delle penne per le missioni spaziali Apollo con un oggetto dalla semplicità geniale, la Fisher Space Pen. La penna, di metallo, ha un refill riempito in parte di inchiostro e in parte di un gas a bassa pressione. La pressione del gas è sufficiente a far scrivere la penna in assenza di gravità e comunque in qualsiasi posizione (l'inchiostro è poi di tipo speciale, e si può scrivere anche sott'acqua).
Chissà se i clienti di riguardo di Intesa riceveranno, per le prossime festività, questo nuovo dono.
[Aggiornamento del 13/08/07]
Mi ha guardato pensando ad una qualche battuta: non è così.
La società americana Fisher vinse l'appalto per la fornitura delle penne per le missioni spaziali Apollo con un oggetto dalla semplicità geniale, la Fisher Space Pen. La penna, di metallo, ha un refill riempito in parte di inchiostro e in parte di un gas a bassa pressione. La pressione del gas è sufficiente a far scrivere la penna in assenza di gravità e comunque in qualsiasi posizione (l'inchiostro è poi di tipo speciale, e si può scrivere anche sott'acqua).
Chissà se i clienti di riguardo di Intesa riceveranno, per le prossime festività, questo nuovo dono.
[Aggiornamento del 13/08/07]
venerdì 15 giugno 2007
lunedì 11 giugno 2007
Esplode lo Shuttle
Una notizia, "Purtroppo sbagliata" (!!!), come si corregge la presentatrice del TG1.
[Via Le Scienze Blog.]
[Via Le Scienze Blog.]
sabato 9 giugno 2007
STS-117
Ieri c'è stato l'ennesimo lancio dello Shuttle. Le notizie sullo spazio, a meno che non ci sia una qualche tragedia, sono ormai relegate alla fine dei TG, tra il culo di una starlette e una storia a lieto fine di un cane o di un gatto.
La STS-117, il 117° lancio dello Space Trasportation System, ha come protagonista la navetta Atlantis, vecchia di 22 anni, con sette uomini a bordo in una missione che trasporta alcuni pannelli solari ed uno dei moduli integrati, destinati ad essere montati, nei prossimi giorni, sulla International Space Station. La missione lascerà sulla ISS l'astronauta Clayton Anderson e riporterà sulla terra Sunita Williams.
I lanci delle navette durano da trent'anni e la tecnologia è quella degli anni '70; a bordo, molta della componentistica di controllo fa capo al glorioso processore Z-80 della Zilog, 'figlio' di Federico Faggin.
Qui è possibile vedere alcune foto insolite, nelle officine di revisione ed assemblaggio delle navette.
Se invece qualcuno è curioso di sapere come fanno a svegliarsi gli astronauti, questo è il PDF, di oltre 60 pagine, che elenca tutte le canzoni-sveglia usate dalla NASA a partire dal lancio della Gemini 6 nel 1965. Qua e là si trovano anche i relativi MP3.
La STS-117, il 117° lancio dello Space Trasportation System, ha come protagonista la navetta Atlantis, vecchia di 22 anni, con sette uomini a bordo in una missione che trasporta alcuni pannelli solari ed uno dei moduli integrati, destinati ad essere montati, nei prossimi giorni, sulla International Space Station. La missione lascerà sulla ISS l'astronauta Clayton Anderson e riporterà sulla terra Sunita Williams.
I lanci delle navette durano da trent'anni e la tecnologia è quella degli anni '70; a bordo, molta della componentistica di controllo fa capo al glorioso processore Z-80 della Zilog, 'figlio' di Federico Faggin.
Qui è possibile vedere alcune foto insolite, nelle officine di revisione ed assemblaggio delle navette.
Se invece qualcuno è curioso di sapere come fanno a svegliarsi gli astronauti, questo è il PDF, di oltre 60 pagine, che elenca tutte le canzoni-sveglia usate dalla NASA a partire dal lancio della Gemini 6 nel 1965. Qua e là si trovano anche i relativi MP3.
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venerdì 8 giugno 2007
Guida all'Iraq
"Siete stati assegnati in Iraq come parte dell'offensiva mondiale per battere Hitler.... Il successo o il fallimento americano in Iraq potrà anche dipendere dal fatto che gli Iracheni (come sono chiamati gli abitanti) amino oppure no i soldati americani .... Il modo migliore per fare il vostro lavoro è andar d'accordo con gli iracheni e farveli amici. Ed il modo migliore per andar d'accordo con qualsiasi popolazione è comprenderla. E' per questo che è stata realizzata questa guida, per aiutarvi a capire la gente e il paese, così che possiate fare presto e bene il vostro lavoro ... E, secondariamente, perché voi, come esseri umani, possiate trarre il massimo da un'esperienza che pochi americani hanno avuto la fortuna di poter fare. Fra qualche anno potrete raccontare ai vostri figli, e forse ai vostri nipoti, delle storie che inizieranno con ' Quando io ero a Baghdad...' "
Qui il documento originale.
Dalla biblioteca digitale della 'Historic Government Publication from World War II' della Southern Methodist University di Dallas.
giovedì 7 giugno 2007
Sono scarso in punteggiatura...
Your English Skills: |
Spelling: 100% Punctuation: 80% Vocabulary: 90% |
mercoledì 6 giugno 2007
Sangue
6 giugno: lo sbarco in Normandia, dunque. Ma non ho sentito nessuno che ne parlasse, oggi, forse perché troppo presi a occuparsi di omini piccini piccini. E poi 63 non è un numero d'anniversario che possa far notizia, se ne riparlerà fra sette anni.
