Riporto qui quanto scrivevo in un post del settembre 2009.
Non posso che compiacermi dell'interesse che suscitano lui e le sue opere: impossibile trovare un'altra persona che sappia arrivare in maniera chiara e chirurgicamente precisa al nocciolo dell'argomento che vuol trattare.
Parla in un italiano chiarissimo (e quanti giornalisti ne sono più capaci? Ascoltate i servizi durante un TG, con un orecchio focalizzato su grammatica e sintassi, per non parlare della fonazione, e mi darete più che ragione).
Affronta temi complessi indicando gli argomenti principali, evidenziando i pro e i contro, citando le fonti a favore e quelle contro.
È netto nelle sue chiacchierate TV, un modello di giornalismo (già lo era in quello strano telegiornale, della seconda rete della Rai, che si chiamava 'Studio Aperto' e nel quale, invece di starsene a mezzobustare dietro una scrivania, era seduto, le gambe accavallate, in mezzo allo studio sulla sua poltroncina e non a leggerci veline ma a raccontare e commentare le notizie.)
È curato nei filmati che usa e nella scelta dei collaboratori che lo affiancano.
È misurato ed efficace nel muoversi e nel sottolineare con i gesti i suoi discorsi e ci guarda apertamente sempre dritto negli occhi.
Infine è anche un ottimo esempio di rètore e unico baluardo, ormai, contro una TV stracciona che si infogna sempre più in UFO e freaks, Faraoni e donne barbute, Templari e ammaestratori di pulci e in numerosi altri fenomeni da baraccone che anche un bambino delle elementari, solo che avesse avuto buoni maestri, si vergognerebbe di guardare.
Non posso esimermi dal tributare, all'incredibile ottuagenario, un ringraziamento per il gran lavoro che ha fatto e continua a fare, né posso tacere che, qualche volta, quando sono in aula e devo spiegare un qualche concetto un po' complicato, mi chiedo: "Piero Angela come affronterebbe la cosa?" e traggo ispirazione dalla sua naturale bravura.
Con immutata ammirazione.
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