Sono già due volte che mi succede, due volte di seguito: ieri sera e stasera.
Nel mio Google Reader, personalizzato in Firefox con l'estensione Better GReader di Gina Trapani, sono in pari con le letture delle mie 157 iscrizioni: non ho post arretrati da leggere!
Chissà per quanti giorni riuscirò a ripetere questa incredibile impresa.
mercoledì 30 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
I Cieli di Roma
Libri e Astronomia, cosa può esserci di più interessante?
Alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Calendari e lunari, orologi solari e meridiane, atlanti celesti, testimonianze della cultura cinese e araba, trattati di astrologia, libri e manoscritti inediti di astronomia, ma anche l’oroscopo di Cristina di Svezia, foto inedite dell’antico osservatorio astronomico del Campidoglio, fino a pezzi “storici” di strumenti spaziali e un modello completo del satellite Integral. Sono i protagonisti di questa mostra, che rievoca lo scenario seicentesco della cultura romana e in particolare l’attività del primo punto di osservazione astronomica a Roma: la sede dei Gesuiti al Collegio Romano, luogo originario della Biblioteca Nazionale.
giovedì 24 dicembre 2009
Natale 2009
Trovato in rete, senza indicazione di anno.
Piccola Eva dipinge una tela con i ritratti di alcuni personaggi del giornalino Il Monello.
Riconosco, in alto al centro, Superbone, poi, a destra, con i baffoni, Pedrito el Drito, in fondo Fiordistella e Capitan Narciso.
Immagini e storie dell'infanzia.
Piccola Eva dipinge una tela con i ritratti di alcuni personaggi del giornalino Il Monello.
Riconosco, in alto al centro, Superbone, poi, a destra, con i baffoni, Pedrito el Drito, in fondo Fiordistella e Capitan Narciso.
Immagini e storie dell'infanzia.
mercoledì 23 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
Tutti al Senato
Pienone, stamani, nell'aula del Senato.
Straordinari di fine anno?
Importanti leggi da discutere?
Un improcrastinabile voto di fiducia?
No: il concerto di Riccardo Muti con l'Orchestra Giovanile 'Luigi Cherubini'.
Tutti lì, presenti, con parenti, amici e alti prelati.
giovedì 17 dicembre 2009
mercoledì 9 dicembre 2009
L'invenzione di Babbo Natale
Anche nella sua ultima uscita pubblica, ieri, Benedetto XVI non ha potuto esimersi dal calcare il rosso camauro. Siamo proprio sicuri che Babbo Natale l'abbia inventato la Coca Cola?
La Santa Sede ha le prove del diritto di primogenitura: già Benedetto XIV, il famoso cardinale Lambertini, in questo dipinto di Pierre Subleyras sfoggia, nel 1735, il vestito rosso e bianco del più famoso Babbo dell'ultimo secolo.
E qui Giulio II, nel celebre ritratto di Raffaello del 1512, ha persino una bella barba bianca.
domenica 6 dicembre 2009
venerdì 4 dicembre 2009
4 Dicembre 2009 - Santa Barbara
Miniera di Boccheggiano (GR).
Pozzo di estrazione Baciolo con argano per l'estrazione della pirite. (1947)
Pozzo di estrazione Baciolo con argano per l'estrazione della pirite. (1947)
Foto credits: Vincenzo Aragozzini.
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mercoledì 2 dicembre 2009
I Racconti dell'Avvento
Su Scrivolo abbiamo pensato di realizzare una impresa (per noi) quasi impossibile: inventarci dei racconti sul tema del Natale e pubblicarli nel periodo dell'Avvento. Sono tutti racconti di buoni sentimenti, non ci sono né renne squartate né Babbi Natale impalati e quindi sono adatti ad un pubblico adulto.
Venite a leggerci.
Venite a leggerci.
lunedì 30 novembre 2009
Gli infiniti mondi possibili
Una conferenza in un piccolo paese di collina, una serata che si chiude con il tranquillo spettacolo di un cielo stellato.
Ma non è finita...
Leggete, su Scrivolo, il nuovo racconto di errebi.
Ma non è finita...
