lunedì 24 dicembre 2007
giovedì 20 dicembre 2007
martedì 18 dicembre 2007
Nessuno tocchi Caino....
... ma se incontrate un metalmeccanico, dategli anche voi una manganellata in faccia, come i TG dicono abbia fatto la polizia.
Aiutate la Thyssen-Krupp, da soli non ce la possono fare!
Aiutate la Thyssen-Krupp, da soli non ce la possono fare!
domenica 16 dicembre 2007
Arthur C. Clarke
A bordo dell'astronave Terra, oggi sono novanta anni che Arthur C. Clarke sta ruotando intorno al Sole.
Il primo dei suoi racconti che ho letto era una storiellina ironica, The nine billion names of god, su un gruppo di monaci tibetani che affittano un mainframe da un'azienda americana per trovare tutte le combinazioni possibili, secondo certe regole segrete, delle lettere che dovrebbero formare il nome di Dio. Trovata la soluzione, in un percorso centenario che li aveva fatti lavorare manualmente per secoli, il mondo si dovrebbe distruggere...
Il primo libro che ho letto è una serie di racconti, fine anni '50, All'insegna del Cervo Bianco, di improbabili situazioni in cui la fisica e le errate speculazioni di una serie di avventori di un pub possono creare vicende tragicomiche.
Poi Le sabbie di Marte, Le guide del tramonto, 2001, Odissea nello spazio (prima ho visto il film), Rendez-vous con Rama, ....
Il primo dei suoi racconti che ho letto era una storiellina ironica, The nine billion names of god, su un gruppo di monaci tibetani che affittano un mainframe da un'azienda americana per trovare tutte le combinazioni possibili, secondo certe regole segrete, delle lettere che dovrebbero formare il nome di Dio. Trovata la soluzione, in un percorso centenario che li aveva fatti lavorare manualmente per secoli, il mondo si dovrebbe distruggere...
Il primo libro che ho letto è una serie di racconti, fine anni '50, All'insegna del Cervo Bianco, di improbabili situazioni in cui la fisica e le errate speculazioni di una serie di avventori di un pub possono creare vicende tragicomiche.
Poi Le sabbie di Marte, Le guide del tramonto, 2001, Odissea nello spazio (prima ho visto il film), Rendez-vous con Rama, ....
sabato 15 dicembre 2007
Auguri!
Auguri per le feste
a voi e ai vostri cari
(schifosi porci capitalisti)
da: thenonist.com
[Absit iniuria verbis]
a voi e ai vostri cari
(schifosi porci capitalisti)
da: thenonist.com
[Absit iniuria verbis]
Il prezzo scende
Il prezzo del greggio sta diminuendo sostanzialmente.
Ne avete sentito parlare da qualcuno?
I prezzi ai distributori sono diminuiti?
venerdì 14 dicembre 2007
L'ultimo uomo sulla Luna
Che Neil Armstrong sia stato il primo uomo a metter piede sulla Luna lo sanno in molti; che Eugene Cernan sia invece stato l'ultimo a calcare la polvere di Taurus-Littrow forse lo ricordano in pochi.
Era il 14 Dicembre del 1972 quando il LEM della missione Apollo 17 abbandonava la superficie lunare per far ritorno a casa.
-
Aggiornamento del 9/12/11
Questo post è, incredibilmente, nella Top Ten delle visite, segno che l'interesse per le gloriose missioni spaziali sulla Luna non è diminuito affatto.
Chi è interessato ad approfondire può trovare su CollectSpace un'ottima lista di libri scritti da astronauti e cosmonauti.
Anche Cernan ha raccontato la sua avventura scrivendo, con Don Davis, The Last Man on the Moon. Se cercate bene forse lo trovate anche in rete...
Era il 14 Dicembre del 1972 quando il LEM della missione Apollo 17 abbandonava la superficie lunare per far ritorno a casa.
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Aggiornamento del 9/12/11
Questo post è, incredibilmente, nella Top Ten delle visite, segno che l'interesse per le gloriose missioni spaziali sulla Luna non è diminuito affatto.
Chi è interessato ad approfondire può trovare su CollectSpace un'ottima lista di libri scritti da astronauti e cosmonauti.
Anche Cernan ha raccontato la sua avventura scrivendo, con Don Davis, The Last Man on the Moon. Se cercate bene forse lo trovate anche in rete...
I Webster
A proposito di Webster...
Nessuno vuol più vivere in città, ormai; gli uomini si isolano e preferiscono tornare ad abitare nei piccoli agglomerati di campagna. In fondo, è la vita stessa che non piace più: è meglio una lunga ‘ibernazione’ e qualche raro risveglio pieno di ricordi e di rimpianti che una inutile e demotivata partecipazione alla realtà.
E nel mondo che si spopola sempre più, sono i cani a trasmettere le leggende degli uomini, anzi, dei Webster, come ormai li chiamano.
Generazioni e generazioni di cani, parlanti e intelligenti, e semieterni robot, loro compagni e guide, ultimi contatti e memoria dei ‘webster’ che li crearono, popolano un mondo ormai sonnolento.
Passerà così l’eternità, in una crepuscolare saga ‘country’ americana, oppure altri esseri, o altri tipi di uomini, daranno una svolta alla vita sul pianeta?
City (in Italia: Anni senza fine), di Clifford D. Simak, è una delle più classiche raccolte di racconti di fantascienza degli anni ‘50, una narrazione ben lontana dai mondi ipertecnologici, ma riflessiva e piegata su se stessa, quasi a presentire un desiderio per una diversa ‘way of life’ che un decennio più tardi sarebbe sfociato nella protesta degli ‘hippies’.
Nessuno vuol più vivere in città, ormai; gli uomini si isolano e preferiscono tornare ad abitare nei piccoli agglomerati di campagna. In fondo, è la vita stessa che non piace più: è meglio una lunga ‘ibernazione’ e qualche raro risveglio pieno di ricordi e di rimpianti che una inutile e demotivata partecipazione alla realtà.
E nel mondo che si spopola sempre più, sono i cani a trasmettere le leggende degli uomini, anzi, dei Webster, come ormai li chiamano.
Generazioni e generazioni di cani, parlanti e intelligenti, e semieterni robot, loro compagni e guide, ultimi contatti e memoria dei ‘webster’ che li crearono, popolano un mondo ormai sonnolento.
Passerà così l’eternità, in una crepuscolare saga ‘country’ americana, oppure altri esseri, o altri tipi di uomini, daranno una svolta alla vita sul pianeta?
City (in Italia: Anni senza fine), di Clifford D. Simak, è una delle più classiche raccolte di racconti di fantascienza degli anni ‘50, una narrazione ben lontana dai mondi ipertecnologici, ma riflessiva e piegata su se stessa, quasi a presentire un desiderio per una diversa ‘way of life’ che un decennio più tardi sarebbe sfociato nella protesta degli ‘hippies’.
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giovedì 13 dicembre 2007
Santa Lucia
Qualcuno mi critica: parli solo di Libri, di Chinesi, di Razzi e di Santi!
Se si considera che sono un ateo praticante, può essere certamente insolito parlare di Santi; ma i Santi fanno parte della nostra cultura, no, meglio, della nostra antropologia culturale e lo studio dell'animale uomo non può né deve certamente prescinderne.
Anche oggi scrivo di una Santa, Santa Lucia, ma tralascio, per una volta, il personaggio (vero o leggendario), per concentrarmi invece sulla data, quella del 13 dicembre, e su un vecchio proverbio popolare: 'Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia'.
In veneto dicono: 'Santa Lucia, la note più longa che ghe sia', in Inghilterra, unendo entrambi i concetti: 'Lucy Light, Lucy Light / the shortest day and the longest night'.
Se provate ad indagare su questo proverbio, interrogando qualche nonno o qualche vecchio zio, al più vi dirà che non ne sa l'origine ma che 'lo dicevano i nostri vecchi e qualcosa di vero ci deve essere'.
I 'vecchi' che a buon diritto usavano questi proverbi sono, in realtà, molto, molto vecchi, perché, se era vero che fino al XVI secolo la cosa aveva un senso, a partire dall'ottobre del 1582 non ebbe più motivo di esistere.
Il problema risiede nella durata dell'anno, il tempo cioè che impiega la Terra per tornare nello stesso punto della sua orbita intorno al Sole: questo intervallo non è un numero preciso di giorni e per questo c'è uno scostamento tra il calendario adottato in occidente e la reale situazione astronomica; se ne accorsero i romani, che aggiunsero un giorno al calendario ogni quattro anni, e questo avvenne nel 46 a.C., sotto Giulio Cesare, da cui prende nome la prima riforma del calendario; ma la cosa non era ancora sufficientemente esatta, tanto che nel 1582 lo scarto tra il calendario 'umano' e quello astronomico era ormai di dieci giorni: il solstizio d'inverno avveniva quindi intorno al 13 di Dicembre verso il 1400, periodo a cui si possono probabilmente far risalire i proverbi citati, e il solstizio di inverno è la data in cui il giorno (nel suo senso letterale di periodo in cui c'è luce solare) ha la durata minore di tutto l'anno.