Io devo invece ricordarmi di parlare di Bayeux.
L'ombra lunga del Palazzo
Il 'mattone' a Siena è un tema taciuto ma scottante.
La cronaca: è sotto gli occhi di tutti che, ad alcuni, le case crollino a valle (Via Formichi, novembre 2006),
altri invece, oltre una trentina di persone, la loro sudata e costosa casa rischiano di perderla per mano del Comune.
(Perdere: rimanere privo di qualcosa in maniera totale e definitiva, definisce il Devoto-Oli).
E' una vicenda orribilmente kafkiana, potete leggerla qui.
(Kafkiano: caratterizzata da un'atmosfera di incubo e da un angoscioso pessimismo esistenziale; estens., che richiama alla mente l'allucinante, angoscioso mondo della narrativa di Kafka; quindi, comunemente, cervellotico, assurdo, incomprensibile - definisce ancora il Devoto-Oli).
La cronaca: è sotto gli occhi di tutti che, ad alcuni, le case crollino a valle (Via Formichi, novembre 2006),
altri invece, oltre una trentina di persone, la loro sudata e costosa casa rischiano di perderla per mano del Comune.
(Perdere: rimanere privo di qualcosa in maniera totale e definitiva, definisce il Devoto-Oli).
E' una vicenda orribilmente kafkiana, potete leggerla qui.
(Kafkiano: caratterizzata da un'atmosfera di incubo e da un angoscioso pessimismo esistenziale; estens., che richiama alla mente l'allucinante, angoscioso mondo della narrativa di Kafka; quindi, comunemente, cervellotico, assurdo, incomprensibile - definisce ancora il Devoto-Oli).
lunedì 4 giugno 2007
Sorridete
La Food and Drug Administration americana ha avvisato i consumatori di non utilizzare alcun dentifricio made-in-China per la presenza di componenti normalmente usati per i liquidi anticongelanti.
Qui la fonte.
La Cina smentisce.
Jodrell Bank
Fra pochi giorni, a metà giugno, si festeggerà il mezzo secolo dalla 'messa in potenza', in pratica il test di funzionamento, dell'Osservatorio Radioastronomico di Jodrell Bank, a sud di Manchester. Il gigantesco Mark I, un'antenna parabolica di 76 metri di diametro, cominciò a scandagliare il cielo per studiare i raggi cosmici (e poi le quasar e le pulsar).
Sir Bernard Lovell (direttore dell'osservatorio dal 1945 al 1980, vivente) ne è stato il fondatore e l'ispiratore da quando, alla fine della 2^ guerra mondiale, cominciò ad usare i radar militari per la ricerca in astrofisica.
Nella seconda metà degli anni cinquanta la superiorità degli inglesi in materia era riconosciuta in tutto il mondo, tanto che anche gli americani si dovettero rivolgere ai britannici per certi controlli sulle attività spaziali dei sovietici.
Forse non casualmente è proprio del 1957 The Black Cloud (La nuvola nera), romanzo di fantascienza dell'astrofiisico britannico Fred Hoyle, ambientato nella comunità di astrofisici inglesi che vengono interpellati dal governo americano per indagare sulla natura di una strana nube che ....
Sir Bernard Lovell (direttore dell'osservatorio dal 1945 al 1980, vivente) ne è stato il fondatore e l'ispiratore da quando, alla fine della 2^ guerra mondiale, cominciò ad usare i radar militari per la ricerca in astrofisica.
Nella seconda metà degli anni cinquanta la superiorità degli inglesi in materia era riconosciuta in tutto il mondo, tanto che anche gli americani si dovettero rivolgere ai britannici per certi controlli sulle attività spaziali dei sovietici.
Forse non casualmente è proprio del 1957 The Black Cloud (La nuvola nera), romanzo di fantascienza dell'astrofiisico britannico Fred Hoyle, ambientato nella comunità di astrofisici inglesi che vengono interpellati dal governo americano per indagare sulla natura di una strana nube che ....
sabato 2 giugno 2007
Scadenze
Un vizio solitario
I vizi solitari sono immorali e da reprimere con la massima energia; fra questi la lettura è sicuramente uno dei peggiori. Apre il cuore sentire che almeno in Iran (fonte ufficiale, la radio nazionale) ciascun cittadino si abbandona a questa turpitudine mediamente solo 16 secondi l'anno.
(Per evitare di peggiorare il disfacimento morale dei pur rarissimi lettori, gli editori iraniani hanno anche espunto, dalla Madame Bovary di Flaubert (1857), l'adulterio di Emma.)
Si pensi poi a quali bassezze può arrivare l'animo umano: alcuni pervertiti di quel paese vanno in giro a procacciarsi copie di pubblicazioni, non censurate, del tempo dello Scià!
Qui la fonte.
(Per evitare di peggiorare il disfacimento morale dei pur rarissimi lettori, gli editori iraniani hanno anche espunto, dalla Madame Bovary di Flaubert (1857), l'adulterio di Emma.)
Si pensi poi a quali bassezze può arrivare l'animo umano: alcuni pervertiti di quel paese vanno in giro a procacciarsi copie di pubblicazioni, non censurate, del tempo dello Scià!
Qui la fonte.
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