Dura la reazione italiana alla decisione del Presidente del Brasile di non estradare l'assassino Cesare Battisti: chi li frequenta ha dichiarato che, per una sera, preferirà i trans italiani a quelli brasiliani.
venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
Rajberti: La prefazione
Un altro modesto contributo alla letteratura italiana si aggiunge su Scrivolo con la pubblicazione del libricino di Giovanni Rajberti: La prefazione delle mie opere future. Digitalizzato per il piacere di farlo tornare a vivere, è disponibile qui per la lettura o il download.
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mercoledì 29 dicembre 2010
I 150 anni dell'Italia: lo spot
I Creativi ci devono aver pensato su a lungo: che simbolo usare per rappresentare l'Unità d'Italia, di cui ricorrerà a breve il 150° anniversario?
Per la musica la scelta è stata facile, hanno utilizzato un motivetto orecchiabile e che si può anche fischiettare e che ormai è fuori dai diritti d'autore.
Ma come fare per i contenuti? Cos'è che ci accomuna? La Lingua? La Cultura? L'Arte? La Musica?
No, via, è semplice: il Calcio, che diamine! Cos'altro ci fa sentire Italiani?
Che emozione, allora, veder citati, nella parte finale dello spot, i Garibaldini che, nelle loro camicie rosse, quasi una casacca di club, recuperano e ci restituiscono il pallone con cui si può continuare, intrepidi, a trastullarci.
Eh sì, gli Italiani: un popolo di pallonari.
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Italia, invasione mancata
Poco lo spazio che i TG le hanno dedicato, ma la notizia era una di quelle 'bomba': un gruppo di duecento scalmanati facinorosi, provenienti da una sperduta isola del Mediterraneo, è sbarcato ieri mattina sulle coste laziali.
I numerosi extrapeninsulari, tutti maschi robusti e agguerriti, parlanti un idioma pressoché incomprensibile, sono stati bloccati appena scesi dal traghetto dalle forze dell'ordine.
La nostra intelligence era stata evidentemente informata di quanto stava per accadere ed ha provveduto immediatamente al contenimento dello sbarco e all'identificazione dei loschi figuri.
Gli stranieri, armati di mascelle di pecora, di acuminati schidioni e di pecorino di fossa ben stagionato, arma ritenuta micidiale da tutti gli eserciti del globo, avevano in mente una spedizione punitiva e, si dice, anche il sacco di Roma.
La Capitale è stata così salvata da incendi di auto, vetrine fracassate, segnali stradali divelti ed altri gesti di vandalico spregio che sono appannaggio, lo si sappia una volta per tutte, dei soli residenti della Penisola, in specie se dotati di titolo di studio superiore.
Il Popolo plaude.
venerdì 24 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
Assange colpisce duro
Clamoroso!
Il biondino australiano dalla scattante vitalità di un giovane canguro ha colpito ancora: stamani sono comparse, sui siti mirror di WikiLeaks, delle informazioni che davvero provocheranno lo scompiglio mondiale.
WikiLeaks rivela infatti, per la prima volta nella storia, le liste dei regali che Babbo Natale consegnerà la notte del 24 in tutto il globo; naturalmente, visto i miliardi di persone interessate, la pubblicazione è iniziata svelando i regali che saranno consegnati ai potenti del mondo, così da toglier loro la sorpresa dell'ultimo momento e rendendone inutile il risveglio antelucano per vedere cosa il Vecchio abbia messo sotto l'albero.
Per evitare la censura di questo nostro post o addirittura la chiusura definitiva del blog, vi rimandiamo direttamente ad uno dei siti ufficiali, con un avvertimento: non siate troppo curiosi, potreste scoprire che è già stata pubblicata anche la lista dei vostri regali!
mercoledì 22 dicembre 2010
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? E' approvato!
[clic sull'immagine per il filmato su YouTube]
Né più mai riderò così di cuore: fossi poeta, le dedicherei una composizione encomiastica in endecasillabi.
Non venitemi adesso a dire che questo Governo pensa solo ai fatti suoi: dove lo trovate un pezzo di bravura così ben articolato, una energia recitativa così sapientemente diretta, un'attrice secondaria che sa ottenere, con poche battute ossessivamente ripetute, l'attenzione e il favore della platea?
Nonostante quello che molti ne dicono e ne scrivono, il Governo pensa a noi, all'Italia e agli Italiani, e a farci divertire.
E' questo, cari compatrioti, è questo il vero e unico Spirito di Natale!
Nonostante quello che molti ne dicono e ne scrivono, il Governo pensa a noi, all'Italia e agli Italiani, e a farci divertire.
