Erano le cinque del pomeriggio, o forse un po' più tardi, e passeggiavo con il babbo: lui teneva la mia mano nella sua e camminavamo lentamente, intorno all'edificio dove c'erano le scuole, le elementari e le medie. Andavamo avanti piano, piano, come aspettando qualcosa, i miei passetti accanto ai suoi, io quasi quattro anni, anzi, quattro anni proprio il giorno dopo, lui trentadue.
La giornata la ricordo grigia, ma non ne sono sicuro, e non ho più testimoni a cui chiederlo; il sole, comunque, se c'era, sarebbe tramontato dopo poco o era già dietro le case che, nelle vie verso il mare, a quell'ora lo nascondono.
Io ero in attesa di un evento particolare: di lì a poco avrei visto la Cicogna, me lo avevano assicurato: sarebbe passata da noi proprio quel giorno e, uscendo di casa, avevo avuto la promessa formale da parte di tutti che l'avrebbero trattenuta fino a che non fossi rientrato.
Eravamo, lentamente, arrivati a fare l'ennesimo giro completo della scuola, ormai a pochi passi da una fontanina, che allora era più alta di me e che anni dopo sarebbe stato oggetto di giochi estivi, quando ricordo che arrivò una signora, proprio dalla direzione di casa nostra, che era a poche decine di metri, e si mise a parlare con il babbo.
Non so cosa si dicessero, ma poi lei si chinò verso di me e mi avvertì che a casa nostra era arrivata la Cicogna e mi aveva portato una sorellina.
Mi sentivo eccitato: avrei visto finalmente la Cicogna! Corremmo a casa ma quando arrivai, speranzoso, ebbi una grande delusione: la Cicogna non mi aveva potuto aspettare e se ne era andata! Crucciato, mi misi a sedere su una sediolina da bambini, di quelle piccole, in legno, col sedile di paglia intrecciata, e me ne stetti lì, imbronciato, proprio accanto alla porta della camera da letto dei miei genitori.
A nulla valse che, avvolta in una coperta, mi facessero vedere la sorellina che era appena arrivata: era brutta, scura e con pochi radi capelli. E poi il giorno dopo era il mio compleanno e sicuramente con questo nuovo arrivo non sarei stato festeggiato come si doveva...
Oggi, cinquanta anni fa.
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