Con il caldo intenso di ieri la serata stava virando al noioso: una domenica sera con più di trenta gradi fuori alle 20 e 30 si combatte solo con birra gelata ed un buon film d'annata.
Dalle mie disordinate raccolte ho tirato fuori un vecchio L'uomo invisibile, un film del 1933 prodotta dalla Universal Pictures, diretto da James Whale, tratto dall'omonimo romanzo 'fantascientifico' di H. G. Wells.
Dalle mie disordinate raccolte ho tirato fuori un vecchio L'uomo invisibile, un film del 1933 prodotta dalla Universal Pictures, diretto da James Whale, tratto dall'omonimo romanzo 'fantascientifico' di H. G. Wells.
Il dottor Cranley, padre della fidanzata del dr. Griffin è Henry Travers (per la prima volta sullo schermo), lo stesso attore che interpretò poi Clarence, l'angelo senza ali, ne La vita è meravigliosa di Frank Capra, il mio film di Natale preferito.
Il personaggio più divertente del film è sicuramente la locandiera del "The Lion's Head", l'irascibile, volitiva, bisbetica ed energica Jenny 'la secca', doppiata magistralmente.
Settanta minuti di dilettevole bianco e nero e poi qualche ora di lettura, prima di prender sonno.
Ma, direte, ierisera c'era la finale di calcio!
Mai importato alcunché dello sport in generale e del calcio in particolare; domattina in ufficio verrò sommerso dai commenti di tutti, ma volete mettere la soddisfazione di poter dire: "Et si omnes, ego non"?
Il romanzo di Wells, in inglese, potete scaricarlo da Gutenberg.
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