martedì 19 agosto 2008

Una carrettata di libri

Ieri mia moglie ed io abbiamo trascorso un paio di ore a rovistare in un negozio di libri di seconda mano, passando al setaccio tutto quello che c'era in esposizione e siamo tornati a casa stracarichi, con un paio di sporte colme.
E' una mia vecchia abitudine, sin da quando ero un famelico lettore adolescente, quella di fare acquisti di libri come fossi al supermercato; salvo casi in cui mi ha punto improvvisa vaghezza di un qualche titolo, non sono mai entrato in una libreria per comprare un libro soltanto.
Anche ieri non avevo una particolare esigenza; mi sono rifornito di libri di autori diversi e di argomenti i più disparati, letture adatte al giorno e alla notte, alla riflessione, allo studio o allo svago (con moderazione, s'intende: anche per i gialli e la fantascienza non si può mica star lì a perdere tempo!), con un palato attento ai prodotti ben invecchiati e mai tentato da un 'novello'.
Nel mio 'studio' le pile di volumi si accumulano, un po' sugli scaffali, un po' sulla scrivania o in precario equilibrio su qualche sedia che improvvisamente è rimasta libera, e, da un qualche tempo, anche sul pavimento. (Per accordi verbali con la consorte, il disordine non solo non deve diffondersi nel resto della casa, e quindi devo trasformarmi necessariamente in una specie di diavoletto di Maxwell, ma la porta del mio 'studio' deve restarsene rigorosamente chiusa, per evitare che la vista del contenuto della stanza provochi inquietudini e malori in parenti, amici e conoscenti.)
Ogni tanto parte poi una lenta azione di demolizione di queste strutture temporanee, grazie a letture fatte pescando secondo l'umore della giornata, il guizzo dell'interesse, il colore della copertina, l'umore del momento, e i libri se ne vanno pian piano negli scaffali, in rigoroso disordine e senza criteri particolari se non una generica parentela di contenuti, che si perde non appena li riprendo in mano per una consultazione, per soddisfare una curiosità, per verificare un nome, un fatto o una storia.
Con il passare degli anni il tempo da dedicare ai libri invariabilmente diminuisce, faccio sempre più fatica a portare a termine le buone intenzioni di lettura, aspettando magari periodi di ferie, come questo, per abbandonarmici con più intensità.
Ma la voglia di leggere, ed il piacere di farlo, rimangono, per fortuna, inalterati.


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