E' una mia impressione o a Siena non se ne parla?
O almeno: si parla poco delle iniziative e non si parla mai dei problemi che ci sono all'interno dell'ex Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Siena e Grosseto e dell'ex Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto, [riunificate da Marzo in un nuovo organismo che adesso si chiama, con bel nome ottocentesco: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo].
Nulla si sa di cosa vi accada, eppure forse potrebbe essere un piatto ben ricco, per chi volesse guardare alle attività culturali svolte in questi ultimi venti anni e alla situazione lavorativa di un centinaio di persone.
Scrivevo, mesi fa, di due importanti e misconosciute Biblioteche che sono presenti a Siena, quelle che si trovano nelle due ex Soprintendenze e (provocatoriamente) mi auguravo che, con la nomina della nuova Soprintendente, l'Architetto Anna Di Bene, assumessero un nuovo ruolo più visibile, accessibile e finalmente integrato con la rete bibliotecaria cittadina.
Nulla di tutto questo: sembra addirittura che l'attività (minima) della biblioteca che ha sede in Via del Capitano cessi definitivamente; non solo: è notizia ufficiale, inviata ai dipendenti qualche settimana fa, che il personale della Soprintendenza subirà un drastico taglio: il 50% è stato dichiarato in esubero!
Tutto tace, i sindacati sono silenti e proni, nessuno ne parla e intanto diverse decine di persone, per la stragrande maggioranza in età matura, attendono di conoscere l'incerta fine che faranno. E siccome questo fa parte della gioiosa macchina delle riforme, sanno bene chi ringraziare; la qualcosa, però, non aiuta nessuno.
Sì, è Siena.
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