venerdì 27 luglio 2012

Un bel paio di...

Se chiedo a mia moglie di prepararmi alla svelta, perché sono in ritardo, un paio di uova al tegamino, mi aspetto che la sollecita consorte mi serva quanto prima almeno due uova, cotte a puntino.
Se uscito dalla doccia la mattina tiro fuori da un cassetto di biancheria un paio di calzini, sicuramente ne avrò in mano due ma se poi mi metto un paio di mutande quanti indumenti intimi avrò indosso? certamente uno; così, se mi infilerò un paio di pantaloni non farò niente di strampalato.
Se chiedo un paio di forbici mi aspetto che mi passino uno strumento per tagliare; se, come adesso, ho un paio di occhiali sul naso, sto usando uno strumento ottico.
C'è un'ovvia ambiguità nella parola 'paio', vocabolo che può indicare sia una coppia di oggetti identici (le uova, i calzini) che un unico oggetto di cui riconosciamo una struttura simmetrica 'doppia' (le forbici, i pantaloni).


Questa duplice accezione della parola 'paio' ci dovrebbe essere familiare e la dovremmo 'modulare' secondo il contesto; qualcuno, purtroppo, non l'ha ancora ben compresa: in una recentissima pubblicità di Euronics l'editor del volantino parla di 4 paia di occhiali in dotazione a un TV con effetto 3D e ci propone l'immagine di due confezioni contenenti ciascuna quattro occhiali; perché non si abbiano dubbi ci evidenzia, in un ordinato elenchino, che acquistando il televisore riceveremo anche otto occhiali 3D (eh, sì, secondo lui quattro paia di occhiali sono otto montature...)

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