Leggete, su Scrivolo, il nuovo racconto di errebi.
sabato 28 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
Lavorare in un call-center
Spesso si ha la sensazione che i call-center siano stati creati con la precisa intenzione di scoraggiare, nell'utente o cliente (secondo come preferite vedervi) qualunque tipo di protesta o di interazione con chi realizza un prodotto o eroga un servizio.
Ci sono tempi di attesa lunghi, dei "Pronto, sono Loredana, come posso aiutarla" dietro ai quali si nasconde la lettura di uno script utilizzato per darvi risposte inutili e prive di collaborazione intelligente.
Qualche volta, mi dicono, si trovano anche persone scortesi che, pagate pochi euro al mese e in procinto di perdere il posto di lavoro, fanno di malagrazia da vetrina di famose aziende nazionali.
Io personalmente odio il telefono come strumento di comunicazione così come l'imbecillità umana che effettivamente talvolta trovo all'altro capo della linea, in persone che so essere (mal) pagate per far da barriera tra le mie spese e i miei diritti.
Da qualche settimana mi trovo improvvisamente catapultato in questo mondo anonimo perché la mia azienda, distribuendo un sofware per conto di una catena nazionale, ha deciso di fornire, telefonicamente, aiuto a quanti avessero problemi di installazione sui propri PC.
E' stata una esperienza a dir poco curiosa: siamo venuti in contatto con centinaia di utenti, per lo più di età matura e con scarsa o scarsissima dimestichezza con un computer, con Internet o addirittura con un mouse. La particolarità del software poi ha fatto la sua parte nel rendere difficile, a un buon numero di queste persone, l'installazione della procedura.
Memori di quello che troviamo quando siamo noi, come utenti, a chiamare un call center, l'atteggiamento che abbiamo avuto è stato decisamente diverso: massima disponibilità e comprensione verso i clienti, che sono anche stati richiamati sui loro cellulari a nostre spese per superare la criticità di chi ancora non ha una linea ADSL e a cui non avremmo potuto, altrimenti, far tele-assistenza da remoto.
Chi chiama un call-center ha un problema; se è una persona che utilizza un programma per lavoro, il problema è ancora maggiore, perché rallenta o blocca la sua attività; si è quindi portati, in genere, ad un inizio di telefonata aggressivo, come se chi ti deve aiutare avesse la colpa di una serie di problemi che, spesso, non si è neppure in grado di spiegare.
In genere, però, ci sono sempre bastate poche frasi al telefono per ristabilire un rapporto 'umano' col cliente, per spiegargli quale problema aveva e quali erano i passaggi che avremmo fatto per risolverlo; in molti casi, aiutati anche dalla vicinanza geografica, si è addirittura passati rapidamente a darci del tu.
Oltre a risolvere quasi sempre le casistiche che ci sono state presentate, abbiamo avuto la soddisfazione di veder riconosciuta la nostra cortesia e professionalità con dei ringraziamenti tutt'altro che formali, a chiusura magari di un intervento di tele-assistenza, a Palermo o a Treviso, a Milano o a Roma, durato anche più di un'ora.
"Stiamo solo facendo il nostro lavoro", rispondevamo un po' imbarazzati quando qualcuno si dilungava un po' troppo nei ringraziamenti "ci pagano per fare quello che facciamo". Ma evidentemente abbiamo dato una sensazione diversa, particolarmente positiva, tanto che stamani, con un po' di meraviglia tra i colleghi, è arrivata una consegna urgente di un pacco a mio nome.
Quando sono arrivato in ufficio, sono stato accolto da un ironico "Uno dei tuoi clienti ti ha mandato i biscottini", detto da un collega.
Ed in effetti, era proprio così.
Sono rimasto veramente sorpreso: il signor Massai, fiorista in Prato, mi ha mandato una scatola di "chicchi" veramente squisiti, del premiato Biscottificio Antonio Mattei; a stento mi sono trattenuto dal mangiarmi più della metà di una Mantovana realizzata con arte culinaria ineccepibile, bella nell'aspetto, profumata negli aromi ed deliziosa nel gusto!
