Quando mi capitò per le mani il libriccino di un mio conterraneo che narrava la fuga di Garibaldi, attraverso la Toscana fino all'imbarco dal golfo di Follonica per Genova e poi per l'America, lo lessi con attenzione e curiosità.
Tante volte, da bimbetto, ero passato davanti alla gran lapide che, di fronte a un parchetto quasi in riva al mare, ricorda il passaggio del più amato degli italiani e l'aiuto che aveva ricevuto dagli scarlinesi, dai massetani e dai follonichesi; ora potevo leggere, dalla 'voce' del figlio di uno dei soccorritori, Guelfo Guelfi, le vicende avventurose di questa traversata verso la libertà.
Finita la lettura, di cui parlo in dettaglio in questo post, pensai di scannerizzare il libro e pubblicarlo su Scribd per il semplice piacere di offrirlo a qualche altro curioso di storia patria e di Garibaldi.
Inaspettatamente fui contattato da LiberLiber e da Progetto Gutenberg: subito acconsentii a che le due istituzioni facessero uso della mia scannerizzazione, per trascriverla e poi rendere il documento di pubblico dominio sui rispettivi siti.
Questa piccola vicenda dette il via ad una mia modesta attività di digitalizzazione di libri ormai fuori dai diritti d'autore; adesso collaboro con LiberLiber e ho alle spalle una decina di 'prodotti' che, presentati in anteprima nell'area download di Scrivolo, finiscono, dopo una vigile e meticolosa attività di controllo e revisione da parte di volontari, sulle pagine web che tutti possono visitare e da dove sono liberamente scaricabili.
[I titoli che ho 'prodotto' li vedete nella gif animata nella colonna di destra].
Poche sere fa, cercando nella biblioteca di libri che Amazon offre agli utenti del Kindle, curiosando nella sezione 'gratuiti' mi sono imbattuto, di nuovo, nel libro di Guelfo Guelfi. L'ho scaricato e, devo dire, sfogliandolo ci sono rimasto davvero male.
Quando si parla di Pubblico Dominio si è portati a pensare a qualcosa che sia di tutti e di cui si possa fare l'uso che più ci piace; Amazon ridistribuisce testi che si possono già trovare sulla Rete, non ne trae alcun vantaggio economico diretto (non li vende), ha sicuramente fatto un po' di lavoro nel convertire i documenti nel formato azw, usa la sua infrastruttura per mandarmi gratuitamete i libri, tramite whispernet, sul mio Kindle, però almeno aggiungere due righe al testo dicendo da dove lo ha preso sarebbe più che dovuto!
I volontari di LiberLiber, di Gutenberg e di altre iniziative private passano ore, a volte centinaia di ore, nello scannerizzare, digitalizzare e fare 'proofreading' dei documenti che poi, per il solo loro piacere, regalano a tutti noi. Non sarebbe male che l'aziendona americana riconoscesse questo lavoro, sia pure con un semplice rigo di ringraziamento e con un link ai loro generosi e altruisti 'fornitori'.
P.S.
Navigando mi sono imbattuto in una polemica, vecchia di un paio di anni e ripresa dal Washington Post, ma di natura un po' più complicata, che riguarda la pubblicazione a pagamento, da parte di Amazon, di alcuni testi presentati sulle pagine web di Gutenberg. Sembra addirittura che un testo non faccia in tempo ad apparirvi, che Amazon ne prepara una sua versione, più o meno free.
I particolari QUI e QUI.
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