Ricorda, Ferdinando Martini, la sua infanzia e la sua fanciullezza nella “Firenze com’era”, fino al 1859, data in cui Leopoldo II abbandonò la Toscana.
Tra esperienze familiari e scolastiche, in un prosare semplice, ci racconta di Massimo D’Azeglio in convalescenza, del salotto di Gioacchino Rossini e di sua moglie, di Carlo Lorenzini, accanito giocatore, sempre perdente e carico di debiti, prima di diventare famoso col “Pinocchio”.
Digitalizzato da noi per riportarlo alla luce, sarà poi ulteriormente revisionato dai volontari di LiberLiber e aggiunto ai tanti volumi di libero dominio.
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