Per un goloso come me, un regalo veramente graditissimo ed un piacevole ringraziamento per un lavoro che noi tutti svolgiamo, sempre, al massimo delle nostre capacità e disponibilità.
Ci sono tempi di attesa lunghi, dei "Pronto, sono Loredana, come posso aiutarla" dietro ai quali si nasconde la lettura di uno script utilizzato per darvi risposte inutili e prive di collaborazione intelligente.
Qualche volta, mi dicono, si trovano anche persone scortesi che, pagate pochi euro al mese e in procinto di perdere il posto di lavoro, fanno di malagrazia da vetrina di famose aziende nazionali.
Io personalmente odio il telefono come strumento di comunicazione così come l'imbecillità umana che effettivamente talvolta trovo all'altro capo della linea, in persone che so essere (mal) pagate per far da barriera tra le mie spese e i miei diritti.
Da qualche settimana mi trovo improvvisamente catapultato in questo mondo anonimo perché la mia azienda, distribuendo un sofware per conto di una catena nazionale, ha deciso di fornire, telefonicamente, aiuto a quanti avessero problemi di installazione sui propri PC.
E' stata una esperienza a dir poco curiosa: siamo venuti in contatto con centinaia di utenti, per lo più di età matura e con scarsa o scarsissima dimestichezza con un computer, con Internet o addirittura con un mouse. La particolarità del software poi ha fatto la sua parte nel rendere difficile, a un buon numero di queste persone, l'installazione della procedura.
Memori di quello che troviamo quando siamo noi, come utenti, a chiamare un call center, l'atteggiamento che abbiamo avuto è stato decisamente diverso: massima disponibilità e comprensione verso i clienti, che sono anche stati richiamati sui loro cellulari a nostre spese per superare la criticità di chi ancora non ha una linea ADSL e a cui non avremmo potuto, altrimenti, far tele-assistenza da remoto.
Chi chiama un call-center ha un problema; se è una persona che utilizza un programma per lavoro, il problema è ancora maggiore, perché rallenta o blocca la sua attività; si è quindi portati, in genere, ad un inizio di telefonata aggressivo, come se chi ti deve aiutare avesse la colpa di una serie di problemi che, spesso, non si è neppure in grado di spiegare.
In genere, però, ci sono sempre bastate poche frasi al telefono per ristabilire un rapporto 'umano' col cliente, per spiegargli quale problema aveva e quali erano i passaggi che avremmo fatto per risolverlo; in molti casi, aiutati anche dalla vicinanza geografica, si è addirittura passati rapidamente a darci del tu.
Oltre a risolvere quasi sempre le casistiche che ci sono state presentate, abbiamo avuto la soddisfazione di veder riconosciuta la nostra cortesia e professionalità con dei ringraziamenti tutt'altro che formali, a chiusura magari di un intervento di tele-assistenza, a Palermo o a Treviso, a Milano o a Roma, durato anche più di un'ora.
"Stiamo solo facendo il nostro lavoro", rispondevamo un po' imbarazzati quando qualcuno si dilungava un po' troppo nei ringraziamenti "ci pagano per fare quello che facciamo". Ma evidentemente abbiamo dato una sensazione diversa, particolarmente positiva, tanto che stamani, con un po' di meraviglia tra i colleghi, è arrivata una consegna urgente di un pacco a mio nome.
Quando sono arrivato in ufficio, sono stato accolto da un ironico "Uno dei tuoi clienti ti ha mandato i biscottini", detto da un collega.
Ed in effetti, era proprio così.
Sono rimasto veramente sorpreso: il signor Massai, fiorista in Prato, mi ha mandato una scatola di "chicchi" veramente squisiti, del premiato Biscottificio Antonio Mattei; a stento mi sono trattenuto dal mangiarmi più della metà di una Mantovana realizzata con arte culinaria ineccepibile, bella nell'aspetto, profumata negli aromi ed deliziosa nel gusto!