E' questo, cari compatrioti, è questo il vero e unico Spirito di Natale!
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Natale: che fare?
Nella speranza che tutti i vicini se ne vadano in bei posti caldi, assieme al loro continuo rumoreggiare, in scaletta ci sono:
L'ennesima visione della stucchevole favola di Frank Capra (1946), La vita è meravigliosa, da guardare prima del pranzo di Natale, subito dopo un'abbondante colazione con cioccolata bollente e pandoro; il film supera le due ore e quindi bisogna controllare bene i tempi della visione.
L'amaro [così me lo ricordo, ma potrei sbagliare] Un Natale di Maigret, dalla serie televisiva in bianco e nero di Mario Landi, con Gino Cervi (trasmesso in una puntata il 24 gennaio 1965; ho fortunosamente ritrovato un VHS di una replica TV), adatto ad una visione pomeridiana sul divano, con un tè forte, bollente e con abbondante limone, sgranocchiando qualche rustico 'cavalluccio'. Se avessi il tempo il coraggio potrei provare a farli da me; non lo escludo.
Per quanto riguarda le letture, partendo qualche giorno prima della vigilia, a sprazzi, il romanzo Vacanze di Natale, di W. S. Maugham, il giallo Poirot and Christmas [1938], di Agatha Christie, e il racconto The Adventure of the Christmas Pudding [1960] (*), sempre con lo stesso investigatore belga come protagonista. Questi ultimi due sono in inglese e quindi mi ci vorrà un po' di tempo.
Post scriptum
Da qualche anno penso che a Natale dovremmo invitare a pranzo qualcuno che è solo e a cui farebbe piacere un pranzo caldo e abbondante in un'atmosfera tranquilla. Poi caccio via il pensiero molesto: non voglio bene a me stesso, ne dovrei volere al mio prossimo?
Post post scriptum
(*) Causa insonnia, il racconto me lo sono già letto, stanotte.
Dice la stessa Christie, nella prefazione alla raccolta di Short stories che porta lo stesso titolo del racconto:
The Adventure of the Christmas Pudding is an indulgence of my own, since it recalls to me, very pleasurably, the Christmases of my youth.After my father's death, my mother and I always spent Christmas with my brother-in-law's family in the north of England - and what superb Christmases they were for a child to remember! Abney Hall had everything! The garden boasted a waterfall, a stream, and a tunnel under the drive! The Christmas fare was of gargantuan proportions. I was a skinny child, appearing delicate, but actually of robust health and perpetually hungry! The boys of the family and I used to vie with each other as to who could eat most on Christmas Day. Oyster Soup and Turbot went down without undue zest, but then came Roast Turkey, Boiled Turkey and an enormous Sirloin of Beef. The boys and I had two helpings of all three! We then had Plum Pudding, Mince-pies, Trifle and every kind of dessert. During the afternoon we ate chocolates solidly. We neither felt, nor were, sick! How lovely to be eleven years old and greedy!
domenica 19 dicembre 2010
Mezz'ora di Vendola
Nicola Vendola: "Nessuno può fare politica senza possedere una narrazione."
Prima voce dal salotto: "Cosa ha detto?"
Seconda voce dal salotto (citando Petrolini): "Il popolo, quando sente parole difficili, si affeziona."
venerdì 17 dicembre 2010
Siena: nevica e tutto si blocca
Da qualche giorno ne eravamo tutti informati: venerdì 17, OGGI, sarebbe nevicato. Chi spostava una trasferta, chi si prendeva un giorno di ferie: il LAMMA era stato preciso al proposito e i TG locali avevano diffuso l'allarme. Bastava, stamani appena alzati, guardare il cielo e sentire il freddo che faceva per capire come si sarebbe sviluppato il resto della giornata.
Intorno alle dodici ha cominciato a nevischiare; mezz'ora dopo il traffico si è bloccato.
Gli autobus del TRAIN dalle 12:30 si sono dati alla latitanza (alla fermata di fronte a casa mia non ne transita uno da quattro ore e tutto il quartiere è, da questo punto di vista, isolato), i mezzi del Comune (uso il plurale, ma forse esagero) se sono entrati in funzione certamente qui non si sono visti.
Lo so, mi lamento come uno stupido, in tanti anni che abito a Siena lo dovrei sapere come vanno le cose; mi fermo sempre a riflettere che un concerto in piazza in meno, un mezzo spazzaneve e qualche ore di straordinario pagate in più renderebbero a molti queste ore meno difficili.
Ma, come sosteneva Hrabanus Maurus nella sua epistola n. 15, ai maiores i subditi devono obbedienza perché la divinità ha istituito i primi come autorità superiori.