Papa Gregorio XIII, con la sua riforma del calendario, abolì le date tra il 5 ed il 14 Ottobre del 1582, facendo in modo che il solstizio tornasse tra il 21 ed il 22 di Dicembre. E in Veneto dicono: 'San Tomìo, il dì più corto l’è il mio', visto che il 21 Dicembre è San Tommaso. In Inghilterra: 'St. Thomas grey, St. Thomas grey / The longest night and the shortest day'.
Quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 22 Dicembre, alle 07:09.
Lo spostamento in avanti di 10 giorni ha rimesso a posto le cose, ma fu modificata anche la regola dell'inserimento del giorno in più: sono bisestili tutti gli anni divisibili (senza resto, cioè!) per quattro, esclusi gli anni 'secolari' (1900, 2000, 2100,....) a meno che non siano divisibili per 400.
Nota: sembra che la Microsoft non sia al corrente di questo piccolo dettaglio: se usate ''Excel'' potrete verificare che è possibile inserire in una cella la data del 29/02/1900 ma, per quanto detto, il 1900 non è bisestile e quindi il 29 Febbraio 1900 è una data che non esiste.
Da ultimo, curiosamente, il giorno di Santa Lucia ha tuttavia un particolare: è la data di calendario in cui il sole tramonta 'più presto', insomma, quello in cui il pomeriggio è effettivamente il più corto dell'anno.
A Siena, ad esempio, oggi il sole tramonterà alle 16:39.
Se si considera che sono un ateo praticante, può essere certamente insolito parlare di Santi; ma i Santi fanno parte della nostra cultura, no, meglio, della nostra antropologia culturale e lo studio dell'animale uomo non può né deve certamente prescinderne.
Anche oggi scrivo di una Santa, Santa Lucia, ma tralascio, per una volta, il personaggio (vero o leggendario), per concentrarmi invece sulla data, quella del 13 dicembre, e su un vecchio proverbio popolare: 'Santa Lucia, il giorno più breve che ci sia'.
In veneto dicono: 'Santa Lucia, la note più longa che ghe sia', in Inghilterra, unendo entrambi i concetti: 'Lucy Light, Lucy Light / the shortest day and the longest night'.
Se provate ad indagare su questo proverbio, interrogando qualche nonno o qualche vecchio zio, al più vi dirà che non ne sa l'origine ma che 'lo dicevano i nostri vecchi e qualcosa di vero ci deve essere'.
I 'vecchi' che a buon diritto usavano questi proverbi sono, in realtà, molto, molto vecchi, perché, se era vero che fino al XVI secolo la cosa aveva un senso, a partire dall'ottobre del 1582 non ebbe più motivo di esistere.
Il problema risiede nella durata dell'anno, il tempo cioè che impiega la Terra per tornare nello stesso punto della sua orbita intorno al Sole: questo intervallo non è un numero preciso di giorni e per questo c'è uno scostamento tra il calendario adottato in occidente e la reale situazione astronomica; se ne accorsero i romani, che aggiunsero un giorno al calendario ogni quattro anni, e questo avvenne nel 46 a.C., sotto Giulio Cesare, da cui prende nome la prima riforma del calendario; ma la cosa non era ancora sufficientemente esatta, tanto che nel 1582 lo scarto tra il calendario 'umano' e quello astronomico era ormai di dieci giorni: il solstizio d'inverno avveniva quindi intorno al 13 di Dicembre verso il 1400, periodo a cui si possono probabilmente far risalire i proverbi citati, e il solstizio di inverno è la data in cui il giorno (nel suo senso letterale di periodo in cui c'è luce solare) ha la durata minore di tutto l'anno.
Papa Gregorio XIII, con la sua riforma del calendario, abolì le date tra il 5 ed il 14 Ottobre del 1582, facendo in modo che il solstizio tornasse tra il 21 ed il 22 di Dicembre. E in Veneto dicono: 'San Tomìo, il dì più corto l’è il mio', visto che il 21 Dicembre è San Tommaso. In Inghilterra: 'St. Thomas grey, St. Thomas grey / The longest night and the shortest day'.
Quest'anno il solstizio d'inverno sarà il 22 Dicembre, alle 07:09.
Lo spostamento in avanti di 10 giorni ha rimesso a posto le cose, ma fu modificata anche la regola dell'inserimento del giorno in più: sono bisestili tutti gli anni divisibili (senza resto, cioè!) per quattro, esclusi gli anni 'secolari' (1900, 2000, 2100,....) a meno che non siano divisibili per 400.
Nota: sembra che la Microsoft non sia al corrente di questo piccolo dettaglio: se usate ''Excel'' potrete verificare che è possibile inserire in una cella la data del 29/02/1900 ma, per quanto detto, il 1900 non è bisestile e quindi il 29 Febbraio 1900 è una data che non esiste.
Da ultimo, curiosamente, il giorno di Santa Lucia ha tuttavia un particolare: è la data di calendario in cui il sole tramonta 'più presto', insomma, quello in cui il pomeriggio è effettivamente il più corto dell'anno.
A Siena, ad esempio, oggi il sole tramonterà alle 16:39.
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mercoledì 12 dicembre 2007
Il Webster
Il Webster è un dizionarione di inglese, con 400.000 e più lemmi scritti fitti fitti in caratteri ormai troppo piccoli per me, che troneggia in uno dei nostri scaffali. Consultarlo è faticoso (pesa alcuni chili) ma ci si trova tutto quello che si cerca: un ottimo 'reference', anche se scomodo da consultare.
Per il mio uso quotidiano ho un buon Parola Viva della Garzanti, pubblicato anni fa da L'Espresso, che mi segue da un portatile all'altro. Sintetico ma ricco, ottimo per quando si è 'off-line' come adesso che sto scrivendo questa bozza, permette di ascoltare anche la pronuncia delle parole selezionate.
In rete, poi, ci sono mille risorse, non sto a citarle. Da qualche tempo c'è anche una versione on-line del Webster, di tipo 'visual', molto utile come la serie cartacea 'Picture Dictionary' della Oxford University Press, di cui segue l'impostazione, e con la possibilità di ascoltare la pronuncia delle parole.
La struttura è tematica, su quindici temi principali (l'Astronomia, le Piante e il Giardinaggio, la Cucina e il Cibo, ....)
[Via: Bibliophile Bullpen]
Per il mio uso quotidiano ho un buon Parola Viva della Garzanti, pubblicato anni fa da L'Espresso, che mi segue da un portatile all'altro. Sintetico ma ricco, ottimo per quando si è 'off-line' come adesso che sto scrivendo questa bozza, permette di ascoltare anche la pronuncia delle parole selezionate.
In rete, poi, ci sono mille risorse, non sto a citarle. Da qualche tempo c'è anche una versione on-line del Webster, di tipo 'visual', molto utile come la serie cartacea 'Picture Dictionary' della Oxford University Press, di cui segue l'impostazione, e con la possibilità di ascoltare la pronuncia delle parole.
La struttura è tematica, su quindici temi principali (l'Astronomia, le Piante e il Giardinaggio, la Cucina e il Cibo, ....)
[Via: Bibliophile Bullpen]
lunedì 10 dicembre 2007
domenica 9 dicembre 2007
Qualcosa di sinistra
I bancari, senza colpo ferire, hanno avuto un aumento di duecentottanta euro mensili e milleseicento euro di arretrati.
Quanto dovremmo pagare quei carabinieri che, invece di far finta di niente, nella notte hanno rincorso un auto di malviventi, sono stati presi a colpi di pistola e sono rimasti feriti, e nonostante tutto hanno ammanettato quei ladri e spacciatori che stavano scappando?
Forse che non erano consapevoli che quei delinquenti extracomunitari tra qualche giorno saranno di nuovo in giro, a minacciare i beni e la vita degli altri? Eppure hanno fatto il loro dovere.
Chapeau!
Per gli operai torinesi della Thyssen Krupp, poi, non ho visto né cortei né manifestazioni (al solito, è il fine settimana, è il ponte della Madonna...).
Morti come cani, bruciati vivi...
I compagni politici, quelli che i calli non li hanno sulle mani, erano a decidere se mettere o no la falce e il martello sul loro nuovo logo.
'Che dici, ci starà bene con la sciarpina eco e solidale che mi sono appena comprato?'
'No, no, ti richiamo io dopo, che adesso ci ho il minuto di silenzio...'
'Ma vanno a morire proprio adesso, mi fanno andare di traverso anche il Natale, mi fanno!'
Eppure, i morti erano dei poveri proletari, giù a far doppi turni per andare avanti, in un lavoro che, a quanto pare, non volevano neanche gli extracomunitari.
Come dice quella canzoncina?
In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel cratere,
E’ l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!'Senti, ma tu che c'eri, com'è stata quella roba del Riciard Vagner a Milano? Un po' pesa, no? Era tutta in tedesco, vero? Ma tu lo sai il tedesco? No? e allora....? Ecco, sì, insomma per l'immagine, sì, certo. Sissì, hai fatto benissimo, sennò passavano in TV solo l'emiro e sua moglie. Ma ne ha portata una sola? Quella di rappresentanza.... eh, eh, eh.... Dai, non fare il porco, che magari ci intercettano!'