Per un goloso come me, un regalo veramente graditissimo ed un piacevole ringraziamento per un lavoro che noi tutti svolgiamo, sempre, al massimo delle nostre capacità e disponibilità.
giovedì 26 novembre 2009
La pillola RU486, gli ombrelli e i numeri
- Il Senato della Repubblica, in sede di commissione, ha messo alcuni paletti all'utilizzo della pillola post-coitum RU486. Se prima si è voluto verificarne la nocività, adesso si deve verificare la conformità con le vigenti leggi e se ne stabilirà l'utilizzo tramite assistenza ospedaliera.
- Il Ministero dell'Industria ha fatto ritirare, su tutto il territorio nazionale, qualunque tipo di ombrello: sembra che non vi sia la certezza del loro corretto funzionamento e che l'apertura, fatta in strutture non abilitate e da personale non qualificato, possa provocare gravi danni per la salute.
- Il Ministero della Ricerca Scientifica, spalleggiato da certe conventicole anti-islamiche, ha chiesto l'abolizione dei numeri arabi ed il ritorno alla numerazione romana, ricevendo l'appoggio del Ministero dell'Economia il quale ha confermato come sia stato l'uso dei numeri arabi la causa scatenante della crisi economica in cui ci troviamo.
mercoledì 25 novembre 2009
martedì 24 novembre 2009
Regali di Natale per i cattivi
lunedì 23 novembre 2009
Che brutto mondo!
Oggi, su Scrivolo, un nuovo racconto di errebi.
Questa volta si tratta di un racconto di fantascienza, dove i protagonisti sono i nostri cloni.
Questa volta si tratta di un racconto di fantascienza, dove i protagonisti sono i nostri cloni.
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sabato 21 novembre 2009
Siena e le strisce pedonali
Caos nel traffico anche ieri, a Siena. Voglio dire, caos straordinario, perché a quello ordinario, (la mattina nell'orario di apertura di uffici e scuole, ed il pomeriggio, dalle 17 in poi) ci siamo bovinamente abituati, mercé l'ineffabile viabilità cittadina.
Ieri mattina, dalle otto circa e sicuramente fin dopo le dodici, grande attività di ridipintura delle strisce pedonali in viale Toselli, una delle vie di accesso e uscita della città; ne son potuto esser vittima ben due volte, nell'arrivare e nel ripartire per un appuntamento con un cliente che ha la sua sede provinciale proprio in questa zona.
I coni bianchi e rossi a delimitare la zona appena verniciata della corsia costringevano gli autisti a continui zig zag e relativa invasione della carreggiata opposta, per poter procedere. Di vigili urbani questa volta ben due, fermi a cavallo del tratto dove si trovavano gli operai, non so se per dirigere il traffico o per proteggerli dagli insulti degli automobilisti.
Nell'altra decina di punti già verniciati ovviamente, nessuno.
L'assunto è sempre lo stesso: arrangiatevi da soli.
Naturalmente in nessuna delle due direzioni di marcia il minimo di segnalazione preventiva dei lavori in corso, ed anche questo è un comportamento usuale: forse qualcuno avrebbe potuto cambiare strada ed evitare di perder tempo, ma a Siena si usa così, sia quando c'è una asfaltatura, che un taglio d'erba che un lavoro straordinario qualsiasi: non si danno informazioni preventive, non si mettono cartelli; non mi ricordo più se questa norma è contemplata nella Convenzione di Ginevra, nella Carta dei diritti dell'uomo o nel Costituto senese, ma viene osservata con ferreo rigore.
Questo modo di operare non è facilmente comprensibile e tutte le volte rimango stupito di come i cittadini sopportino un comportamento così poco riguardoso; mi pare poi impossibile che non si riescano a fare questi lavori durante le ore notturne, come avviene in altre città.
Mi risuonano però le parole che qualche amico, beffardo, ogni tanto mi ripete quando faccio notare simili assurdità: "Se 'un ti va bene, a Siena un ciavévi a venì".
mercoledì 18 novembre 2009
lunedì 16 novembre 2009
I Beni Culturali in Freedonia
Giunge voce, ma si tratta sicuramente di notizie false e tendenziose, diffuse ad arte dai governanti di Sylvania per mettere in cattiva luce i propri odiati vicini, che nel Ministero dei Beni Culturali di Freedonia le cose vadano a rotoli.
