Non so quale sia l'atteggiamento comune verso gli audiolibri, ma io li ho considerati a lungo un oggetto 'minore'.
Ho sempre pensato che fossero destinati, che so, ai ciechi, agli ammalati, ai bambini, ai vecchi; oltretutto, se poche persone leggono libri, pochissime usano gli audiolibri.
In realtà questi fiumi d'inchiostro elettronico sono un grande prodotto. Per la seconda volta in vita mia ho 'ascoltato' un libro, durante una decina di viaggi che ho dovuto fare, nelle ultime settimane, tra Siena e Firenze.
La scelta è caduta, casualmente, su Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, anche questo un libro letto nell'adolescenza e poi lasciato a decomporsi nella polvere della memoria.
La lettura, a due voci, una maschile ed una femminile, non è in realtà una 'lettura', ma una sapiente recitazione, un duetto serrato e filante, piacevolmente variato e di una fluidità da non dire: merito anche della bella traduzione di Fernanda Pivano, che risale più o meno a cinquanta anni fa.
L'editore ha fatto la scelta, azzeccatissima, di far scorrere la narrazione su un vero e proprio tappeto musicale: un ricco sottofondo di canzoni d'epoca si snoda lungo tutta la vivace narrazione, aiutando la fantasia a costruire gli scenari degli anni' 20 che i due lettori, e Fitzgerald, ci descrivono. E allora Scott Joplin e Tommy e Jimmy Dorsey e George Gerswhin e Bix Beiderbecke e rochi canti negri riversati da gracchianti incisioni non solo contrappuntano, ma imbevono gran parte della narrazione.
Un po' fastidioso risulta invece l'inserimento di un commento critico, ogni due o tre brani, con brevi note sulla vita dello scrittore, la fortuna delle sue opere, un riassuntino delle puntate lette e, ahimé, talvolta delle anticipazione sulla vicenda, assolutamente fuori luogo per chi il romanzo non lo avesse mai letto.
I testi di Fitzgerald (romanzi, racconti, opere teatrali etc.) si possono trovare, in inglese, qui.
in effetti sono un po' prevenuta sugli audioolibri... Ho i miei tempi nel leggere e assaporare parole e storie. Spesso poi lo stile viene perso, almeno secondo me, nell'ascolto...
RispondiEliminaSì, la lettura è un'altra cosa, ma la bestia uomo è sempre stata affascinata dai racconti: ascoltare qualcuno che narra è, credo, il più vecchio passatempo del mondo. E poi, quando sei in auto, mica puoi leggere!
RispondiEliminaSe non vuoi ascoltare Radio Maria, se sei fuori dall'orario di Caterpillar e su RadioTre non c'è nulla che interessi, allora, ho pensato, come alternativa all'ascolto di Radio Toscana Classica, perchè non 'ripassare' qualche noto classico? E quello di cui parlo, ti assicuro, è molto ben fatto (la presenza, ruffiana, di una musica che mi piace ha sicuramente influito sul mio giudizio).