lunedì 16 novembre 2009

I Beni Culturali in Freedonia

Giunge voce, ma si tratta sicuramente di notizie false e tendenziose, diffuse ad arte dai governanti di Sylvania per mettere in cattiva luce i propri odiati vicini, che nel Ministero dei Beni Culturali di Freedonia le cose vadano a rotoli.
Sembra che nelle varie sedi provinciali non ci siano più soldi per comprare la carta per l'uso quotidiano (no, neanche quella igienica..), né i toner per le stampanti; si dice che i riscaldamenti d'inverno e i condizionatori d'estate non vengano più accesi, lasciando i dipendenti a lavorare in cappotto e guanti o a 40 gradi di temperatura, secondo la stagione; che in qualche caso siano state addirittura sospese le forniture dell'acqua potabile perché morosi, rendendo per giorni inagibili i servizi igienici; che non siano pagate le bollette dei fornitori e neppure si possano più fare abbonamenti a importanti riviste del settore o acquistare libri, strumenti indispensabili di aggiornamento per studiosi e operatori del settore.
Il primo ministro Rufus T. Firefly tace sull'argomento, ma denuncia il tentativo della confinante nazione di Sylvania di occupare militarmente il Paese.

In Italia, invece, tout va très bien, Madame la Marquise.

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