Qualche giorno fa mi sono recato all'ambulatorio del mio medico: periodicamente ne ho bisogno.
Dopo aver suonato al portone, non mi ha aperto nessuno. Strano, di solito c'è l'automatismo dell'apri-porta che fa scattare il portone d'ingresso appena si suona il campanello.
Ho chiamato il numero dell'ambulatorio: l'utente non risultava più attivo; ancora più strano! Mi è venuto un sospetto. Ho telefonato allora al cellulare del medico che mi ha risposto quasi subito e mi ha chiarito che da qualche giorno è andato in pensione. E adesso? Mi ha suggerito il nome di un possibile nuovo medico. Convenevoli e saluti di rito, poi ho riattaccato, preoccupato.
Ma come è possibile che la nostra struttura sanitaria regionale non si preoccupi neppure di comunicare, a un assistito, l'improvvisa cessazione delle attività del proprio medico curante?
Ma davvero il Presidente della Regione Rossi deve essere seguito nei suoi fantasiosi ultimi spasmi di governo, che preannunciano sanità gratuita all'Universo Mondo che si trovi nel Granducato, e poi, nel quotidiano, si lascino gli assistiti per strada davanti a un ambulatorio chiuso, negando di fatto il diritto di assistenza a un cittadino?
Davvero non ci sono fondi per mandare un'informazione, cartacea o elettronica, alle persone che si trovano in simili frangenti?
Una vera eccellenza, quella della sanità Toscana, non c'è che dire.
La sanità? Ci seppellirà!
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