Stavo mangiando un piatto di spaghetti del n. 5, oggi, poco dopo le 13, e mi compiacevo con me stesso di aver trovato un ‘condimento’, perché non lo si può dire sugo, assai azzeccato. In un 'coppino' di vetro avevo riunito certe melanzane trifolate, preparate ieri sera come contorno e avanzate in piccola quantità, un po’ ‘pizzicose’, [ma per loro colpa intrinseca, giacché le avevo fatte ben spurgare mettendole, a strati separati da sale grosso, sotto la pressa di due bottiglie dì acqua da due litri], dei cubetti di fontina, qualche tocchetto di burro e poi una bella grattata di reggiano, a nevicata sugli altri ingredienti.
Gli spaghetti appena scolati, buttati di colpo nel ‘condimento’ avevano fatto fondere il reggiano e il burro; ho pazientato un po’ perché il calore arrivasse a fare il suo effetto e anche il fontina si cominciasse a sciogliere, prima di amalgamare il tutto con qualche veloce colpo di cucchiaio di legno.
Godevo di questa mia presenza a casa e di questo mio piatto fumante, ben lontano dal solito pranzo in ufficio, a base di cracker e yoghurt, che mi fa compagnia da decenni, e ascoltavo il solito rumoreggiare della TV: il TG2 delle 13 era ormai in stato di avanzata putrefazione.
Il flusso del racconto si è però a un tratto interrotto, non ricordo più in che fase, tra le scene del sangue, straniero, che cola nella strada in un paese sorvegliato da neri tonaconi, e nostrano, di mamme pugnalate davanti ad un asilo, e le storielle al sapor d’euchessina di cagnolini, gattini e farfalle che tanta parte hanno nei TG.
La giornalista legge un comunicato della redazione in cui ci si lamenta non so se della troppa o della poca attenzione che viene data in questi giorni a certi vizi privati di personaggi pubblici, e guarda in camera con aria compunta e accigliata, quasi a farmene una colpa, neanche stesse dando la ferale notizia della scomparsa di una nidiata di oche da una fattoria della Bassa Padana.
Mi netto le labbra, fatte grasse dagli spaghetti, prima di bere un po’ d’acqua gassata e fresca, e la guardo fisso in volto, reggendo impavido il suo sguardo corrusco.
Quando i TG parlano di informazione sono sempre stupito: ormai l’informazione la fa solo l’ANSA, il resto mi sembra spesso un copia-incolla delle notizie dell’agenzia, dove se proprio si ha a disposizione un bravo giornalista, qualcuna delle frasi battute viene cambiata di posizione o addirittura riscritta da forma attiva in passiva, o viceversa, per far vedere che, con i verbi, si ha grande familiarità.
Il comunicato di redazione seguiva la notizia che ‘Le grandi case automobilistiche si sono messe d’accordo per quanto riguarda le corse di formula uno’. Venti secondi di immagini e solo una frase del tenore di quella riportata sopra, senza dire chi, cosa, dove, quando e come. Questa è informazione?
E che dire del servizio, mio Dio, di cui non avrei mai fatto a meno, sul principe Carlo d’Inghilterra e sulla consorte, duchessa di Cornovaglia (absit iniuria verbis) che, nella malaugurata circostanza della morte di Elisabetta II, secondo il ‘giornalista’ diventerebbe la ‘Regina d’Inghilterra’?
Come se Filippo non fosse il Principe consorte ma il Re d’Inghilterra! Cose inaudite dette con nonchalance da parte di chi non ha neppure il minimo concetto di discendenze regali e i Re e le Regine li ha visti solo sui mazzi di carte.
Chissà se un giorno sentirò un comunicato di una redazione che corregga scempiaggini e castronerie di qualcuno dei propri giornalisti o vedrò un direttore di TG davanti alle telecamere per spiegarci che la sua linea editoriale consiste nel riferirci, correttamente, le notizie.
E poi penso, sentendomi un po’ truffato, che sono io che li pago.
Ma mi consolo subito: li pagate anche voi!
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