Mia moglie, rientrata dopo quaranta minuti di tappe forzate in salita a piedi sotto la neve, mi ha raccontato di come un suo bisnonno ebbe a morire sotto una nevicata, rientrando a casa a piedi dal paese dove si era recato. Ma si trattava di un paese di montagna ed è roba di centoventi o centotrenta anni fa.
Sì, è Siena.
mercoledì 15 dicembre 2010
Il cielo è sempre più blu
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sabato 11 dicembre 2010
Tra i Pensieri di Pascal
Ho trovato questo curioso svolazzino come segnalibro ne I pensieri di Pascal.
Ne pubblico il fronte e il retro, entrambi degni di attenzione.
Ne pubblico il fronte e il retro, entrambi degni di attenzione.
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venerdì 10 dicembre 2010
La Lunga Marcia continua
Sono un miliardo e quattrocento milioni e ci stanno camminando addosso.
Alcuni, astutamente, si sono già messi a stuoino: la Serbia, l’Ucraina, la Russia, il Kazhakstan, le Filippine, il Vietnam, l’Arabia Saudita, il Pakistan, l’Iraq, l’Iran, l’Afghanistan, la Colombia, il Venezuela, Cuba, il Sudan, l’Egitto, la Tunisia e il Marocco.
Noi cosa aspettiamo?
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lunedì 6 dicembre 2010
Fabbrica Italiana Lapis e Affini
Ho una particolare sensibilità agli odori, è un fatto noto in famiglia e anche tra i conoscenti.
Purtroppo i pastelli che ho scelto, oltre ad essere fabbricati in China e ad avere una durezza delle mine insoddisfacente per l'uso che ne volevo fare (la durezza non è dichiarata), hanno un difetto per me gravissimo.
Questa ipersensibilità mi porta a detestare i saponi, i detersivi da bucato, i deodoranti per l'ambiente, i profumi femminili e tutti quei prodotti che, in qualche modo, abbiano una parte volatile che ferisce profondamente le mie narici.
E' una vita dura, con la gran quantità di additivi profumati che ci circondano: riesco a dormire tra due lenzuola o indossare una camicia solo se sono state lavate con particolari detersivi vegetali, che ho scoperto non troppo tempo fa, assolutamente privi di componenti aromatici.
Altrimenti, tutto quello che indosso e che viene a contatto col mio naso, deve essere sottoposto a lunghe operazioni di risciacquo.
Giorni fa mi è presa la fantasia di acquistare una scatola di pastelli colorati: mi è sembrato un modo originale per cominciare a studiare un certo libro, che ho tra le mani da un po' e che merita meditazione, sottolineature e appunti. Ho scelto un classico tra i prodotti 'italiani' del genere.
Per dare un'immagine più accattivante del prodotto, i singoli bastoncini di legno sono stati dipinti con vivaci colori, si direbbe a smalto, ed emanano un forte odore di 'vernice fresca': veramente impossibili, per me, da maneggiare.
Non oso neppure pensare al sapore che possano avere mordicchiandone la sommità, come fa qualche bambino.
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sabato 4 dicembre 2010
4 dicembre 2010 - Santa Barbara
23 gennaio 1967, Miniera di Boccheggiano (GR). Alcuni minatori durante la pausa del pranzo. Sulla sinistra, la 'panierina' con il 'caldaino' del pranzo.
Fonte: Ufficio fotografico Montecatini.
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giovedì 2 dicembre 2010
E' un uccello? E' un aereo?
mercoledì 1 dicembre 2010
martedì 30 novembre 2010
La cultura crolla?
Primo Popolano
Fatelo a pezzi! E' un congiurato.
Cinna il Poeta
Io sono Cinna il poeta, sono Cinna il poeta.
Quarto Popolano
Allora fatelo a pezzi per le sue brutte poesie, fatelo a pezzi per le sue brutte poesie.
W. Shakespeare, Giulio Cesare (Atto III, scena iii)
lunedì 29 novembre 2010
Persone competenti
Quando c'è un problema, come mi è successo poco fa con Google Analytics, è rassicurante sapere che sono le persone più competenti ad affrontarlo.
Sembra però che non sia stato risolto, a giudicare dalle voci che Google presenta nel risultato della ricerca di "bX-74br4".
Sembra però che non sia stato risolto, a giudicare dalle voci che Google presenta nel risultato della ricerca di "bX-74br4".
domenica 28 novembre 2010
Digital divide
Giovedì mattina controllo di routine ai server e alla rete della Segreteria della Facoltà di..., in linea d'aria appena un chilometro da casa mia. La strada però è in forte salita, la scelta è andarci in autobus oppure fare due passi a piedi. Vista la bella giornata, ho optato per i due passi a piedi; per evitare di ammazzarmi di fatica non mi sono portato neppure la borsa con portatile e impedimenta varie; nella tasca della giacca solo una chiavetta usb, per la bisogna, e il porta penne.
