martedì 28 agosto 2007

Sant'Agostino

Oggi la Chiesa Cattolica festeggia Sant'Agostino.
Agostino nacque nel 354 a Tagaste, piccolo centro della Numidia. Nonostante il padre, ricevette una educazione cristiana dalla madre,
Monica, ma non fu mai particolarmente attratto dalle 'favole da bambini' che costituivano il credo materno. Le sue capacità intellettuali spinsero la famiglia a fare sacrifici per farlo studiare, giovanissimo, nella vicina Cartagine, città piena di tentazioni, di svaghi ed ancora profondamente pagana, dove il futuro santo peccò quanto era possibile peccare, sino ad avere, diciannovenne, un figlio illegittimo.
Ma gli studi, della retorica soprattutto ma anche di legge, e poi l'incontro con le opere di Cicerone, gli fecero desiderare sempre più una affermazione personale che soddisfacesse la sua vanità. Abbracciò il manicheismo e divenne insegnante in Cartagine, poi a Roma, infine a Milano, facendo facilmente proseliti tra gli studenti poco più giovani di lui
A Milano rimase affascinato dal vescovo Ambrogio, un grandissimo retore, che riuscì a fargli penetrare nell'animo lo spirito del Vangelo. Insegnò ancora per qualche mese, l'anima dilaniata tra la carne e lo spirito, poi si ritirò, con la madre e i discepoli, in una tenuta di un amico, fuori Milano. I tempi erano maturati: nella Pasqua del 387 ricevette, da Ambrogio, il battesimo.
Per alcuni anni continuò ad aspettare un segno: cosa doveva essere del suo futuro? Poi, tornato in Africa, ad Ippona, arriva inaspettata la richiesta dell'ormai anziano vescovo Valerio che prenda gli ordini sacerdotali. Agostino pensò che quello fosse il segno divino e, con umiltà, accettò.
Così cominciò il suo duro impegno di pastore che cinque anni dopo lo porterà, vescovo, a sostituire Valerio nella comunità ipponate.
Oltre alle numerose funzioni che il ruolo gli richiedeva, i suoi studi, indirizzati ormai alle Scritture, si ampliarono e si approfondirono: un centinaio i libri che scrisse, alcune centinaia le lettere.
Le Confessioni, scritte ormai quarantenne, ne inquadrano le riflessioni sulla prima parte della sua vita e sono un documento di raro interesse.
L'invasione dei Vandali di Alarico, con il sacco di Roma del 410, sembrò dare una spallata violenta alla civiltà latina, quanto le controversie e gli scismi (Donatisti, Pelagiani) alla neonata chiesa cattolica. Ma Agostino fu sempre presente, in maniera attivissima, nei dibattiti di fede, talvolta addirittura ai limiti del dettato ecclesiale, come farà osservare più tardi il Concilio di Trento, ma rimarrà una voce fondamentale e viva tra i Padri della Chiesa. E la sua risposta all'invasione fu la celebre De Civitate dei.
Il 'Dottore della Grazia' morirà a Ippona, assediata dai Vandali, il 28 Agosto del 430.

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