Sembra che nelle varie sedi provinciali non ci siano più soldi per comprare la carta per l'uso quotidiano (no, neanche quella igienica..), né i toner per le stampanti; si dice che i riscaldamenti d'inverno e i condizionatori d'estate non vengano più accesi, lasciando i dipendenti a lavorare in cappotto e guanti o a 40 gradi di temperatura, secondo la stagione; che in qualche caso siano state addirittura sospese le forniture dell'acqua potabile perché morosi, rendendo per giorni inagibili i servizi igienici; che non siano pagate le bollette dei fornitori e neppure si possano più fare abbonamenti a importanti riviste del settore o acquistare libri, strumenti indispensabili di aggiornamento per studiosi e operatori del settore.
Il primo ministro Rufus T. Firefly tace sull'argomento, ma denuncia il tentativo della confinante nazione di Sylvania di occupare militarmente il Paese.
In Italia, invece, tout va très bien, Madame la Marquise.
Il nostro Ministero dei Beni ed Attività Culturali sponsorizza la rivista Freepress Musei Magazine, "periodico di informazione su musei, mostre, arte, design e costume". La distribuzione, cartacea, è gratuita, e potete trovare il primo numero, in pdf, qui.
Sembra che nelle varie sedi provinciali non ci siano più soldi per comprare la carta per l'uso quotidiano (no, neanche quella igienica..), né i toner per le stampanti; si dice che i riscaldamenti d'inverno e i condizionatori d'estate non vengano più accesi, lasciando i dipendenti a lavorare in cappotto e guanti o a 40 gradi di temperatura, secondo la stagione; che in qualche caso siano state addirittura sospese le forniture dell'acqua potabile perché morosi, rendendo per giorni inagibili i servizi igienici; che non siano pagate le bollette dei fornitori e neppure si possano più fare abbonamenti a importanti riviste del settore o acquistare libri, strumenti indispensabili di aggiornamento per studiosi e operatori del settore.
Il primo ministro Rufus T. Firefly tace sull'argomento, ma denuncia il tentativo della confinante nazione di Sylvania di occupare militarmente il Paese.
In Italia, invece, tout va très bien, Madame la Marquise.
Il nostro Ministero dei Beni ed Attività Culturali sponsorizza la rivista Freepress Musei Magazine, "periodico di informazione su musei, mostre, arte, design e costume". La distribuzione, cartacea, è gratuita, e potete trovare il primo numero, in pdf, qui.
[Via: MiniaturaItaliana]
venerdì 13 novembre 2009
Delitto senza castigo
Di mio ci ho messo la grafica della copertina, ed è stata la prima volta; Errebi ci ha messo tutto il resto: un po' di ironia, una sapiente spolverata di riferimenti colti, dei personaggi sopra le righe, per un quasi romanzo e-pistolare (cioè: creato raccogliendo le e-mail dei protagonisti).
Delitto senza castigo lo potete scaricare da Scrivolo, il sito de i racconti del nano grafomane.
Delitto senza castigo lo potete scaricare da Scrivolo, il sito de i racconti del nano grafomane.
lunedì 9 novembre 2009
sabato 7 novembre 2009
H1N1, il mercurio e lo squalene
Chissà perché il vice-ministro Fazio (vice ministro di sé stesso) non ci dice nulla degli eccipienti dei vaccini contro l'influenza H1N1?
Persone che conosco nell'ambiente medico e familiari che in questo ambiente lavorano, non solo non si stanno vaccinando ma mi hanno sconsigliato di farlo.
Come comportarsi?
Persone che conosco nell'ambiente medico e familiari che in questo ambiente lavorano, non solo non si stanno vaccinando ma mi hanno sconsigliato di farlo.
Come comportarsi?
Realizzate i vostri sogni
venerdì 6 novembre 2009
giovedì 5 novembre 2009
mercoledì 4 novembre 2009
4 Novembre 2009
Mio nonno materno era appena un ragazzino quando il suo unico fratello più grande, Annibale, partì per il fronte.