Fatte le verifiche di routine, ho steso il rapportino di intervento e poi sono andato a controllare i modelli di due vecchi mini-tower che, caricati sino all'inverosimile di software, da mesi lamentano un affaticamento irreversibile coi loro striminziti 512Mb di RAM.
Ho appoggiato sul bancone all'ingresso il modulo di intervento appena stampato e riempito (no, ovviamente non l'avevo con me, DropBox è l'utility che mi tiene password, contratti di assistenza, moduli in bianco etc.) e mi sono messo a trascrivere, in calce al foglio, le sigle delle due macchine.
Una delle signore della segreteria, al lavoro sul PC proprio di fronte a me, non ha resistito a commentare: "Certo, un informatico che invece di usare un iPhone per prendere appunti, scrive col lapis su un foglio di carta...".
Ci sono rimasto male (in realtà io quasi sarei un luddista) ma per fortuna la mia prontezza di spirito mi è venuta in soccorso.
"L'informatica è qui - le ho risposto, picchiettandomi col retro del lapis sulla fronte - non costì! - e colla punta del lapis le ho indicato il suo PC."
Ho paura però di non averla convinta.
Siena e il calcio
Dovevo andare in centro a prendere mia moglie all'uscita da lavoro, ieri verso le quattordici.
Orario non di punta, sabato pomeriggio: in dieci minuti o poco più arrivo a destinazione, penso.
Giunto a un chilometro di distanza dal luogo dell'appuntamento, uno sbarramento stradale presidiato da vigili urbani impedisce di proseguire: c'è una qualche partita di calcio, l'area è off-limits. Io e tanti altri siamo costretti a tornarcene sui nostri passi e rivedere, alla meglio, i nostri piani.
Che la mia miopia stia peggiorando sempre di più? Anche quest'oggi non ho visto cartelli o indicazioni stradali che mi mettessero sull'avviso di questo intoppo. Sicuramente deve essere colpa mia la mancanza di informazione sulla vita della città perché non sono amante degli sport e men che meno del calcio.
La sensazione è sempre quella, frustrante, che si venga trattati da sudditi del contado. E non mi si dica che è un problema politico e che tra breve ci saranno le elezioni amministrative etc.; no, è un problema di cattiva gestione e di mancanza di rispetto.
Sì, è Siena
venerdì 26 novembre 2010
Medi-China
" ... La Procura contesterebbe alla casa farmaceutica [Menarini di Firenze, oltre alle altre cose, anche ] l'importazione illecita di principi attivi anche dalla Cina ..."
Fonte: ANSA
giovedì 25 novembre 2010
I Racconti dell'Avvento
In questo volumetto da scaricare abbiamo raccolto i racconti, ambientati nel periodo natalizio, già pubblicati lo scorso anno su Scrivolo.
Si tratta di storie semplici e a lieto fine, poco impegnative per il lettore e adatte a tutte le età.
In attesa dei nuovi racconti dell’Avvento, che compariranno sul sito a partire da inizio di Dicembre, speriamo che quelli che vi proponiamo creino una atmosfera di serena tranquillità, quale ci si aspetta da questo periodo dell’anno.
Si tratta di storie semplici e a lieto fine, poco impegnative per il lettore e adatte a tutte le età.
In attesa dei nuovi racconti dell’Avvento, che compariranno sul sito a partire da inizio di Dicembre, speriamo che quelli che vi proponiamo creino una atmosfera di serena tranquillità, quale ci si aspetta da questo periodo dell’anno.
martedì 23 novembre 2010
Dio preservi il Papa
Qualche giorno fa ho sentito dire che il Papa aveva parlato di profilattici.
'Diavolo di un uomo - mi sono detto - vuoi vedere che finalmente consiglierà ai suoi di utilizzarli prima di approfittare di qualche bambino?'
Ma mi sono sbagliato: ha affermato che li possono usare solo quei putridi indegni esseri inferiori che, oltre che meretrici, sono anche donne.
lunedì 22 novembre 2010
Visite da Google
Se ogni tanto qualcuno mi visita dalle Americhe non mi pare un fatto strano: di quando in quando cito qualche blog d'oltreoceano e penso che la curiosità spinga il blogger a vedere chi sono. Le visite sono di solito brevi o brevissime, la lingua è sicuramente un ostacolo per il visitatore e le cose di cui scrivo mere quisquilie.
