giovedì 3 marzo 2016

UNISI? UNINO!




Quando sei un giovane studente, l'Università, in tutte le sue peggiori manifestazioni, la subisci passivamente.
Quando invece hai maturato esperienze lavorative e sai come gira il mondo, l'Università la vedi come un servizio che acquisti, e lo acquisti solo se soddisfa le tue esigenze.
Un'università, come quella di Siena, dove alcuni docenti NON hanno sul sito l'indirizzo email corretto; dove se scrivi a un docente questo sistematicamente NON ti risponde; dove gli orari di ricevimento sono indicati per prendere in giro (vedi); dove talvolta NON è possibile sapere né i contenuti degli esami né i testi di riferimento né gli orari delle lezioni; dove se ti rivolgi alla segreteria questa ignora i tuoi messaggi di posta elettronica, be', un'università così NON è certo un prodotto da comprare; poche decine di chilometri ci separano da un altro 'fornitore'.
E allora, noi i nostri soldi abbiamo deciso di NON buttarli più nell'Università di Siena.

2 commenti:

  1. E l'università di Firenze non è certamente migliore... Professori che ritardano all'esame perché sono impegnati in commissione di laurea, o che se ne fregano bellamente se gli chiedi un programma alternativo dato che lavori.

    Ma l'obietivo è chiaro: disincentivare lo studio, soprattutto delle classi sociali più basse, ché "anche l'operaio vuole il figlio dottore / e pensi che ambiente che può venir fuori / non c'è più morale, Contessa."

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    1. Quando all'università ci andavo io, le mie belle occupazioni le ho fatte e le lotte per i diritti degli studenti le ho portate avanti; oggi, all'università come altrove, tutti a capo chino (sullo smartphone)...

      Musei, Sanità e Università devono decadere così tanto da poterli regalare ai privati; a che servono Cultura e Salute a uno stato moderno?

      Nota: Chissà quanti tra i lettori riconosceranno le parole della canzone di Pietrangeli!

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