Quanto dovremmo pagare quei carabinieri che, invece di far finta di niente, nella notte hanno rincorso un auto di malviventi, sono stati presi a colpi di pistola e sono rimasti feriti, e nonostante tutto hanno ammanettato quei ladri e spacciatori che stavano scappando?
Forse che non erano consapevoli che quei delinquenti extracomunitari tra qualche giorno saranno di nuovo in giro, a minacciare i beni e la vita degli altri? Eppure hanno fatto il loro dovere.
Chapeau!
Per gli operai torinesi della Thyssen Krupp, poi, non ho visto né cortei né manifestazioni (al solito, è il fine settimana, è il ponte della Madonna...).
Morti come cani, bruciati vivi...
I compagni politici, quelli che i calli non li hanno sulle mani, erano a decidere se mettere o no la falce e il martello sul loro nuovo logo.
'Che dici, ci starà bene con la sciarpina eco e solidale che mi sono appena comprato?'
'No, no, ti richiamo io dopo, che adesso ci ho il minuto di silenzio...'
'Ma vanno a morire proprio adesso, mi fanno andare di traverso anche il Natale, mi fanno!'
Eppure, i morti erano dei poveri proletari, giù a far doppi turni per andare avanti, in un lavoro che, a quanto pare, non volevano neanche gli extracomunitari.
Come dice quella canzoncina?
In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel cratere,
E’ l’eruzione finale.
Del passato facciam tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!'Senti, ma tu che c'eri, com'è stata quella roba del Riciard Vagner a Milano? Un po' pesa, no? Era tutta in tedesco, vero? Ma tu lo sai il tedesco? No? e allora....? Ecco, sì, insomma per l'immagine, sì, certo. Sissì, hai fatto benissimo, sennò passavano in TV solo l'emiro e sua moglie. Ma ne ha portata una sola? Quella di rappresentanza.... eh, eh, eh.... Dai, non fare il porco, che magari ci intercettano!'
Buono come il pane
Qualche volta passo un po' di tempo in cucina: mi piace (tentare di) cucinare. Ho sempre avuto una manualità molto scarsa e usare coltelli, forchette e colini mi aiuta a migliorarla; mi piace stare tra i fornelli soprattutto perché riesco a rilassarmi: cerco di risolvere problemi di poco conto, ma per me nuovi, e di imparare ad usare tutti i sensi nel fare il più semplice dei sughi o una pappa al pomodoro.
E' poi un esercizio, e per questo credo di gradirlo molto, che si conclude in un breve arco di tempo e che posso sottoporre subito al mio giudizio molto critico. Non sono un buongustaio, ma ho una spiccata sensibilità gustativa e olfattiva e riesco a riconoscere le minime variazione dei sapori.
La cucina è chimica, ma qualche volta penso sia alchimia, e ogni volta che ci si mette al lavoro l'opera al nero riesce diversa.
Per provare emozioni (culinarie) nuove e di facile realizzazione, mi sono messo anche, le scorse settimane, a preparare il pane. Senza indicazioni da parte di nessuno (mia moglie sa che il pane si compra in un negozio di alimentari; mia mamma non lo ha mai fatto e i suoi ricordi, al riguardo, risalgono a confuse descrizioni di una sua nonna che lo faceva...) partendo da una base di indicazioni facilmente reperibili in Rete, sono riuscito ad ottenere dei risultati 'mangiabili'.
Per ora so fare del pane comune, dei panini all'olio e anche dei 'ciaccini' (una sorta di pasta schiacciata, con sopra olio e sale), a richiesta anche ripieni...
Il tutto senza strumentazione né forni particolari.
L'odore di pane appena sfornato che invade la cucina ed il piacere di mangiarlo ancora caldo si avvicina molto al godimento di una buona lettura...
A proposito di lettura, per sapere cosa c'è dietro a impasto, fermentazione, prima e seconda lievitazione, proteine del glutine etc., leggete I segreti della pentola (Les secrets de la casserole - 1993) una interessante guida alla gastronomia molecolare del francese Hervé This.
E' poi un esercizio, e per questo credo di gradirlo molto, che si conclude in un breve arco di tempo e che posso sottoporre subito al mio giudizio molto critico. Non sono un buongustaio, ma ho una spiccata sensibilità gustativa e olfattiva e riesco a riconoscere le minime variazione dei sapori.
La cucina è chimica, ma qualche volta penso sia alchimia, e ogni volta che ci si mette al lavoro l'opera al nero riesce diversa.
Per provare emozioni (culinarie) nuove e di facile realizzazione, mi sono messo anche, le scorse settimane, a preparare il pane. Senza indicazioni da parte di nessuno (mia moglie sa che il pane si compra in un negozio di alimentari; mia mamma non lo ha mai fatto e i suoi ricordi, al riguardo, risalgono a confuse descrizioni di una sua nonna che lo faceva...) partendo da una base di indicazioni facilmente reperibili in Rete, sono riuscito ad ottenere dei risultati 'mangiabili'.
Per ora so fare del pane comune, dei panini all'olio e anche dei 'ciaccini' (una sorta di pasta schiacciata, con sopra olio e sale), a richiesta anche ripieni...
Il tutto senza strumentazione né forni particolari.
L'odore di pane appena sfornato che invade la cucina ed il piacere di mangiarlo ancora caldo si avvicina molto al godimento di una buona lettura...
A proposito di lettura, per sapere cosa c'è dietro a impasto, fermentazione, prima e seconda lievitazione, proteine del glutine etc., leggete I segreti della pentola (Les secrets de la casserole - 1993) una interessante guida alla gastronomia molecolare del francese Hervé This.
L'Italia nello spazio
E' stato lanciato da poche ore (alle 2:31 GMT), dalla base aerea militare americana di Vandenberg, in California, il secondo satellite della costellazione italiana COSMO - SkyMed - ( Constellation of small Satellites for Mediterranean basin Observation'). Il lancio è avvenuto con un razzo Delta II della Boeing.
E' la seconda fase di un costoso programma spaziale italiano, un miliardo di euro, che prevede una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra, per uso sia civile che militare.
Informazioni sul sito dell'Agenzia Spaziale Italiana.
(Il sito non è ancora stato aggiornato con la notizia del lancio, ma si sa, è domenica e siamo in Italia...)
E' la seconda fase di un costoso programma spaziale italiano, un miliardo di euro, che prevede una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra, per uso sia civile che militare.
Informazioni sul sito dell'Agenzia Spaziale Italiana.
(Il sito non è ancora stato aggiornato con la notizia del lancio, ma si sa, è domenica e siamo in Italia...)
sabato 8 dicembre 2007
'Riciard' Wagner
Tanti begli abiti, ieri, alla Scala di Milano, e neppure un lancio di uova marce o pomodori riportato dai TG, questa sì che è una novità.
Filippo d'Acquarone, maturo conduttore del TG4, stasera al telegiornale delle 19 diceva che: 'Alle diciassette si è aperto il sipario del 'Tristano e Isotta' di Riciard Wagner '. Ora, non dire Tristan und Isolde glielo si può anche perdonare, ma pronunciare all'inglese il nome del compositore tedesco !!!!
I giornalisti non dovrebbero conoscere anche le lingue europee (oltre all'italiano, per molti una oscura lingua straniera)?
Filippo d'Acquarone, maturo conduttore del TG4, stasera al telegiornale delle 19 diceva che: 'Alle diciassette si è aperto il sipario del 'Tristano e Isotta' di Riciard Wagner '. Ora, non dire Tristan und Isolde glielo si può anche perdonare, ma pronunciare all'inglese il nome del compositore tedesco !!!!
I giornalisti non dovrebbero conoscere anche le lingue europee (oltre all'italiano, per molti una oscura lingua straniera)?
Radici quadrate
martedì 4 dicembre 2007
4 Dicembre 2007 - Santa Barbara
Ci sono santi che sono oggetto di particolare devozione pur essendo molto dubbia la loro esistenza storica. E' il caso di Santa Barbara, che si festeggia oggi.
La leggenda della sua vita è ambientata tra la seconda metà del III secolo e l'inizio del IV: una giovane, colta e bella, viene rinchiusa dal padre, pagano, in una torre per proteggerla dalle tentazioni del mondo.
Al rientro di un viaggio il padre scopre che la figlia si è convertita al cristianesimo e allora la perseguita, la espone nuda al ludibrio della gente e fa in modo che venga condannata a morte per aver ripudiato gli dei aviti.
Rientrando a casa dall'esecuzione, compiuta con le sue stesse mani, il padre assassino viene colpito da un fulmine che lo uccide all'istante.
Presunti resti mortali della Santa si troverebbero a Venezia, Roma, Il Cairo, Piacenza, Rieti. Santa Barbara è venerata in oriente(dove probabilmente è nata la leggenda) come in occidente.
Santa Barbara viene invocata come aiuto contro una morte cattiva e improvvisa, come quella che raggiunse il padre, lontano dalla luce di Dio. Ecco allora che col tempo il collegamento tra la Santa e il fulmine la fa invocare per proteggere dai temporali e quando c'è pericolo d'incendio.
