sabato 6 settembre 2008

Al casello

Ho ancora due o tre auto davanti, ma intanto abbasso il vetro del finestrino, faccio entrare un po' d'aria, calda anche se sono solo le otto e trenta. Prendo il biglietto e i soldi, contati per fare prima. Il lettore di CD è ancora acceso, abbasso un po' il volume, forse riesco a sentire la fine della lettura del capitolo prima che sia il mio turno.
"Buon giorno" mi saluta il casellante, prendendo il biglietto e i soldi che gli porgo. "Buongiorno - rispondo - mi dà la ricevuta." Che strano, quando mai un casellante ti saluta? Succede veramente di rado, e di solito si tratta di donne.
Il casellante traffica con la sua macchinetta. "L'ho riconosciuta", mi fa. Non capisco, non parla certo di me. Vede la mia faccia interrogativa e fa un cenno con la testa, come a indicare qualcosa all'interno della mia auto. Una frazione di secondo e capisco, l'autoradio sta mandando la sigla di "Ad alta voce", il capitolo dell'audio libro è finito e sta andando la sigla. "Ma lo mandano in onda ora?", mi fa il casellante. "No - rispondo io - è un CD". "Ah, perché a quest'ora non l'ho mai sentito. Un mio amico mi ha fatto dei CD. Ho finito di sentire Il deserto dei Tartari di Buzzati." "Io sto ascoltando Il fu Mattia Pascal di Pirandello " gli rispondo.
La gente, dietro, intanto aspetta.
"Meglio della solita musica alla radio" faccio io. "Altro che!" mi risponde lui.
"Buona giornata!".
"Buona giornata a lei!"
Parto, la giornata mi si fa rosea.
Ehi, ma non mi ha dato la ricevuta, ce ne siamo dimenticati!
Accidenti, ora dovrò rimetterci un po' di soldi di tasca mia, non avrò il rimborso.

1 commento:

  1. Mica puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca... o il casellante gentile o il rimborso... :)

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