I libri elettronici sono cresciuti e hanno imparato molte cose; ad esempio, adesso sanno leggere. E cosa possono leggere se non noi, i loro lettori?
Niente di particolarmente nuovo: gli editori, venditori di merci, vogliono conoscere i loro clienti e le informazioni che ricevono dai loro libri sono molto preziose perché possono essere facilmente e velocemente raccolte e centralizzate in un database ricco di dati fondamentali per il loro commercio.
Gli elettro-libri ci chiedono di condividere le nostre sottolineature, le note che prendiamo, il giudizio che diamo del testo alla fine della lettura.
Tutte queste informazioni vengono raccolte dai rivenditori che non solo, ovviamente, conoscono il genere di libri che leggiamo, ma sanno cosa dei loro libri abbiamo evidenziato, se abbiamo terminato il libro oppure lo abbiamo messo da parte ad un certo punto (e in quale punto), quante pause abbiamo fatto e di quale durata, in quanto tempo e in quante sedute di lettura abbiamo terminato il libro, in quali paragrafi abbiamo interrotto la lettura per poi riprenderla, cosa abbiamo saltato, dove siamo andati più veloci o più lenti, quale libro abbiamo acquistato (o letto) subito dopo.
Sanno le parole che abbiamo cercato, quelle che abbiamo tradotto, se abbiamo letto un unico libro per volta o ci siamo messi ad alternarne più d'uno, e quale e di che genere; quali libri leggiamo più lentamente e quali più velocemente; se abbiamo saltato l'introduzione o l'abbiamo consultata solo al termine: conoscono quello che finora era inconoscibile: l'intensità della nostra lettura.
Tutti questi dati, in possesso di pochi, grandi distributori di libri, sono una miniera d'oro per gli editori che, per la prima volta nella storia della lettura, sono in grado di essere aggiornati immediatamente con una fluviale quantità di dati riguardanti i loro prodotti.
E, attenzione, non c'è modo di evitare che i nostri gusti e le nostre abitudini di lettura diventino noti ai distributori di elettro-libri. Se neppure negli USA riescono a bloccare i colossi della distribuzione dal raccogliere questi dati sensibili, figuriamoci in Italia! (Be', forse però noi siamo protetti dall'essere lettori debolissimi e semi analfabeti...)
Alcuni famosi servizi di Publishing si stanno buttando poi su una nuova forma di business: l'abbonamento di lettura; per poco meno di 10 dollari al mese si possono leggere tutti i libri che si vogliono: una vera goduria per i lettori forti (e per le informazioni che Scribd, Oyster e da pochi giorni anche Amazon possono rivendere a editori e autori).
Forse aveva ragione Luciano Bianciardi: "Non leggete i libri, fateveli raccontare".
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