Quando fu scoperta la polvere da sparo (che unisce i pericoli del lampo e del fuoco) la santa divenne la patrona dei lanzichenecchi e, poi, degli artiglieri.
Per lo stesso motivo divenne anche la santa protrettrice dei minatori e dei vigili del fuoco.
Quando ero bambino il 4 dicembre in casa nostra c'era una piccola festa: mamma e nonna cucinavano un pranzo particolare, dove non potevano mancare tortelli maremmani e dolci: la festa era in onore della Santa ma era soprattutto per mio babbo, che lavorava in miniera.
Mamma era preoccupata, tutti i santi giorni, di quello che poteva succedere laggiù, in fondo a qualche galleria: babbo faceva il più rischioso dei lavori dei minatori, era all' 'avanzamento', doveva cioè scavare, nel granito, le gallerie che portavano alle vene di pirite, il minerale ferroso molto richiesto al tempo dalle industrie italiane.
E la paura si cercava di dimenticarla anche con un buon pranzo.
Mio babbo non parlava mai davanti a noi bambini del suo lavoro o di quello che gli succedeva; qualche volta aveva avuto degli incidenti, anche gravi, però in casa la sua regola era: non creare preoccupazioni.
Per le famiglie dei minatori, oltre al pranzo casalingo, c'erano in questa data altre manifestazioni; ma anche se agli ingressi delle miniere di Boccheggiano, Gavorrano, Niccioleta c'erano feste, premiazioni, rinfreschi, la nostra famiglia non vi ha mai partecipato.
Nel villaggio minerario di Niccioleta, poco lontano da Massa Marittima, ad esempio, questa era anche una giornata di vacanza da scuola; la mattina iniziava con un minatore, incaricato dalla Montecatini (che gestiva le miniere nelle Colline Metallifere), che faceva scoppiare, per festeggiare, alcune cariche esplosive vicino allo stadio; c'erano poi le premiazioni degli anziani dipendenti della miniera, un rinfresco, regali per i bambini e, al pomeriggio, cinema gratis per tutti.
Nella chiesa del paese (ma chi ci ha vissuto continua a chiamarlo 'villaggio'), dove le vetrate splendevano dell'immagine della Santa e della sua torre, le donne intonavano canti che impetravano la mano salvifica della Santa sui loro uomini: "Proteggi Santa Barbara / i nostri minatori / salvali dai pericoli ..."
La leggenda della sua vita è ambientata tra la seconda metà del III secolo e l'inizio del IV: una giovane, colta e bella, viene rinchiusa dal padre, pagano, in una torre per proteggerla dalle tentazioni del mondo.
Al rientro di un viaggio il padre scopre che la figlia si è convertita al cristianesimo e allora la perseguita, la espone nuda al ludibrio della gente e fa in modo che venga condannata a morte per aver ripudiato gli dei aviti.
Rientrando a casa dall'esecuzione, compiuta con le sue stesse mani, il padre assassino viene colpito da un fulmine che lo uccide all'istante.
Presunti resti mortali della Santa si troverebbero a Venezia, Roma, Il Cairo, Piacenza, Rieti. Santa Barbara è venerata in oriente(dove probabilmente è nata la leggenda) come in occidente.
Santa Barbara viene invocata come aiuto contro una morte cattiva e improvvisa, come quella che raggiunse il padre, lontano dalla luce di Dio. Ecco allora che col tempo il collegamento tra la Santa e il fulmine la fa invocare per proteggere dai temporali e quando c'è pericolo d'incendio.
Quando fu scoperta la polvere da sparo (che unisce i pericoli del lampo e del fuoco) la santa divenne la patrona dei lanzichenecchi e, poi, degli artiglieri.
Per lo stesso motivo divenne anche la santa protrettrice dei minatori e dei vigili del fuoco.
Quando ero bambino il 4 dicembre in casa nostra c'era una piccola festa: mamma e nonna cucinavano un pranzo particolare, dove non potevano mancare tortelli maremmani e dolci: la festa era in onore della Santa ma era soprattutto per mio babbo, che lavorava in miniera.
Mamma era preoccupata, tutti i santi giorni, di quello che poteva succedere laggiù, in fondo a qualche galleria: babbo faceva il più rischioso dei lavori dei minatori, era all' 'avanzamento', doveva cioè scavare, nel granito, le gallerie che portavano alle vene di pirite, il minerale ferroso molto richiesto al tempo dalle industrie italiane.
E la paura si cercava di dimenticarla anche con un buon pranzo.
Mio babbo non parlava mai davanti a noi bambini del suo lavoro o di quello che gli succedeva; qualche volta aveva avuto degli incidenti, anche gravi, però in casa la sua regola era: non creare preoccupazioni.
Per le famiglie dei minatori, oltre al pranzo casalingo, c'erano in questa data altre manifestazioni; ma anche se agli ingressi delle miniere di Boccheggiano, Gavorrano, Niccioleta c'erano feste, premiazioni, rinfreschi, la nostra famiglia non vi ha mai partecipato.
Nel villaggio minerario di Niccioleta, poco lontano da Massa Marittima, ad esempio, questa era anche una giornata di vacanza da scuola; la mattina iniziava con un minatore, incaricato dalla Montecatini (che gestiva le miniere nelle Colline Metallifere), che faceva scoppiare, per festeggiare, alcune cariche esplosive vicino allo stadio; c'erano poi le premiazioni degli anziani dipendenti della miniera, un rinfresco, regali per i bambini e, al pomeriggio, cinema gratis per tutti.
Nella chiesa del paese (ma chi ci ha vissuto continua a chiamarlo 'villaggio'), dove le vetrate splendevano dell'immagine della Santa e della sua torre, le donne intonavano canti che impetravano la mano salvifica della Santa sui loro uomini: "Proteggi Santa Barbara / i nostri minatori / salvali dai pericoli ..."
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Belli, ricchi e ....
Una chinese, Zhang Zilin, è stata eletta miss mondo.
Un chinese, Stanley Ho, si è aggiudicato l'asta del tartufo più grande trovato negli ultimi 50 anni: 330.000 dollari.
Comunista, chinese, miliardario e gourmet: strano mix.
Un chinese, Stanley Ho, si è aggiudicato l'asta del tartufo più grande trovato negli ultimi 50 anni: 330.000 dollari.
Comunista, chinese, miliardario e gourmet: strano mix.
domenica 2 dicembre 2007
Aiutate la Croce Rossa
sabato 1 dicembre 2007
Regali di Natale - 2
Sì, sono entrato nel clima.
Un'altra segnalazione, stavolta si tratta di un oggettino adatto a mamme, mogli, nonne e fidanzate: un gadget da borsetta che può essere utile in molte situazioni pericolose, pronto a lanciare una bella scossa a tre o quattro metri di distanza, un po' come le armi di Star Trek.
E' un bel Taser, da usare all'occorrenza contro scippatori, molestatori e persone genericamente antipatiche.
L'aspetto è accattivante, i colori molto femminili e poi, per 299.95$, è un vero affare.
Un'altra segnalazione, stavolta si tratta di un oggettino adatto a mamme, mogli, nonne e fidanzate: un gadget da borsetta che può essere utile in molte situazioni pericolose, pronto a lanciare una bella scossa a tre o quattro metri di distanza, un po' come le armi di Star Trek.
E' un bel Taser, da usare all'occorrenza contro scippatori, molestatori e persone genericamente antipatiche.
L'aspetto è accattivante, i colori molto femminili e poi, per 299.95$, è un vero affare.
Che resterà di noi?
C'è un post interessante su if:book, il blog dell'americano 'Istituto per il futuro del libro'.
In sostanza ci si chiede, con gradevole leggerezza, cosa resterà della nostra attività di scrittura di questi anni, visto che fra Siti Web, Wiki e Blog, la carta è rimasta solo un supporto per libri e di autosostegno alla burocrazia.
E' così sciocco collezionare efèmera, tutte quelle locandine, segnalibri, cartoline, pubblicità, svolazzini di un passato recente o di qualche secolo fa, ultimo segno di usi e costumi non più documentabili?
I floppy disk dovevano memorizzare i nostri dati, ma dai PC ne sono ormai scomparsi i lettori; i CD si dice abbiano una vita media di 10 anni, i DVD di 30, le chiavi USB sono, per definizione, un supporto 'usa e getta', almeno per quanto riguarda i contenuti.
Resteranno così pochi segni dell'uomo dell'era digitale, a causa dell'evoluzione dei sistemi di memorizzazione?
Sarà bene, allora, fare qualche stampa dei nostri siti e dei nostri blog.
D'altra parte qualche mese fa la British Library si è data pena di archiviare alcune tipologie di e-mail; speriamo solo non lo abbia fatto in maniera 'digitale'!
In sostanza ci si chiede, con gradevole leggerezza, cosa resterà della nostra attività di scrittura di questi anni, visto che fra Siti Web, Wiki e Blog, la carta è rimasta solo un supporto per libri e di autosostegno alla burocrazia.
E' così sciocco collezionare efèmera, tutte quelle locandine, segnalibri, cartoline, pubblicità, svolazzini di un passato recente o di qualche secolo fa, ultimo segno di usi e costumi non più documentabili?