Ecco allora la mia meraviglia nel vedere che, da circa una settimana, dalla California, e proprio da Mountain Views, qualcuno (con la connessione di Google) atterra qui e si trattiene, talvolta per delle ore.
Sono davvero incuriosito: caro visitatore, mi lascerebbe un commento?
Ecco allora la mia meraviglia nel vedere che, da circa una settimana, dalla California, e proprio da Mountain Views, qualcuno (con la connessione di Google) atterra qui e si trattiene, talvolta per delle ore.
Sono davvero incuriosito: caro visitatore, mi lascerebbe un commento?
venerdì 19 novembre 2010
Libriaco
Da qualche giorno anche fuchs, collega dalle 'pagine' di Scrivolo, si è messo a far rumore in rete, da Libriaco, un tumblr che ha un nome che è un programma.
Parla di cose piene di polvere e un po' noiose: di libri e di parole.
[Se mai ci incontreremo: ora mi devi almeno una colazione!]
Parla di cose piene di polvere e un po' noiose: di libri e di parole.
[Se mai ci incontreremo: ora mi devi almeno una colazione!]
venerdì 12 novembre 2010
giovedì 11 novembre 2010
Il giorno del ricordo
L'11 Novembre 1918 alle ore 11 veniva firmato l'armistizio tra Germania e le forze dell'Intesa.
Nel Commonwealth questo giorno viene ricordato come il "Remembrance Day" e i papaveri rossi ne sono l'emblema visivo largamente usato.
Anche alla BBC giornalisti e ospiti delle trasmissioni indossano, già da una settimana, il rosso simbolo del sangue versato da tanti militari e civili.
Nei TG italiani avete visto qualche servizio commemorare i nostri seicentocinquantamila morti?
Nel Commonwealth questo giorno viene ricordato come il "Remembrance Day" e i papaveri rossi ne sono l'emblema visivo largamente usato.
Anche alla BBC giornalisti e ospiti delle trasmissioni indossano, già da una settimana, il rosso simbolo del sangue versato da tanti militari e civili.
Nei TG italiani avete visto qualche servizio commemorare i nostri seicentocinquantamila morti?
Di un noto ricco
Quid ergo? utrum illum pecunia inpurum effecit an ipse pecuniam inspurcavit? quae sic in quosdam homines quomodo denarius in cloacam cadit.Cioè:
E dunque? Quale delle due: il denaro lo ha reso ignobile o è lui stesso che ha insozzato il denaro?Lucius Annaeus Seneca, Epistulae morales ad Lucilium (87.16)
I soldi cadono nelle mani di alcuni uomini nello stesso modo in cui finiscono in una fogna.
via: libriaco
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domenica 7 novembre 2010
Un pugno (di libri) alla RAI
Rimasta l'unica trasmissione RAI che, bene o male, parla di libri, l'appuntamento domenicale va avanti da tredici anni in una programmazione che fra repliche e controrepliche fa pentire amaramente di pagare un canone.
Oggi nella trasmissione è successa veramente una cosa indicibile: parlando del romanzo Barry Lyndon, di William Makepeace Thackeray, Neri Marcorè ha detto che è un romanzo picaresco ambientato durante le guerre napoleoniche! Non solo, ma lo ha addirittura ripetuto.
Ora, che un conduttore, sia pure di buona cultura qual'è Marcorè, legga un copione in maniera acritica ci può anche stare, ma che il prof. Piero Dorfles, il critico letterario della trasmissione e co-conduttore, non intervenga a correggere la castroneria è veramente eccessivo.
Oggi nella trasmissione è successa veramente una cosa indicibile: parlando del romanzo Barry Lyndon, di William Makepeace Thackeray, Neri Marcorè ha detto che è un romanzo picaresco ambientato durante le guerre napoleoniche! Non solo, ma lo ha addirittura ripetuto.
Ora, che un conduttore, sia pure di buona cultura qual'è Marcorè, legga un copione in maniera acritica ci può anche stare, ma che il prof. Piero Dorfles, il critico letterario della trasmissione e co-conduttore, non intervenga a correggere la castroneria è veramente eccessivo.
Il Papa, la Sagrada Familia e le suore
Domenica mattinata passata davanti alla TV, su vari canali, curioso di vedere la Sagrada Familia e la consacrazione fatta dal Papa.
Curioso per la parte architettonica, mostrata con gran dovizia da telecamere montate nei punti più impensabili del gigantesco e affascinante castello di sabbia cesellato sino all'esasperazione; curioso come un giapponese per l'antica cerimonia rituale, mai vista neppure in TV.
