giovedì 3 giugno 2010

Un dvärgen nella borsetta

Una cosa che nessun gentiluomo dovrebbe mai fare è gettare un'occhiata indiscreta all'interno della borsetta di una signora; figurarsi poi metterci le mani dentro per cercare qualcosa.
Mi si intenda, non è solo inutile galanteria, rispetto della privacy o, in caso di mogli o affini, timore di trovare chi sa cosa.

Il fatto è che nella borsetta di una donna si trova davvero di tutto e difficilmente quello che si cerca. Si trovano senz'altro un metro metallico avvolgibile con integrata bolla per livella, le pinzette per le ciglia (quale donna non ne ha con sé?), una crema per le mani (commento come il precedente), una o più chiavette USB con i cordini rigorosamente intrecciati e indistricabili, una penna, un lapis, un piccolo cacciavite, numerose monetine di pezzature varie, decine di scontrini semi appallottolati e risalenti a settimane o mesi prima, dei fazzolettini di carta, un portamonete-portadocumenti con decine di capienti tasche, tutte rigorosamente piene, un cellulare, il caricatore di detto cellulare, qualche banconota da cinque e dieci euro, un paio di mazzi di chiavi con relativi ingombranti portachiavi, un porta occhiali per gli occhiali da vista, uno per quelli da sole. E questo è solo un florilegio.

Io, sere fa, autorizzato da mia moglie a cercare il carica batterie del cellulare, nella sua borsa ci ho trovato anche un Nano.

Non scherzo, neanche sapevo che esistesse, prima di averlo tra le mani: ho pescato, dalla borsa delle meraviglie della consorte, Il nano, di Pär Lagerkvist, un libriccino cartonato e piuttosto denso.

"E questo Pär Lagerkvist chi è?" ho chiesto alla signora. Ho pronunciato il nome nel mio svedese più fluido, dovuto ad una antica frequentazione lavorativa, e tuttavia ho ricevuto uno sguardo di commiserazione, per la mia ignoranza.

"Non conosci Lagerkvist? E' un premio Nobel!"

"Nobel, che vuol dire Nobel, hanno dato il Nobel per la letteratura anche a Dario Fo e a Sinclair Lewis, che c'entra!"

Ma ho incassato il colpo; il carica batterie che mi aveva chiesto di cercarle gliel'ho dato, Il nano invece l'ho sequestrato io e l'ho messo in cima alla mia pila delle letture notturne.


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