I floppy disk dovevano memorizzare i nostri dati, ma dai PC ne sono ormai scomparsi i lettori; i CD si dice abbiano una vita media di 10 anni, i DVD di 30, le chiavi USB sono, per definizione, un supporto 'usa e getta', almeno per quanto riguarda i contenuti.
Resteranno così pochi segni dell'uomo dell'era digitale, a causa dell'evoluzione dei sistemi di memorizzazione?
Sarà bene, allora, fare qualche stampa dei nostri siti e dei nostri blog.
D'altra parte qualche mese fa la British Library si è data pena di archiviare alcune tipologie di e-mail; speriamo solo non lo abbia fatto in maniera 'digitale'!
domenica 25 novembre 2007
Regali di Natale
Da un po' di tempo tutti ci stiamo guardando intorno per comperare i regali di Natale. I ritardatari, come il sottoscritto, aspetteranno il 23 o il 24 dicembre, mal sopportando la scocciatura di questa caccia all'idea originale; gli altri, e qualcuno anche nella mia famiglia, hanno già fatto gli acquisti e sono 'a posto'.
I più longimiranti potrebbero già pensare ai regali di Natale che faranno tra qualche anno: l'idea regalo che sottopongo alla vostra attenzione è uno di quei dolci animaletti, magari un po' scontrosi, ma tutti lanosi e morbidi da coccolare, specie da cuccioli, che sono abituati a starsene a dormire fuori all'aperto, anche a basse temperature. Condizione necessaria è avere almeno un piccolo giardino (ma se è grande, sicuramente è meglio); se si abita al nord la condizione è addirittura ideale.
Che ne pensate, dunque, di un mammut, magari un esemplare nano?
Secondo me sarà la moda dei prossimi anni: ora che a clonare topi, pecore, maiali e primati sono buoni tutti, nella Penn State University hanno raggiunto una tecnologia che consente agli scienziati di estrarre sequenze di DNA dal pelo o dalle piume dei resti di un animale, vissuto magari nel Pleistocene. I tessuti cheratinosi, diversamente da quelli dei muscoli e delle ossa, proteggono per millenni le cellule del DNA, che non si mescolano, degradandosi, con le componenti cellulari di virus e batteri che hanno aggredito gli animali morti decine o centinaia di migliaia di anni fa.
Basterà poco, e una mamma che porti avanti una gravidanza (chissà quante elefantesse sterili sarebbero contente di poter avere un bel mammuttino lanoso), ed il gioco sarà fatto; per i modelli di taglia minore basterà un incrocio con gli elefanti nani. Pensate a quanto sarà carino far cavalcare ad un ragazzino dawn un piccolo mammut invece che un annoiato pony!
Se però preferiste, che so, qualche simpatico uccelletto da gabbia, meno impegnativo, potreste ripiegare su un bell'esemplare, adesso estinto, di dodo.
E per i più dotati di personalità, ve lo immaginate portarsi a guinzaglio una tigre con i denti a sciabola? Pensate a come si sentirebbe il vostro vicino che va a giro con un mastino napoletano, una vera polpetta per il vostro felino clonato dalla nera pelliccia lucente!
I più longimiranti potrebbero già pensare ai regali di Natale che faranno tra qualche anno: l'idea regalo che sottopongo alla vostra attenzione è uno di quei dolci animaletti, magari un po' scontrosi, ma tutti lanosi e morbidi da coccolare, specie da cuccioli, che sono abituati a starsene a dormire fuori all'aperto, anche a basse temperature. Condizione necessaria è avere almeno un piccolo giardino (ma se è grande, sicuramente è meglio); se si abita al nord la condizione è addirittura ideale.
Che ne pensate, dunque, di un mammut, magari un esemplare nano?
Secondo me sarà la moda dei prossimi anni: ora che a clonare topi, pecore, maiali e primati sono buoni tutti, nella Penn State University hanno raggiunto una tecnologia che consente agli scienziati di estrarre sequenze di DNA dal pelo o dalle piume dei resti di un animale, vissuto magari nel Pleistocene. I tessuti cheratinosi, diversamente da quelli dei muscoli e delle ossa, proteggono per millenni le cellule del DNA, che non si mescolano, degradandosi, con le componenti cellulari di virus e batteri che hanno aggredito gli animali morti decine o centinaia di migliaia di anni fa.
Basterà poco, e una mamma che porti avanti una gravidanza (chissà quante elefantesse sterili sarebbero contente di poter avere un bel mammuttino lanoso), ed il gioco sarà fatto; per i modelli di taglia minore basterà un incrocio con gli elefanti nani. Pensate a quanto sarà carino far cavalcare ad un ragazzino dawn un piccolo mammut invece che un annoiato pony!
Se però preferiste, che so, qualche simpatico uccelletto da gabbia, meno impegnativo, potreste ripiegare su un bell'esemplare, adesso estinto, di dodo.
E per i più dotati di personalità, ve lo immaginate portarsi a guinzaglio una tigre con i denti a sciabola? Pensate a come si sentirebbe il vostro vicino che va a giro con un mastino napoletano, una vera polpetta per il vostro felino clonato dalla nera pelliccia lucente!
lunedì 19 novembre 2007
domenica 18 novembre 2007
giovedì 15 novembre 2007
San Leopoldo
Oggi la Chiesa Cattolica festeggia San Leopoldo.
Leopoldo di Babenberg (1073-1136) era un nobile austriaco che, appena ventitreenne, divenne margravio d'Austria, succedendo al padre. Sposò Agnese, la sorella, vedova, dell'imperatore Enrico IV e da lei, che aveva già due figli, ne ebbe diciotto (!) di cui undici sopravvissero. Fondò numerosi monasteri (Benedettini, Cistercensi, Agostiniani), alcuni dei quali (tra cui Heiligenkreuz [Santa Croce], costruito nel luogo dove ebbe la visione della Madonna) esistono ancora. Fu un uomo pio (lo chiamavano così quando era ancora in vita) ma combatté contro gli Ungheresi per difendere la patria e fu di supporto alla Prima Crociata. Lo si rappresenta armato, una corona con la croce, ed il modellino della chiesa di Heiligenkreuz in mano.
Per onorare il santo di cui portava il nome, Leopoldo II di Asburgo-Lorena (Granduca di Toscana tra il 1824 e il 1859), fece costruire, a Follonica, nella Maremma grossetana malarica che aveva contribuito a bonificare, una chiesa molto particolare. Progettata da Alessandro Manetti, ingegnere Direttore del servizio granducale delle Acque e Strade, e dal genero, l'architetto Carlo Reishammer, la Chiesa della Ghisa fu costruita con molti elementi realizzati dalla adiacente Fonderia Granducale e costituisce un oggetto unico nell'architettura mondiale.
Leopoldo di Babenberg (1073-1136) era un nobile austriaco che, appena ventitreenne, divenne margravio d'Austria, succedendo al padre. Sposò Agnese, la sorella, vedova, dell'imperatore Enrico IV e da lei, che aveva già due figli, ne ebbe diciotto (!) di cui undici sopravvissero. Fondò numerosi monasteri (Benedettini, Cistercensi, Agostiniani), alcuni dei quali (tra cui Heiligenkreuz [Santa Croce], costruito nel luogo dove ebbe la visione della Madonna) esistono ancora. Fu un uomo pio (lo chiamavano così quando era ancora in vita) ma combatté contro gli Ungheresi per difendere la patria e fu di supporto alla Prima Crociata. Lo si rappresenta armato, una corona con la croce, ed il modellino della chiesa di Heiligenkreuz in mano.
Per onorare il santo di cui portava il nome, Leopoldo II di Asburgo-Lorena (Granduca di Toscana tra il 1824 e il 1859), fece costruire, a Follonica, nella Maremma grossetana malarica che aveva contribuito a bonificare, una chiesa molto particolare. Progettata da Alessandro Manetti, ingegnere Direttore del servizio granducale delle Acque e Strade, e dal genero, l'architetto Carlo Reishammer, la Chiesa della Ghisa fu costruita con molti elementi realizzati dalla adiacente Fonderia Granducale e costituisce un oggetto unico nell'architettura mondiale.
mercoledì 14 novembre 2007
Terra Piena
Sono passati decenni dall'ultima volta che si è vista l'immagine della Terra vicino al bordo della Luna, fotografata da una sonda spaziale: è diventata celeberrima la foto scattata dall'Apollo 8 (il 24 dicembre del 1968) della Terra che sorge dietro il profilo butterato della superficie lunare.
Ecco ora i filmati, in alta definizione, della sonda giapponese Kaguya, in orbita intorno alla Luna, che si possono trovare sul sito della JAXA, l'Agenzia di Esplorazione Aerospaziale giapponese.
Il 'fotogramma' catturato mostra il polo nord lunare, da circa 100 km di quota, e la Penisola Araba con l'Oceano Indiano.
[Via: Spaceports]
Ecco ora i filmati, in alta definizione, della sonda giapponese Kaguya, in orbita intorno alla Luna, che si possono trovare sul sito della JAXA, l'Agenzia di Esplorazione Aerospaziale giapponese.