Mi ricordo solo un episodio che mi ha raccontato su di lui: durante una licenza il fratello granatiere era tornato a casa emaciato, stanco, affamato, già preso di mira da una malattia polmonare che lo avrebbe mietuto insieme a centinaia e centinaia di migliaia di altri soldati.
La loro mamma, ovviamente, aveva imbandito la tavola, per farlo mangiare, quel suo povero figliolo, e aveva apparecchiato per tutta la famiglia, che era, come succedeva allora in campagna, numerosissima.
Mio nonno raccontava, dunque, che finita la sua porzione, il fratello non accennò neppure a chiederne ancora, rispettoso dei tanti fratellini e sorelline che erano seduti, affamati anche loro, accanto a lui.
E, con gli occhi umidi, mio nonno ricordava il dispiacere e il dolore della mamma che si era accorta solo in ritardo che quel suo ragazzo non aveva più niente da mangiare: la povera donna se ne fece quasi una colpa a cui cercò di rimediare, chiedendogli più e più volte scusa mentre gli riempiva il piatto.
Mi ricordo solo un episodio che mi ha raccontato su di lui: durante una licenza il fratello granatiere era tornato a casa emaciato, stanco, affamato, già preso di mira da una malattia polmonare che lo avrebbe mietuto insieme a centinaia e centinaia di migliaia di altri soldati.
La loro mamma, ovviamente, aveva imbandito la tavola, per farlo mangiare, quel suo povero figliolo, e aveva apparecchiato per tutta la famiglia, che era, come succedeva allora in campagna, numerosissima.
Mio nonno raccontava, dunque, che finita la sua porzione, il fratello non accennò neppure a chiederne ancora, rispettoso dei tanti fratellini e sorelline che erano seduti, affamati anche loro, accanto a lui.
E, con gli occhi umidi, mio nonno ricordava il dispiacere e il dolore della mamma che si era accorta solo in ritardo che quel suo ragazzo non aveva più niente da mangiare: la povera donna se ne fece quasi una colpa a cui cercò di rimediare, chiedendogli più e più volte scusa mentre gli riempiva il piatto.
lunedì 2 novembre 2009
domenica 1 novembre 2009
Morire in guerra
Il commendator Giuseppe Leo Moris, che possedeva ampie zone di campagna nei dintorni di Massa Marittima, fece pubblicare, forse in occasione della posa di un cippo o di una lapide, questo biglietto commemorativo per la morte di alcuni soldati nella Grande Guerra, soldati che avevano lavorato, con le loro famiglie, sui suoi terreni. Era il Novembre del 1923.
L'ultimo della lista credo fosse un fratello di mia nonna.
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lunedì 26 ottobre 2009
Il tema di stagione
Fuchs ci parla, oggi, del più importante argomento della settimana: Halloween, e lo fa da par suo.
Leggete il racconto su Scrivolo.
Leggete il racconto su Scrivolo.
domenica 25 ottobre 2009
Primarie del PD
Si potrebbe anche dire:
Circa 47 milioni di elettori (il 96% degli aventi diritto al voto) non hanno partecipato alle primarie del PD.
Circa 47 milioni di elettori (il 96% degli aventi diritto al voto) non hanno partecipato alle primarie del PD.
sabato 24 ottobre 2009
venerdì 23 ottobre 2009
Il risparmio al TG2
Dalla Treccani online:
Risparmiare: Astenersi dall’usare, dal consumare una cosa, o limitarne l’uso e il consumo allo stretto indispensabile, per lo più in vista di future necessità.
"Risparmio" è una di quelle magiche parole sberluccicanti che santificano qualunque cosa presso la quale si vengano a trovare; se la cercate con Google, ne trovate dieci milioni e trecentomila occorrenze nelle pagine del Web.
Il "Risparmiare" è indicato come dovere civico, anzi, di più, un dovere Umano: è una di quelle sciocchezze di facile uso in questi mala tempora, in cui si pensa sia un pregio l'associarlo ad altre magiche parole come energia, acqua, risorse, per creare dei mantra che, appunto, ripeti e ripeti, non significano nulla se non un ipnotico suono martellante.