Una scenografia impressionante, sotto una luce abbondantissima che penetra nel luogo di culto da ogni dove, centinaia di prelati in paramenti bianco e oro che mostrano tutta la gloria della Chiesa.
E dopo l'unzione con l'olio benedetto dell'altare e delle pareti della basilica, ecco arrivare, umili e silenziose, quattro suore nere che, come in qualsiasi famiglia che si rispetti, mentre gli uomini se ne stanno comodamente seduti, devono pulire l'altare stesso ed anche per terra, sotto lo sguardo attento del Santo Padre.
Donne piegate al caratteristico ruolo a loro destinato e alla considerazione che la religione cattolica (e non solo quella...) ha sempre avuto per questi esseri inferiori ed impuri.
Curioso per la parte architettonica, mostrata con gran dovizia da telecamere montate nei punti più impensabili del gigantesco e affascinante castello di sabbia cesellato sino all'esasperazione; curioso come un giapponese per l'antica cerimonia rituale, mai vista neppure in TV.
Una scenografia impressionante, sotto una luce abbondantissima che penetra nel luogo di culto da ogni dove, centinaia di prelati in paramenti bianco e oro che mostrano tutta la gloria della Chiesa.
E dopo l'unzione con l'olio benedetto dell'altare e delle pareti della basilica, ecco arrivare, umili e silenziose, quattro suore nere che, come in qualsiasi famiglia che si rispetti, mentre gli uomini se ne stanno comodamente seduti, devono pulire l'altare stesso ed anche per terra, sotto lo sguardo attento del Santo Padre.
Donne piegate al caratteristico ruolo a loro destinato e alla considerazione che la religione cattolica (e non solo quella...) ha sempre avuto per questi esseri inferiori ed impuri.
giovedì 4 novembre 2010
4 Novembre 1918
Ancora qualche anno e saremo al centenario dello scoppio della Grande Guerra, lontani quanto basta per dimenticarcene definitivamente. Gli autori, gli attori, le comparse di scena e le loro famiglie sono tutti morti; qualche parente tiene ancora vivo con forza uno sbiadito ricordo (c'è, su Facebook, un gruppo de I nipoti dei Cavalieri di Vittorio Veneto).
Ma poi di questi anni recenti passeranno alla storia calciatori, veline e premier, purché boccacceschi, e i nostri vecchi saranno lontani come gli antichi romani o come gli uomini di Neanderthal, in un confuso passato che non importa più a nessuno e che non serve a niente.
Il fratello di mio nonno paterno. Mi piace pensare che la foto sia stata scattata durante una licenza dal fronte, nel podere dove erano mezzadri, a Massa Marittima.
Ma poi di questi anni recenti passeranno alla storia calciatori, veline e premier, purché boccacceschi, e i nostri vecchi saranno lontani come gli antichi romani o come gli uomini di Neanderthal, in un confuso passato che non importa più a nessuno e che non serve a niente.
Il fratello di mio nonno paterno. Mi piace pensare che la foto sia stata scattata durante una licenza dal fronte, nel podere dove erano mezzadri, a Massa Marittima.
mercoledì 3 novembre 2010
Siena, l'Università e il Rettore
[ FOR DUMMIES® è un marchio di fabbrica registrato da Wiley Publishing, Inc.]
[Immagine elaborata via: www.txt2pic.com]
[Immagine elaborata via: www.txt2pic.com]
martedì 2 novembre 2010
Siena, 2 Novembre
lunedì 1 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
Il TG4 è avanti
Niente da fare: come il TG4 di Emilio Fede non c'è altro telegiornale.
L'edizione delle 11:30 di stamani, riproponendo un servizio filmato già mandato in onda ieri su Studio Aperto di Italia Uno, lo lanciava dicendo che:
E il servizio iniziava dicendo
Ho una modesta proposta: dietro un piccolo compenso quotidiano, se la Redazione è d'accordo, potrei leggere i testi dei loro servizi e correggerli alla bisogna; io mi divertirei lo stesso e loro eviterebbero di fare delle figuracce.
L'edizione delle 11:30 di stamani, riproponendo un servizio filmato già mandato in onda ieri su Studio Aperto di Italia Uno, lo lanciava dicendo che:
In molte parti del mondo si è celebrata ieri la festa di Halloweeen.... A Roma si è affermata in questi anni la consuetudine del cosiddetto 'taglio della zucca'. Vediamo come è andata nel nostro servizio.Si è celebrata ieri???
E il servizio iniziava dicendo
Oggi, 31 Ottobre, festa di Ognissanti,..31 Ottobre, festa di Ognissanti???? Non sanno neppure in che giorno si trovano!
