giovedì 12 febbraio 2009

Enciclopedia Garzanti

Probabilmente ero in seconda o terza elementare quando i miei decisero di comprare una enciclopedia.
Libri, in casa, non ce n'erano ma la mia passione per la lettura era già venuta fuori: la mia maestra era preoccupata perché dopo poche settimane dall'inizio di ogni nuovo anno scolastico avevo già esaurito il poco materiale che la bibliotechina di classe metteva a disposizione.
Oltre al libro di lettura e al sussidiario, facevano parte dell'armamentario didattico anche le 'ricerche': la maestra assegnava un tema e noi dovevamo documentarlo al meglio delle nostre capacità; si trattava in genere di produrre qualche pagina di foglio protocollo, scritta larga, con delle immagini ritagliate e incollate a illustrazione del testo; cose minime, erano solo i primi anni delle elementari.
Io ero abbastanza fortunato da avere vicino di casa un ragazzino, qualche anno più grande di me, che mi prestava i suoi vecchi libri di testo e, qualche volta, me ne faceva ritagliare le immagini per le mie ricerche; il risultato che ottenevo era, in genere, buono ma non potevo assolutamente competere con il mio compagno di banco che, figlio di un noto giornalista locale, sfoggiava delle 'ricerche' anche una decina di volte più ampie delle mie, precise, precise e ricche di immagini.
Non ricordo come, ma in casa fu deciso l'acquisto di una enciclopedia; la Conoscere era molto in voga al tempo, era molto colorata, tematica e con tantissimi grandi disegni (che la rendeva un prodotto editoriale di una dozzina di volumi); i miei si orientarono invece su una enciclopedia 'classica', quella Garzanti, organizzata in ordine alfabetico, con tanto scritto e poche immagini o foto in bianco e nero (rari gli inserti, fuori testo, di tavole a colori); il tutto in cinque volumi di un bel tessuto telato blu, con scritte in oro, che hanno resistito bene agli anni.

[Certo che ce l'ho ancora, qualcuno ne dubitava?]


L'acquisto, questo lo so, fu fatto a rate, l'unico acquisto a rate che sia mai stato fatto in casa mia, e ricordo il bollettino postale che ogni mese la mamma andava a pagare. I volumi non ci furono consegnati tutti insieme; l'ultimo conteneva anche degli aggiornamenti e delle errata corrige.
A dire la verità alle elementari la 'Garzanti' la usai poco, il contenuto era ovviamente di riferimento, non certo adatto per una 'ricerca', e quindi se ne rimase a lungo chiusa all'interno di un mobile, in cucina.
Quando finalmente finimmo di pagare le rate, ricevemmo la visita di un rappresentante della Garzanti, un compunto giovane signore in giacca e cravatta. So che parlò un po' con la mamma, non so se cercasse di venderle qualche altra cosa: a me disse che, da un riscontro che avevano fatto, risultava che avevamo pagato un po' più del dovuto ed era venuto ad offrire a me, destinatario dell'enciclopedia, la possibilità di avere, gratis, un libro a scelta fra una serie di cui mi mostrò un piccolo catalogo. Io avrò avuto nove o dieci anni e, fra i titoli che mi sottopose, gliene indicai uno che mi pareva interessante: L'origine dell'Europa moderna; mi guardò incuriosito ma prese nota della mia richiesta e, andandosene, ci assicurò che il libro sarebbe arrivato entro poco tempo.
E fu così, il pacchetto arrivò per posta una quindicina di giorni dopo. Il libro, ne scorsi qualche pagina, era noioso. Lo misi da una parte.
Stasera, mentre me ne stavo arrampicato a curiosare tra vecchi libri nella seconda fila dello scaffale più in alto di una delle nostre librerie, l'ho riscoperto, sopravvissuto agli anni e ai traslochi; vedo che fu pubblicato dalla Oxford University Press, ed edito poi da Garzanti agli inizi degli anni sessanta.
Ci darò un'occhiata...

Sir George Norman Clarck, Le origini dell'Europa moderna, Garzanti

Nessun commento:

Posta un commento