Se il libro è buono si legge d'un fiato; se è un giallo, anche solo in una notte.
Dopo aver letto qualche romanzo di Maj Sjöwall & Per Wahlöö, con cui inizia anche la critica sociale alla "splendida Svezia" (e i libri della coppia vanno avanti per un decennio, partendo dal 1965), sono passato a Mankell il cui romanzo che vede debuttare come protagonista il commissario Wallander (1991) già configura un quadro fosco della situazione dell'immigrazione nel paese nordico.
{E' curioso che si sia recentemente dedicato alla scrittura di gialli anche un noto professore universitario svedese di filosofia, Theodor Kallifatides (nato in Laconia...)?}
Quale sia la situazione in Svezia in questi giorni lo vediamo dalle cronache dei TG.
Ieri sera ho ripreso il percorso di letture svedesi, iniziato due o tre settimane fa (e bloccatosi sulla stucchevole e illeggibile Camilla Lackberg); seguendo la strada delle buone letture, per sperimentare un contrasto temporale, il libro sul comodino in queste notti è Gli isolani di Hemsö (1887) di Strindberg.
P.S.: Un sito imperdibile per i giallofili è quello di Maxine: Petrona.
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