sabato 2 gennaio 2016

Un nuovo modo di leggere: gli 'sveltini'


   Io li ho subito ribattezzati così, sveltini, e spero che non ci sia qualche editore intraprendente che me ne rubi l'invenzione lessicale.
   Si tratta di 'libri' cosiddetti 'distillati', ridotti, cioè, di (gran) parte del testo, operazione fatta pur di vendere un prodotto, omogeneizzato e reso digeribile, a chi, al massimo, riesce a leggere un’emoticon; questi ‘prodotti’ sono oggetto di una nuova iniziativa editoriale (VEDI).
   L'idea è infernale; d'altra parte, non essendoci in giro molti scrittori, ma solo produttori di generi adatti alla vendita, è indubbio che per qualche euro in più molti vorranno cedere i loro 'lavori' a questa nuova iniziativa.
   Nuova senza dubbio nel concetto di 'distillazione', che viene presentata come mera riduzione del testo, ma non bisogna dimenticare che, per quasi quarant'anni (dal '51 alla fine degli anni ottanta),  i "Readers' Digest Condensed Books" (I libri condensati di Selezione) invasero gli USA prima e l'Italia poi.
   Alcuni amici, impegnati nel campo dell'istruzione, mi sono però sembrati interessati a questa iniziativa, per il valore culturale: portare in casa di ragazzi, assolutamente non leggenti, un prodotto di facile accesso e comprensione.
   Mi fermo a riflettere su quello che Stefan Zweig, scrittore di grande bravura e di incredibili capacità nell'approfondire le caratteristiche psicologiche dei suoi personaggi, scriveva ne "Il mondo di ieri", proponendo, settantacinque anni fa, questo stesso ‘innovativo’ concetto:
Nove decimi dei libri che mi capitan tra mano mi sembrano troppo appesantiti da descrizioni superflue, da dialoghi pettegoli e da inutili figure secondarie, così da riuscir troppo poco interessanti e dinamici. Persino nei più celebri capolavori classici mi disturbano i molti passi aridi e lenti, tanto che una volta esposi ad un editore il piano temerario di offrire in una serie tutta la letteratura mondiale, da Omero, attraverso Balzac e Dostoievski, sino alla Montagna incantata, con decisi tagli di quanto è individualmente superfluo, in modo che tali opere, che hanno senza dubbio un contenuto che supera i tempi, possano ridiventare vive per l'epoca nostra.

S. Zweig, Il mondo di ieri [Die Welt von Gestern, 1942], Milano, Mondadori, 1954, ebook. [Trad. L. Mazzucchetti]

[via: Libriaco]

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