Ho una modesta proposta: dietro un piccolo compenso quotidiano, se la Redazione è d'accordo, potrei leggere i testi dei loro servizi e correggerli alla bisogna; io mi divertirei lo stesso e loro eviterebbero di fare delle figuracce.
sabato 30 ottobre 2010
Università di Siena: tutti all'oscuro
venerdì 29 ottobre 2010
Siena e il traffico
La mattina di martedì scorso è iniziata male.
Avevo deciso di non passare dall'ufficio, prima di andare a fare un intervento da un cliente nell'assolata campagna di Montalcino, ma di spostarmi partendo direttamente da casa, illudendomi di fare prima.
Appena partito, percorse poche centinaia di metri, ho rischiato uno scontro frontale con l'utilitaria di due anziani.
La stradetta che porta al parcheggio più vasto dell'Ospedale di Siena è regolarmente intasata: evidentemente i caselli di accesso non sono sufficienti o, più probabilmente, il parcheggio è pieno e si è costretti a tornare indietro, dopo essersi annodati in una inutile rotonda.
La via è larga poco più di un tratturo ed è comprensibile che chi debba andare altrove, dopo un po' che aspetta, tenti l'immonda manovra di sorpassare, spostandosi, incurante del pericolo, nella corsia del senso di marcia opposto. Martedì stavamo per rimetterci l'auto in due. Nello stesso tratto di strada ci sono già morte tre persone; qualcuno ha cercato di affrontare il problema? Figurarsi!
Per non dire quanto è difficile capire la logica che sta dietro a una viabilità di campagna trasportata in prossimità del più grande Policlinico della zona.
Fatto poco più di un chilometro, nel viale che discende dall'Ospedale, vivacemente ornato di centinaia di multicolori auto parcheggiate fitte fitte perché il Policlinico continua a crescere come un vero mostro sulla collina, ma i parcheggi, nelle campagne intorno non si trova il modo di farne, né abbastanza né gratuiti, arrivo in vista della prima rotonda della mattinata: c'è subito un bell'ingorgo.
Vedo che una delle vie che afferisce al simpatico e mai troppo lodato snodo di traffico giottesco è chiusa, con tanto di vigili urbani (incredibile visu) a presidiare: è proprio quella la via che dovevo imboccare. Arrivato a questa rotonda, dopo un quarto d'ora di stop-and-go, invece di infognarmi nel traffico, decido di tornare indietro e di fermarmi a parlare con i due vigili. Mi lamento con fermezza per il fatto che non avessero messo cartelli per avvisare del disagio, la vigilessa risponde, ironica, "I cartelli non li vede mai nessuno!"; li invito a controllare se ce ne siano nel percorso che ho fatto. Il suo collega mi guarda e fa spallucce. Bene, bravo, complimenti! e io che gli pago tutti i mesi lo stipendio...
Torno indietro, per un altro percorso, ed in effetti vedo il retro di qualche segnale stradale, di quelli piccoli, rotondi e mobili. E' uso, a Siena, segnalare i problemi di viabilità incollando un foglietto su un cartello removibile: naturalmente, guidando, tali cartelli sono illeggibili; dovresti fermarti e bloccare il traffico per sapere cosa succede e così dovrebbero fare tutti quelli che ti seguono, creando in un attimo il caos generale. A nessuno è mai venuto in mente di utilizzare dei cartelloni elettronici con le scritte a scorrimento; forse perché nel medioevo non si usavano, e allora a che usarli oggi, forse costano troppo e ci sono cose più importanti da fare con le decine e decine di milioni di euro che ogni anno la Fondazione del Monte dei Paschi regala all'Amministrazione Comunale, ad esempio ci sono da organizzare imprescindibili concerti in Piazza (sui cui costi è meglio sorvolare).
Con una arrabbiatura già in prima mattinata, ho perso tre quarti d'ora e sono arrivato in ritardo dal cliente con cui avevo l'appuntamento.
Ma la giornata purtroppo non era ancora finita. La sera, all'uscita dell'ufficio mi sono trovato ancora in un ingorgo, proprio appena salito in auto: non si riusciva ad immettersi nella via principale; la zona, di uffici, negozi e supermercati, una dozzina di anni fa è stata 'progettata' (e mi sembra già di usare una parola eccessiva) senza tener conto dei flussi di viabilità che ne sarebbero nati, per cui in genere è una lotta tutti contro tutti, senza rispetto di precedenze o sensi di marcia, per riuscire ad imboccare la via principale. Martedì sera ci deve essere stato un incidente da qualche parte, ho visto passare un'autoambulanza; mi sono rassegnato a perdere un'altra mezz'ora di tempo.
