A Cuba, anche con questo post: lì infatti nacque Italo Calvino, scrittore che non è mai stato capace di darmi qualcosa se non nei felici raccontini di Marcovaldo.
Venticinque anni fa era al mare, a Castiglione della Pescaia, nella pineta di Roccamare, per essere precisi, quando si sentì male. Fu portato d'urgenza a Siena e nell'Ospedale Santa Maria della Scala, una grande struttura medievale che continuava, in quel 1985, a assolvere al suo compito a mille e più anni dalla fondazione, tra il 18 ed il 19 Settembre, Italo Calvino morì.
Qui un articolo dell'epoca su Repubblica.
L'assessorato alla cultura di Siena, la Direzione Cultura e Grandi eventi e il Complesso Museale Santa Maria della Scala organizzano adesso una tre giorni di incontri, mostre e spettacoli che avranno luogo anche al Santa Maria della Scala, trasformato negli anni in un monumento a se stesso e in una centralissima sede museale.
A me, lo devo dire francamente, la cosa ha dato fastidio: approfittare della casualità della morte di un artista in un luogo per creare una manifestazione pubblica mi sembra quantomeno inopportuno. Trovarsi poi, magari durante un bel rinfreschino, a camminare con bibita e tartine per le sale dove, per mille anni, ci sono stati dolore, sofferenza e morte e dove una vita si è chiusa, nell'incoscienza, forse, nel dolore dei familiari e degli amici, in quell'atto così privato che ciascuno di noi vorrebbe affrontare lucidamente e nella più profonda e silenziosa concentrazione interiore, ecco, lo sento come una stridentissima stonatura.
Nessun commento:
Posta un commento