Il 'fotogramma' catturato mostra il polo nord lunare, da circa 100 km di quota, e la Penisola Araba con l'Oceano Indiano.
[Via: Spaceports]
Un TIR di libri per il Perù
Gran movimento di libri, in Cile.
Dopo averli rubati dalla Biblioteca Nazionale di Lima durante la Guerra del Pacifico, alla fine dell'Ottocento, il Cile ha deciso di restituire al Perù il maltolto.
Qualche settimana fa il corriere ha così riportato indietro, dopo 126 anni, ben 3788 libri di grande valore (molti sono del 1500), alcuni veramente da collezione, come il manoscritto della Storia del Perù dell'indio Garcilaso de la Vega (1617) o sei volumi dell' Encyclopedie di Diderot e D'Alembert.
Oltre due tonnellate di libri, in totale, in più di duecento casse.
Gran bel gesto.
Qui la notizia dalla Biblioteca Nazionale di Lima; qui invece il Santiago Times.
Dopo averli rubati dalla Biblioteca Nazionale di Lima durante la Guerra del Pacifico, alla fine dell'Ottocento, il Cile ha deciso di restituire al Perù il maltolto.
Qualche settimana fa il corriere ha così riportato indietro, dopo 126 anni, ben 3788 libri di grande valore (molti sono del 1500), alcuni veramente da collezione, come il manoscritto della Storia del Perù dell'indio Garcilaso de la Vega (1617) o sei volumi dell' Encyclopedie di Diderot e D'Alembert.
Oltre due tonnellate di libri, in totale, in più di duecento casse.
Gran bel gesto.
Qui la notizia dalla Biblioteca Nazionale di Lima; qui invece il Santiago Times.
domenica 11 novembre 2007
Domenica del Ricordo
Remembrance Sunday oggi, in Gran Bretagna: la seconda domenica del mese di Novembre è l'occasione per ricordare i caduti della Grande Guerra.
L'armistizio fu firmato nel 1918 a Compiègne, l'11/11 alle ore 11.
La BBC dal 1946 copre l'evento con una trasmissione in TV che è, da allora, la più lungo diretta dell'anno, e questo la dice lunga sulla sensibilità degli anglosassoni (altro che l'italico 'Concerto del 1° Maggio').
Alcuni dei soldati britannici, ultracentenari, sono ancora vivi, come ci ricorda BBC News.
In famiglia abbiamo avuto anche noi chi ha partecipato alla guerra, e chi c'è morto.
L'armistizio fu firmato nel 1918 a Compiègne, l'11/11 alle ore 11.
La BBC dal 1946 copre l'evento con una trasmissione in TV che è, da allora, la più lungo diretta dell'anno, e questo la dice lunga sulla sensibilità degli anglosassoni (altro che l'italico 'Concerto del 1° Maggio').
Alcuni dei soldati britannici, ultracentenari, sono ancora vivi, come ci ricorda BBC News.
In famiglia abbiamo avuto anche noi chi ha partecipato alla guerra, e chi c'è morto.
sabato 10 novembre 2007
Una borsa di libri per il Cile
La presidentessa cilena Michelle Bachelet ha preso una iniziativa insolita per elevare il livello culturale dei suoi concittadini.
Dato che in Cile si legge pochissimo e che la povertà di numerose famiglie non facilita l'approccio alla lettura, il governo ha deciso di investire circa sette milioni di euro per l'iniziativa Una borsa di libri.
Dopo che una apposita commissione ha selezionato 49 titoli tra cui scegliere, saranno preparati e distribuiti alle famiglie indigenti, tra il 2008 ed il 2010, centrotrentatremila pacchi-dono, ciascuno con nove libri, oltre ad un dizionario enciclopedico.
Ci saranno raccolte di fiabe (Andersen, Perrault, Grimm, Esopo), fumetti (Tin Tin di Hergé e Asterix di Goscinny), libri di letteratura internazionale (L'isola del tesoro di Stevenson, Le metamorfosi di Kafka, Cuore di De Amicis, I racconti di Hemingway, Il libro di Tobia dalla Bibbia).
L'elenco completo dei libri della lista si trova nel link alla fine di questa pagina.
I dubbi sull'operazione sono tanti: i libri, per chi non ha niente, sono un bene di valore (Pinocchio non vende forse l'Abbecedario per avere i soldi per entrare nel Teatro dei Burattini di Mangiafuoco?); non sarebbe stato opportuno fare invece un investimento socialmente più importante del regalo di una bibliotechina personale di base, come investire in biblioteche locali o nei BiblioBus, le biblioteche circolanti su autobus che se ne vanno in giro, oggi, in vari paesi africani a prestar libri e passavano da un paesino all'altro nella nostra Italia della fine annii '50? (A dire la verità, il BiblioBus ce l'hanno anche oggi a Firenze, all'Isolotto....)
D'altra parte, ciascuno conosce i problemi della sua nazione: in Francia hanno regalato a tanti studenti una penna USB piena di programmi Open Source per convincerli all'uso dell' ordinateur.
Dato che in Cile si legge pochissimo e che la povertà di numerose famiglie non facilita l'approccio alla lettura, il governo ha deciso di investire circa sette milioni di euro per l'iniziativa Una borsa di libri.
Dopo che una apposita commissione ha selezionato 49 titoli tra cui scegliere, saranno preparati e distribuiti alle famiglie indigenti, tra il 2008 ed il 2010, centrotrentatremila pacchi-dono, ciascuno con nove libri, oltre ad un dizionario enciclopedico.
Ci saranno raccolte di fiabe (Andersen, Perrault, Grimm, Esopo), fumetti (Tin Tin di Hergé e Asterix di Goscinny), libri di letteratura internazionale (L'isola del tesoro di Stevenson, Le metamorfosi di Kafka, Cuore di De Amicis, I racconti di Hemingway, Il libro di Tobia dalla Bibbia).
L'elenco completo dei libri della lista si trova nel link alla fine di questa pagina.
I dubbi sull'operazione sono tanti: i libri, per chi non ha niente, sono un bene di valore (Pinocchio non vende forse l'Abbecedario per avere i soldi per entrare nel Teatro dei Burattini di Mangiafuoco?); non sarebbe stato opportuno fare invece un investimento socialmente più importante del regalo di una bibliotechina personale di base, come investire in biblioteche locali o nei BiblioBus, le biblioteche circolanti su autobus che se ne vanno in giro, oggi, in vari paesi africani a prestar libri e passavano da un paesino all'altro nella nostra Italia della fine annii '50? (A dire la verità, il BiblioBus ce l'hanno anche oggi a Firenze, all'Isolotto....)
D'altra parte, ciascuno conosce i problemi della sua nazione: in Francia hanno regalato a tanti studenti una penna USB piena di programmi Open Source per convincerli all'uso dell' ordinateur.
E' l'ora de L'Espresso
La mia statistica dice che circa il 7% delle pagine dell'ultimo numero del settimanale L'Espresso è dedicato alla pubblicità, a piena pagina, di orologi da polso (uno solo femminile).
17 paginone a colori per questi oggetti del desiderio.
C'è qualcosa che non funziona in me? Da anni non porto più al polso un orologio: sarà per l'overdose che ne ho a casa?
venerdì 9 novembre 2007
Luna, siamo pronti
40 anni fa.
Era il 9 Novembre 1967, il Saturno V era pronto a partire con l'Apollo 4, senza uomini a bordo, per il primo test di rientro a Terra delle future missioni sulla Luna.
Me lo ha ricordato StarBaseOC.
Era il 9 Novembre 1967, il Saturno V era pronto a partire con l'Apollo 4, senza uomini a bordo, per il primo test di rientro a Terra delle future missioni sulla Luna.
Me lo ha ricordato StarBaseOC.
sabato 3 novembre 2007
Pasqua per Laika
La prima immagine che ho di Laika è quella di un premio messo in palio dal negozio di alimentari vicino a casa in occasione della Pasqua, sarà stato il '59 od il 60.
L'oggetto era una specie di grande pallone di plastica, irsuto di antenne rosse come una mina antisommergibile, con all'interno un cane, anch'esso di plastica, ben visibile da un'apertura trasparente.
Anche noi comprammo un numero della lotteria, ma l'estrazione la vinse un ragazzino fortunato che abitava ad un paio di vie di distanza da casa nostra, e che non conoscevo.
Sono certo di aver saputo di cosa si trattasse: avevo 4 o 5 anni ma il lancio di un cane dentro una cosmonave, avvenuta un paio di anni prima, era una notizie che non si poteva ignorare, anche se in casa non avevamo ancora la TV.
Laika era stata lanciata il 3 Novembre del 1957 dall'Unione Sovietica a bordo dello Sputnik 2, in gran fretta, perché il compagno Nikita Sergeevič Chruščёv voleva si festeggiasse l'anniversario, il 40°, della rivoluzione di Ottobre.
(Sì, la Rivoluzione di Ottobre fu fatta in Novembre, colpa del fatto che in tutti i territori dell'impero zarista era ancora in vigore il calendario giuliano....)