Ed è forse con questo vuoto significato magico che l'ha usata stasera, al TG2 delle 18:30, Dario Laruffa, quando, parlando di certi condizionatori d'aria per camion realizzati con pannelli fotovoltaici, ci dice che con il loro uso "...si possono risparmiare enormi quantità di biossido di carbonio."
Forse voleva dire: "si può evitare di produrre etc.", ma la Redazione questo gli ha fatto leggere, e questo lui ha letto.
Risparmiare: Astenersi dall’usare, dal consumare una cosa, o limitarne l’uso e il consumo allo stretto indispensabile, per lo più in vista di future necessità.
"Risparmio" è una di quelle magiche parole sberluccicanti che santificano qualunque cosa presso la quale si vengano a trovare; se la cercate con Google, ne trovate dieci milioni e trecentomila occorrenze nelle pagine del Web.
Il "Risparmiare" è indicato come dovere civico, anzi, di più, un dovere Umano: è una di quelle sciocchezze di facile uso in questi mala tempora, in cui si pensa sia un pregio l'associarlo ad altre magiche parole come energia, acqua, risorse, per creare dei mantra che, appunto, ripeti e ripeti, non significano nulla se non un ipnotico suono martellante.
Ed è forse con questo vuoto significato magico che l'ha usata stasera, al TG2 delle 18:30, Dario Laruffa, quando, parlando di certi condizionatori d'aria per camion realizzati con pannelli fotovoltaici, ci dice che con il loro uso "...si possono risparmiare enormi quantità di biossido di carbonio."
Forse voleva dire: "si può evitare di produrre etc.", ma la Redazione questo gli ha fatto leggere, e questo lui ha letto.
giovedì 22 ottobre 2009
Siena: incidente in tangenziale
Siena è paesino di stradine, nel centro storico, e di stradette, tutt'intorno.
Un camion uscito di carreggiata, verso le dodici, credo, vista la doppia fila di auto ferme in "superstrada" proprio davanti alla finestra dei nostri uffici, è bastato a mandare nel caos il traffico cittadino fino almeno alle 19 di sera, ma probabilmente anche oltre.
A passo di lumaca, tutti a cercare di tornarcene a casa, con un tratto di circonvallazione chiuso.
Per fortuna siam gente paziente, e sopportiamo, sopportiamo...
Nell'ora di traffico che ho subito, ça va sans dire, non ho visto traccia di vigili urbani: si sono limitati a lasciare sul giallo alcuni semafori, e che poi noi autisti ci districassimo pure da soli tra incroci, confluenze e benedette rotonde.
Qualcuno di voi ne ha notati?
Mi potete rincuorare che le mie tasse vengono spese bene?
Un camion uscito di carreggiata, verso le dodici, credo, vista la doppia fila di auto ferme in "superstrada" proprio davanti alla finestra dei nostri uffici, è bastato a mandare nel caos il traffico cittadino fino almeno alle 19 di sera, ma probabilmente anche oltre.
A passo di lumaca, tutti a cercare di tornarcene a casa, con un tratto di circonvallazione chiuso.
Per fortuna siam gente paziente, e sopportiamo, sopportiamo...
Nell'ora di traffico che ho subito, ça va sans dire, non ho visto traccia di vigili urbani: si sono limitati a lasciare sul giallo alcuni semafori, e che poi noi autisti ci districassimo pure da soli tra incroci, confluenze e benedette rotonde.
Qualcuno di voi ne ha notati?
Mi potete rincuorare che le mie tasse vengono spese bene?
Face Book per i giovani
Chirurgia facciale per i giovani: con un po' meno acne e una buona plastica facciale i genitori smettono di odiarti e si 'incontra' di più.
Credit: Awful Library Books
Credit: Awful Library Books
mercoledì 21 ottobre 2009
La Treccani on-line
A pochi giorni dalla scomparsa del De Mauro dall'on-line, un amico mi segnala il sito della Treccani.
Corro a vedere e faccio una ricerca sul vocabolario: cerco bacìo (no, non bacio, bacìo, con l'accento sulla i, che sta per: luogo a tramontana, parola ancora in uso in Toscana, che si contrappone a solatìo).