Pensate cosa succederebbe se, invece di dover gestire un paesetto di 50 mila anime, l'Amministrazione avesse di fronte una vera città!
Avevo deciso di non passare dall'ufficio, prima di andare a fare un intervento da un cliente nell'assolata campagna di Montalcino, ma di spostarmi partendo direttamente da casa, illudendomi di fare prima.
Appena partito, percorse poche centinaia di metri, ho rischiato uno scontro frontale con l'utilitaria di due anziani.
La stradetta che porta al parcheggio più vasto dell'Ospedale di Siena è regolarmente intasata: evidentemente i caselli di accesso non sono sufficienti o, più probabilmente, il parcheggio è pieno e si è costretti a tornare indietro, dopo essersi annodati in una inutile rotonda.
La via è larga poco più di un tratturo ed è comprensibile che chi debba andare altrove, dopo un po' che aspetta, tenti l'immonda manovra di sorpassare, spostandosi, incurante del pericolo, nella corsia del senso di marcia opposto. Martedì stavamo per rimetterci l'auto in due. Nello stesso tratto di strada ci sono già morte tre persone; qualcuno ha cercato di affrontare il problema? Figurarsi!
Per non dire quanto è difficile capire la logica che sta dietro a una viabilità di campagna trasportata in prossimità del più grande Policlinico della zona.
Fatto poco più di un chilometro, nel viale che discende dall'Ospedale, vivacemente ornato di centinaia di multicolori auto parcheggiate fitte fitte perché il Policlinico continua a crescere come un vero mostro sulla collina, ma i parcheggi, nelle campagne intorno non si trova il modo di farne, né abbastanza né gratuiti, arrivo in vista della prima rotonda della mattinata: c'è subito un bell'ingorgo.
Vedo che una delle vie che afferisce al simpatico e mai troppo lodato snodo di traffico giottesco è chiusa, con tanto di vigili urbani (incredibile visu) a presidiare: è proprio quella la via che dovevo imboccare. Arrivato a questa rotonda, dopo un quarto d'ora di stop-and-go, invece di infognarmi nel traffico, decido di tornare indietro e di fermarmi a parlare con i due vigili. Mi lamento con fermezza per il fatto che non avessero messo cartelli per avvisare del disagio, la vigilessa risponde, ironica, "I cartelli non li vede mai nessuno!"; li invito a controllare se ce ne siano nel percorso che ho fatto. Il suo collega mi guarda e fa spallucce. Bene, bravo, complimenti! e io che gli pago tutti i mesi lo stipendio...
Torno indietro, per un altro percorso, ed in effetti vedo il retro di qualche segnale stradale, di quelli piccoli, rotondi e mobili. E' uso, a Siena, segnalare i problemi di viabilità incollando un foglietto su un cartello removibile: naturalmente, guidando, tali cartelli sono illeggibili; dovresti fermarti e bloccare il traffico per sapere cosa succede e così dovrebbero fare tutti quelli che ti seguono, creando in un attimo il caos generale. A nessuno è mai venuto in mente di utilizzare dei cartelloni elettronici con le scritte a scorrimento; forse perché nel medioevo non si usavano, e allora a che usarli oggi, forse costano troppo e ci sono cose più importanti da fare con le decine e decine di milioni di euro che ogni anno la Fondazione del Monte dei Paschi regala all'Amministrazione Comunale, ad esempio ci sono da organizzare imprescindibili concerti in Piazza (sui cui costi è meglio sorvolare).
Con una arrabbiatura già in prima mattinata, ho perso tre quarti d'ora e sono arrivato in ritardo dal cliente con cui avevo l'appuntamento.
Ma la giornata purtroppo non era ancora finita. La sera, all'uscita dell'ufficio mi sono trovato ancora in un ingorgo, proprio appena salito in auto: non si riusciva ad immettersi nella via principale; la zona, di uffici, negozi e supermercati, una dozzina di anni fa è stata 'progettata' (e mi sembra già di usare una parola eccessiva) senza tener conto dei flussi di viabilità che ne sarebbero nati, per cui in genere è una lotta tutti contro tutti, senza rispetto di precedenze o sensi di marcia, per riuscire ad imboccare la via principale. Martedì sera ci deve essere stato un incidente da qualche parte, ho visto passare un'autoambulanza; mi sono rassegnato a perdere un'altra mezz'ora di tempo.
Pensate cosa succederebbe se, invece di dover gestire un paesetto di 50 mila anime, l'Amministrazione avesse di fronte una vera città!
Sì, è Siena.
lunedì 25 ottobre 2010
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