martedì 8 giugno 2010

Massa Marittima del Petrocchi

Sorge questa città sul pendio di un poggio bislungo, composto di travertino, da tre parti isolato, alle cui radici occidentali si allarga un vasto e fertile piano, frastagliato da piccoli colli e valli di dolce declivio, e che si riuniscono tutte in distanza per formare una grande pianura lambita dal mare.
Viste sorprendenti, varie e molteplici si presentano da questa città, la cui posizione dal Targioni Tozzetti fu assomigliata a quella dell'antica Fiesole.
Spingendo avanti lo sguardo, si scorgono i poggi di Gavorrano e di Scarlino, il golfo di Follonica, l'antico Porto Traiano dei Romani, poi lontana sull'orizzonte, mollemente adagiata nel mare, si disegna l'isola dell'Elba, e più vicino il golfo di Piombino col suo promontorio; quindi i monti di Campiglia e di Monterotondo, e quelli vicini di Montarsenti e del Romitorio al nord; di Gerfalco, di Montieri e di Prata ad est, e infine quelli di Tatti e Roccastrada, e più qua, più là paesi e castelli diruti, e piani e poggì verdeggianti per viti ed ulivi o per folte boscaglie.


A Massa Marittima ho trascorso le due o tre più noiose estati della mia vita da bambino.
Allontanato, di pochi chilometri, dalla cittadina di mare dove vivevo nel resto dell'anno, consumavo in una casa di vecchi zii, con l'unica presenza strettamente familiare di mia nonna, mattine, pomeriggi e serate senza le distrazioni tipiche di un bambino di otto o nove anni: non c'erano amichetti con cui giocare, né radio o televisione, né giornalini o giocattoli, solo degli adulti, che passavano la giornata a lavorare duramente in un terreno, disteso lungo una piaggia fuori le mura medievali, che sfruttavano sapientemente come orto e frutteto.
Ricordo solo, a rompere la monotonia di quei giorni, le passeggiate fatte nel pomeriggio o ancor più spesso nel fresco del dopocena, risalendo per certe stradine e scalette impervie, fin su in Città Vecchia o in Borgo e, qualche rara volta, in Poggio, a far visita alle famiglie dei numerosi fratelli e sorelle di mia nonna.

Il Petrocchi, che a Massa Marittima ha dedicato, un secolo e più fa, un volume di trattazione storica e artistica, dice dei massetani:

Il clima sano contribuisce a mantener laboriosa la sua popolazione, una popolazione onesta, leale, rifuggente dal furto e dal delitto di sangue, di potente spirito di associazione e di filantropia, e tutta cuore, di un cuore generoso che si accende di subito entusiasmo per ogni causa alta ed umana.
I rapporti fra le varie classi sono intimi, di una vera familiarità fratellevole, per quanto la maggioranza del popolo, di idee repubblicane, abbia un'indole piuttosto battagliera.


E ritrovo, in queste vecchie parole fuori moda, i caratteri della mia famiglia, dei miei genitori e dei miei nonni, che lì nacquero.

Per questo legame, lasco e lontano, che mi lega alla città, ho deciso, ripulendolo dalle imperfezioni della scannerizzazione messa on-line da archive.org, di pubblicare appunto il "Massa Marittima, Arte e Storia" del dr. Luigi Petrocchi, un volume che ancor oggi costituisce un riferimento importante per storici e studiosi dell'arte della cittadina grossetana.

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