La pagina che si apre mi porta alla prime righe della definizione e poi dà la possibilità di vedere la pagina del lemma.
Attratto dal messaggio sottostante, clicco due volte su opacīvus, ma non ottengo risultati, così come non ne ottengo se clicco due volte su "avv."
Se clicco invece su "der." vengono visualizzate 14 pagine di personaggi (tedeschi), che il "der" lo hanno nel cognome.
Forse perché, direte voi, le abbreviazioni non sono parole?
Ma allora perché attivare il link per qualsiasi sequenza di caratteri, o, addirittura, per i segni di interpunzione? (Sì, si può anche cercare, con il doppio clic, il significato di "(", cioè della parentesi tonda aperta. Naturalmente non si ottengono risultati).
Il sito è intrigante: se andate a cercare asintoti, ad esempio, non solo ne viene fuori una breve definizione ma, passando sopra la parola col mouse, si visualizzano anche alcune immagini esemplificative.
Bene, un nuovo reference da aggiungere ai miei segnalibri.
Definizione di Parola (solo prime righe) dal sito:
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici), mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto di una frase. a. Intesa come unità isolabile nel discorso (nel qual caso è in genere sinon. di vocabolo), con riguardo alla sua natura, alla formazione e ad altri aspetti e qualità ....
Corro a vedere e faccio una ricerca sul vocabolario: cerco bacìo (no, non bacio, bacìo, con l'accento sulla i, che sta per: luogo a tramontana, parola ancora in uso in Toscana, che si contrappone a solatìo).
La pagina che si apre mi porta alla prime righe della definizione e poi dà la possibilità di vedere la pagina del lemma.
Attratto dal messaggio sottostante, clicco due volte su opacīvus, ma non ottengo risultati, così come non ne ottengo se clicco due volte su "avv."
Se clicco invece su "der." vengono visualizzate 14 pagine di personaggi (tedeschi), che il "der" lo hanno nel cognome.
Forse perché, direte voi, le abbreviazioni non sono parole?
Ma allora perché attivare il link per qualsiasi sequenza di caratteri, o, addirittura, per i segni di interpunzione? (Sì, si può anche cercare, con il doppio clic, il significato di "(", cioè della parentesi tonda aperta. Naturalmente non si ottengono risultati).
Il sito è intrigante: se andate a cercare asintoti, ad esempio, non solo ne viene fuori una breve definizione ma, passando sopra la parola col mouse, si visualizzano anche alcune immagini esemplificative.
Bene, un nuovo reference da aggiungere ai miei segnalibri.
Definizione di Parola (solo prime righe) dal sito:
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici), mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto di una frase. a. Intesa come unità isolabile nel discorso (nel qual caso è in genere sinon. di vocabolo), con riguardo alla sua natura, alla formazione e ad altri aspetti e qualità ....
lunedì 19 ottobre 2009
Ciclisti e centauri
Anche oggi su Scrivolo si parla di una Laverda, ma stavolta è una vecchia moto degli anni '50.
Se la cosa vi incuriosisce, potete andare a leggere il nuovo racconto di Fuchs.
Se la cosa vi incuriosisce, potete andare a leggere il nuovo racconto di Fuchs.
sabato 17 ottobre 2009
Andar per libri
La libreria Ancilli, che a Siena tratta libri usati e d'occasione, da poco più di un mese ha cambiato gestione; stamani siamo stati a curiosare, per conoscere le due nuove titolari, che hanno preso il posto della signora Marcella, e per far provviste librarie.
Ne siamo usciti con tre buste piene: da un Artusi in formato mignon a un volume di poesie e tragedie di Silvio Pellico, passando per due famose raccolte di racconti di fantascienza curate da Fruttero & Lucentini.
No, non mi hanno promesso uno sconto in cambio d questo post (purtroppo...).
Ne siamo usciti con tre buste piene: da un Artusi in formato mignon a un volume di poesie e tragedie di Silvio Pellico, passando per due famose raccolte di racconti di fantascienza curate da Fruttero & Lucentini.
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