lunedì 29 aprile 2013

Letture notturne - 3


Il libro sul comodino è Il ponte sulla Drina, di Ivan Andrić.

Il libro è lento e sonnacchioso: prende il via con la costruzione del ponte di Višegrad, storicamente avvenuta nel XVI secolo per volontà del visir Mehmed Pascià Sokolović, un serbo che, rapito giovanissimo dal villaggio natio, fu 'turchizzato' e compì una brillante carriera politica nell'impero ottomano, e snoda le sue storie sopra e intorno al ponte, sul quale passano e nelle cui vicinanze vivono generazioni di turchi e di cristiani, sino ad arrivare all'inizio del XX secolo, alla Prima Guerra Mondiale.

Quelli che chiamo "libri da comodino" sono in genere libri che leggo con lentezza, spesso alternandoli e protraendone la lettura anche per un mese o più; sono libri che, per il ritmo poco marcato, richiedono una buona lucidità per poter essere apprezzati: quindi mi capita di leggerne anche solo poche pagine per volta.

Non che le mie letture siano sempre così, anzi: qualche volta preferisco leggere ininterrottamente anche una notte intera per non dover rompere la continuità (o la magia?) della lettura, ma su certi tipi di libri, dove non c'è l'irruenza della narrazione, il mistero del racconto, il fascino forte dei personaggi o delle situazioni, la lentezza è il giusto approccio.

Succede anche, come in questo caso specifico, che del libro abbia un lontano ricordo, perché già letto da adolescente, ma che solo di tanto in tanto un personaggio o una situazione ritornino con vaghezza alla memoria. E allora la lettura si fa ancora più interessante, perché riaffiorano brandelli di sensazioni e di giudizi che un altro me ha dato decenni fa.

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