Il satellite continuò le sue orbite per ben 162 giorni, Laika doveva sopravvivere per 10 giorni, poi, inconsapevole, avrebbe dovuto mangiare una dose di cibo avvelenato che l'avrebbe fatta morire. In realtà, ma si è saputo solo alcuni anni fa, morì poche ore dopo il lancio, per lo stress e il surrriscaldamento dell'abitacolo, ma questo allora non si sapeva e che gli animali venissero soppressi era una prassi comune e non ci si meravigliò della scelta fatta, dato che non c'era modo di farla rientrare sana e salva.
Ricordo invece che mi fece molto impressione la notizia che il pallone-Laika del bambino fortunato gli era un giorno sfuggito, per andarsi ad impigliare tra i comignoli di un tetto, senza che nessuno riuscisse più a recuperarlo, e questa fu, per me, tutt'altro che una brutta notizia.
L'oggetto era una specie di grande pallone di plastica, irsuto di antenne rosse come una mina antisommergibile, con all'interno un cane, anch'esso di plastica, ben visibile da un'apertura trasparente.
Anche noi comprammo un numero della lotteria, ma l'estrazione la vinse un ragazzino fortunato che abitava ad un paio di vie di distanza da casa nostra, e che non conoscevo.
Sono certo di aver saputo di cosa si trattasse: avevo 4 o 5 anni ma il lancio di un cane dentro una cosmonave, avvenuta un paio di anni prima, era una notizie che non si poteva ignorare, anche se in casa non avevamo ancora la TV.
Laika era stata lanciata il 3 Novembre del 1957 dall'Unione Sovietica a bordo dello Sputnik 2, in gran fretta, perché il compagno Nikita Sergeevič Chruščёv voleva si festeggiasse l'anniversario, il 40°, della rivoluzione di Ottobre.
(Sì, la Rivoluzione di Ottobre fu fatta in Novembre, colpa del fatto che in tutti i territori dell'impero zarista era ancora in vigore il calendario giuliano....)
Il satellite continuò le sue orbite per ben 162 giorni, Laika doveva sopravvivere per 10 giorni, poi, inconsapevole, avrebbe dovuto mangiare una dose di cibo avvelenato che l'avrebbe fatta morire. In realtà, ma si è saputo solo alcuni anni fa, morì poche ore dopo il lancio, per lo stress e il surrriscaldamento dell'abitacolo, ma questo allora non si sapeva e che gli animali venissero soppressi era una prassi comune e non ci si meravigliò della scelta fatta, dato che non c'era modo di farla rientrare sana e salva.
Ricordo invece che mi fece molto impressione la notizia che il pallone-Laika del bambino fortunato gli era un giorno sfuggito, per andarsi ad impigliare tra i comignoli di un tetto, senza che nessuno riuscisse più a recuperarlo, e questa fu, per me, tutt'altro che una brutta notizia.
venerdì 2 novembre 2007
Alieni
I giornali di stamani titolavano, tutti: "E' morta la donna....".
No, non è così, è diverso: "E' stata ammazzata la signora Giuliana Reggiani".
Durante un servizio del TG1 delle 20 di ieri una giornalista è andata in giro per campi nomadi a fare interviste: ha parlato con tre uomini e una donna. "Noi non siamo mica così" hanno detto tutti. Uno, il più anziano, ha detto che lavora e che fa il calderaio (ma ve lo immaginate?), poi che 'commercia' in auto (e questo 'commerciare' mi sembra più plausibile). Gli altri hanno affermato: "Certo che rubiamo, sennò come si fa?" "Sarei sciocco se dicessi che non rubo" ha detto un altro, e tutta una serie di gran sorrisi a tutti denti rivolti alle telecamere.
Uscita dalla baracca di una signora, che anche lei aveva ammesso, ridendo, che si guadagna da vivere rubando, la giornalista non ha più trovato l'ombrello, glielo avevano rubato.
Il Presidente della Repubblica dichiara pubblicamente che queste persone sono in Italia per lavorare.
No, certamente lui non è un extracomunitario; è sicuramente un extraterrestre!
No, non è così, è diverso: "E' stata ammazzata la signora Giuliana Reggiani".
Durante un servizio del TG1 delle 20 di ieri una giornalista è andata in giro per campi nomadi a fare interviste: ha parlato con tre uomini e una donna. "Noi non siamo mica così" hanno detto tutti. Uno, il più anziano, ha detto che lavora e che fa il calderaio (ma ve lo immaginate?), poi che 'commercia' in auto (e questo 'commerciare' mi sembra più plausibile). Gli altri hanno affermato: "Certo che rubiamo, sennò come si fa?" "Sarei sciocco se dicessi che non rubo" ha detto un altro, e tutta una serie di gran sorrisi a tutti denti rivolti alle telecamere.
Uscita dalla baracca di una signora, che anche lei aveva ammesso, ridendo, che si guadagna da vivere rubando, la giornalista non ha più trovato l'ombrello, glielo avevano rubato.
Il Presidente della Repubblica dichiara pubblicamente che queste persone sono in Italia per lavorare.
No, certamente lui non è un extracomunitario; è sicuramente un extraterrestre!
giovedì 1 novembre 2007
L'inflazione che non c'è
Ci raccontano un sacco di favole, tutti i giorni, e noi crediamo a quello che ci dicono i TG, fra una SignorinaTuttaCurve, un CantanteInPromo, un PoliticoAGrandeMaggioranza ed un GattoRitrovato. Fra tutte queste cose sberluccicanti l'inflazione si fa sempre piccola, piccola, piccola..., dicono.
Fate la spesa, ogni tanto?
Da quanto tempo non comprate un francobollo?
Fate la spesa, ogni tanto?
Da quanto tempo non comprate un francobollo?
mercoledì 31 ottobre 2007
Sequestro Soffiantini
Bello il servizio del TG5 delle 20: in un'atmosfera da Libro Cuore si parla dell'iniziativa che l'imprenditore ha preso per pubblicare un libro di poesie di quello che fu, dieci anni fa, il suo carceriere, Giuseppe Farina.
Mi sarò distratto?
In nessun momento del servizio ho sentito ricordare la morte, il 17 ottobre 1997, a Riofreddo (Roma), dell’ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, in un conflitto a fuoco nato nel tentativo di liberare Soffiantini.
Ma si sa, si parla dei morti viventi, oggi, Allouin, mica dei poveri cristi.
Mi sarò distratto?
In nessun momento del servizio ho sentito ricordare la morte, il 17 ottobre 1997, a Riofreddo (Roma), dell’ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, in un conflitto a fuoco nato nel tentativo di liberare Soffiantini.
Ma si sa, si parla dei morti viventi, oggi, Allouin, mica dei poveri cristi.
Blog: il Governo sa quello che fa
Su proposta del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il Consiglio dei Ministri n. 69 del 12 ottobre 2007 ha approvato un disegno di legge per la nuova disciplina dell’editoria quotidiana, periodica e libraria, che conferisce al Governo una delega per l’emanazione di un testo unico ... etc. Il testo lo potete trovare qui.
Ne parlano tutti, da giorni: iscrizione obbligatoria al Registro degli Operatori della Comunicazione da parte dei blogger, pagamento di tasse, concessioni di autorizzazioni, poca chiarezza, commenti correttivi e dichiarazione di 'distinguo'. (Che dire del fatto che, sul sito del Governo, c'è addirittura una lettera di risposta a Beppe Grillo, preoccupato dei contenuti del decreto?)
Fatevi una ricerca di 'Ricardo (sì, una sola c) Franco Levi' sottosegretario di stato al Dipartimento per l'informazione e l'editoria, autore del ddl, e ne leggerete di tutti i colori.
Questo sito inglese riferisce il fatto paragonandolo al tentativo di soffocamento della libertà che avviene in Myanmar!
Gli anziani al potere in Italia non si sono accorti che hanno fatto ridere tutto il mondo con questa iniziativa che ha il gusto polveroso dei bolli della burocrazia del Regno delle Due Sicilie. Ne fa cenno anche un blog Pakistano! (peraltro, estremamente interessante e del quale consiglio caldamente la lettura)
Ma tanto, l'inglese Lor Signori non lo conoscono (avete mai sentito come parlano in una qualche intervista ad una TV internazionale?) e il loro sguardo arriva dove la loro vista, ormai corta per l'età.
Al capo IV-Promozione della lettura, del ddl, si legge: (Art. 27, secondo comma)
P.S.: Quando uscite di casa, stamani, non vi fermate a parlare con qualcuno perché nottetempo potrebbero aver fatto un ddl che vieta il formarsi di raggruppamenti di più di una persona....
Ne parlano tutti, da giorni: iscrizione obbligatoria al Registro degli Operatori della Comunicazione da parte dei blogger, pagamento di tasse, concessioni di autorizzazioni, poca chiarezza, commenti correttivi e dichiarazione di 'distinguo'. (Che dire del fatto che, sul sito del Governo, c'è addirittura una lettera di risposta a Beppe Grillo, preoccupato dei contenuti del decreto?)
Fatevi una ricerca di 'Ricardo (sì, una sola c) Franco Levi' sottosegretario di stato al Dipartimento per l'informazione e l'editoria, autore del ddl, e ne leggerete di tutti i colori.
Questo sito inglese riferisce il fatto paragonandolo al tentativo di soffocamento della libertà che avviene in Myanmar!
Gli anziani al potere in Italia non si sono accorti che hanno fatto ridere tutto il mondo con questa iniziativa che ha il gusto polveroso dei bolli della burocrazia del Regno delle Due Sicilie. Ne fa cenno anche un blog Pakistano! (peraltro, estremamente interessante e del quale consiglio caldamente la lettura)
Ma tanto, l'inglese Lor Signori non lo conoscono (avete mai sentito come parlano in una qualche intervista ad una TV internazionale?) e il loro sguardo arriva dove la loro vista, ormai corta per l'età.
Al capo IV-Promozione della lettura, del ddl, si legge: (Art. 27, secondo comma)
La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive e Dipartimento per l'informazione e l'editoria promuove accordi ed opportune iniziative con le associazioni di categoria per incentivare la lettura dei quotidiani da parte dei giovani. (dei quotidiani sportivi? nota mia)Ma perché invece di invitare i giovani allo sport della lettura dei quotidiani, non si invitano i 'capelli d'argento' all'uso di Internet?
P.S.: Quando uscite di casa, stamani, non vi fermate a parlare con qualcuno perché nottetempo potrebbero aver fatto un ddl che vieta il formarsi di raggruppamenti di più di una persona....
lunedì 29 ottobre 2007
Contro i biasimatori della brevità
Una cosa detta con brevità può essere il frutto e il raccolto di molte cose pensate a lungo: ma il lettore che in questo campo è novizio e non ha ancora affatto riflettuto al riguardo, vede in tutto ciò che è detto con brevità qualcosa di embrionale, non senza un cenno di biasimo per l'autore.
F. Nietzsche, Umano, troppo umano.
domenica 28 ottobre 2007
Audiolibri
Non so quale sia l'atteggiamento comune verso gli audiolibri, ma io li ho considerati a lungo un oggetto 'minore'.
Ho sempre pensato che fossero destinati, che so, ai ciechi, agli ammalati, ai bambini, ai vecchi; oltretutto, se poche persone leggono libri, pochissime usano gli audiolibri.
In realtà questi fiumi d'inchiostro elettronico sono un grande prodotto. Per la seconda volta in vita mia ho 'ascoltato' un libro, durante una decina di viaggi che ho dovuto fare, nelle ultime settimane, tra Siena e Firenze.
La scelta è caduta, casualmente, su Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, anche questo un libro letto nell'adolescenza e poi lasciato a decomporsi nella polvere della memoria.
La lettura, a due voci, una maschile ed una femminile, non è in realtà una 'lettura', ma una sapiente recitazione, un duetto serrato e filante, piacevolmente variato e di una fluidità da non dire: merito anche della bella traduzione di Fernanda Pivano, che risale più o meno a cinquanta anni fa.
L'editore ha fatto la scelta, azzeccatissima, di far scorrere la narrazione su un vero e proprio tappeto musicale: un ricco sottofondo di canzoni d'epoca si snoda lungo tutta la vivace narrazione, aiutando la fantasia a costruire gli scenari degli anni' 20 che i due lettori, e Fitzgerald, ci descrivono. E allora Scott Joplin e Tommy e Jimmy Dorsey e George Gerswhin e Bix Beiderbecke e rochi canti negri riversati da gracchianti incisioni non solo contrappuntano, ma imbevono gran parte della narrazione.
Un po' fastidioso risulta invece l'inserimento di un commento critico, ogni due o tre brani, con brevi note sulla vita dello scrittore, la fortuna delle sue opere, un riassuntino delle puntate lette e, ahimé, talvolta delle anticipazione sulla vicenda, assolutamente fuori luogo per chi il romanzo non lo avesse mai letto.
I testi di Fitzgerald (romanzi, racconti, opere teatrali etc.) si possono trovare, in inglese, qui.
Ho sempre pensato che fossero destinati, che so, ai ciechi, agli ammalati, ai bambini, ai vecchi; oltretutto, se poche persone leggono libri, pochissime usano gli audiolibri.
In realtà questi fiumi d'inchiostro elettronico sono un grande prodotto. Per la seconda volta in vita mia ho 'ascoltato' un libro, durante una decina di viaggi che ho dovuto fare, nelle ultime settimane, tra Siena e Firenze.
La scelta è caduta, casualmente, su Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, anche questo un libro letto nell'adolescenza e poi lasciato a decomporsi nella polvere della memoria.
La lettura, a due voci, una maschile ed una femminile, non è in realtà una 'lettura', ma una sapiente recitazione, un duetto serrato e filante, piacevolmente variato e di una fluidità da non dire: merito anche della bella traduzione di Fernanda Pivano, che risale più o meno a cinquanta anni fa.
L'editore ha fatto la scelta, azzeccatissima, di far scorrere la narrazione su un vero e proprio tappeto musicale: un ricco sottofondo di canzoni d'epoca si snoda lungo tutta la vivace narrazione, aiutando la fantasia a costruire gli scenari degli anni' 20 che i due lettori, e Fitzgerald, ci descrivono. E allora Scott Joplin e Tommy e Jimmy Dorsey e George Gerswhin e Bix Beiderbecke e rochi canti negri riversati da gracchianti incisioni non solo contrappuntano, ma imbevono gran parte della narrazione.
Un po' fastidioso risulta invece l'inserimento di un commento critico, ogni due o tre brani, con brevi note sulla vita dello scrittore, la fortuna delle sue opere, un riassuntino delle puntate lette e, ahimé, talvolta delle anticipazione sulla vicenda, assolutamente fuori luogo per chi il romanzo non lo avesse mai letto.
I testi di Fitzgerald (romanzi, racconti, opere teatrali etc.) si possono trovare, in inglese, qui.
Ora li possono risuscitare anche le infermiere
Ho letto il titolo 'gridato' sul sito della BBC: Nurses to decide on resuscitation e mi sono preoccupato: in Inghilterra siamo già arrivati a tanto e con tanta facilità che, adesso, lo lasciano fare alle infermiere?
Poi, scorse alcune righe, ho capito: diavolo, mi son lasciato trascinare dall'assonanza: resuscitation vuol dire rianimazione!
Meno male....
Poi, scorse alcune righe, ho capito: diavolo, mi son lasciato trascinare dall'assonanza: resuscitation vuol dire rianimazione!
Meno male....
sabato 27 ottobre 2007
Cambiare il tempo
Accidenti, ci risiamo.
Tra poco dovrò rimettere indietro tutti gli orologi di casa.
"Che sarà mai? ", direte.
Già, perché non siete mai stati a casa mia.
La casa pullula di orologi: in ogni stanza ce ne sono due o tre.
Dunque: uno da parete e una radio sveglia in un bagno, uno da parete, uno da doccia e una radiosveglia nel secondo bagno, uno da parete nello stanzino delle scope (!), due radiosveglie in una camera, una radiosveglia nell'altra, uno radiosincronizzato da parete, uno radio sincronizzato su uno scaffale e uno soprammobile in argento oltre a quello del masterizzatore CD e dell'impianto stereo nel salone, due altri soprammobili sugli scaffali della libreria all'ingresso, uno da parete, una radiosveglia, una sveglia di modernariato (tre svegliette da viaggio sono riuscito a farle 'sparire', nascondendole nell'armadio) e l'orologio dell'impianto stereo nello studio, due da parete radiosincronizzati e una sveglietta chinese a carica manuale e quello del lettore CD nella veranda, uno da parete e quello del microonde in cucina
Li ho contati: in tutto sono 24. Poi, in qualche cassetto, altri sei o sette, da polso.
In totale, trenta orologi da sincronizzare, due volte l'anno. (In verità, tre sono di quelli radiosincronizzati, ma in uno il collegamento radio non funziona, il segnale è troppo basso.)
Tra poco dovrò rimettere indietro tutti gli orologi di casa.
"Che sarà mai? ", direte.
Già, perché non siete mai stati a casa mia.
La casa pullula di orologi: in ogni stanza ce ne sono due o tre.
Dunque: uno da parete e una radio sveglia in un bagno, uno da parete, uno da doccia e una radiosveglia nel secondo bagno, uno da parete nello stanzino delle scope (!), due radiosveglie in una camera, una radiosveglia nell'altra, uno radiosincronizzato da parete, uno radio sincronizzato su uno scaffale e uno soprammobile in argento oltre a quello del masterizzatore CD e dell'impianto stereo nel salone, due altri soprammobili sugli scaffali della libreria all'ingresso, uno da parete, una radiosveglia, una sveglia di modernariato (tre svegliette da viaggio sono riuscito a farle 'sparire', nascondendole nell'armadio) e l'orologio dell'impianto stereo nello studio, due da parete radiosincronizzati e una sveglietta chinese a carica manuale e quello del lettore CD nella veranda, uno da parete e quello del microonde in cucina
Li ho contati: in tutto sono 24. Poi, in qualche cassetto, altri sei o sette, da polso.
In totale, trenta orologi da sincronizzare, due volte l'anno. (In verità, tre sono di quelli radiosincronizzati, ma in uno il collegamento radio non funziona, il segnale è troppo basso.)
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