martedì 29 novembre 2016

Renzi e i 'bonus'




Se continua così, prima di domenica il Renzi regala a tutti, a scelta, una bici con cambio shimano o una batteria di pentole.


domenica 27 novembre 2016

Il latino della domenica - 196



Ma a che vale versare lacrime sui casi singoli? Tutta la vita è da compiangere.

[L. A. Seneca (4 a. C. - 65 d. C.), Tutte le opere, Milano, Newton Compton, 2015 (Trad. M. Scaffidi Abbate)]
 

domenica 20 novembre 2016

Il latino della domenica - 195



Impariamo non per la scuola ma per la vita.

[Immagine: part. ingresso della Regia Università di Siena]

venerdì 18 novembre 2016

Non prestate questo libro!

Da un po' non segnalo 'svolazzini': da cinque o sei anni leggo, al 90%, libri in formato digitale, anche perché i prezzi dei cartalibri sono insensati e la qualità del pubblicato da vergogna.
I luoghi dove trovare libri usati, a Siena, sono pressoché scomparsi: o l'economia va meglio di come ci raccontano, e allora spendere 15 o 20 euro per un Jo Nesbo usa-e-getta non fa paura a nessuno, o siamo tutti in fila per visitare il pavimento del Duomo o la Pinacoteca Nazionale (71 visite in media al giorno, lo scorso anno, di cui il 33% non paganti...).
Per questi motivi, non ho avuto modo di segnalare nulla di interessante all'interno dei cartalibri.

Qualche settimana fa, però, da un rivenditore di oggetti usati ho acquistato alcuni vecchi Bompiani (anni 1958-61) che, oltre al pregio di essere intonsi e molto ben conservati, sono stati fonte di alcuni 'svolazzini', tipo questa cartolina editoriale.

Pregevole la frase:
Non presti questo libro a nessuno; se Le è piaciuto, ripagherebbe male l’autore; se non Le è piaciuto, servirebbe male un amico. Grazie.

TUTTI gli 'svolazzini'.




Trovato in: J. Steinbeck, La battaglia, Milano, Bompiani - I delfini, 1958. [Trad. E. Montale]


domenica 13 novembre 2016

Monteriggioni: eremo di San Leonardo al Lago cedesi al miglior offerente

Chi non fosse interessato al piacere di trovarsi a Villa Brandi a Vignano, in primavera a godere del fresco che le porte-finestre spalancate fanno entrare nel salotto della musica; in inverno, seduto nella biblioteca, circondato da mobilia di pregio e da opere d'arte di gran valore, (e non ci scordiamo dei tre ettari di terreno, tra vigneto e oliveto), per la modica somma di 383 euro al mese (vedi QUESTO post) ma volesse un rifugio più spirituale ed economico, non scarti l'altra offerta fatta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: per meno di 101,25 euro (mensili ?) il MiBACT cede in uso l'Eremo di San Leonardo al Lago.

San Leonardo al Lago: facciata

Eremo di San Leonardo al Lago
[Image credits: Wikipedia]

Lungo uno dei percorsi della Via Francigena, fra boschi di lecci e di querce, in località Santa Colomba, sorge l’Eremo di San Leonardo al Lago, così ricordato negli antichi documenti per la presenza di un lago prosciugato nel XVIII secolo.
I resti della cinta muraria e due torri, una rotonda e una quadrata, attestano che nel 1366 l'eremo fu fortificato per accogliere le vicine popolazioni di Santa Colomba in periodo di guerra.
Tra il 1360 e il 1370, il coro fu interamente affrescato dal pittore senese Lippo Vanni, con ciclo dedicato alla Vergine. Nel locale a pian terreno, originariamente destinato a refettorio, si trova a tutta parete un altro pregevole affresco raffigurante la Crocifissione, attribuita a Giovanni di Paolo nel suo periodo giovanile, intorno al 1445.
si legge nella pagina web che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dedica alla struttura, QUI.

Lo scopo del MiBACT è quello di:
individuare associazioni e fondazioni senza fini di lucro alle quali concedere in uso beni immobili del demanio culturale dello Stato, per i quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro.
La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione.
Gli enti interessati, in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso pubblico, sono invitati a presentare la propria proposta, per un massimo di tre siti, entro e non oltre le ore 12.00 del 16 gennaio 2017.
Come riportato in QUESTA pagina.

L'importo da corrispondere, nel caso dell'Eremo, è riportato nel PDF al piede della pagina suddetta:

AVVISO PUBBLICO PER L'INDIVIDUAZIONE DI ENTI NON LUCRATIVI CUI AFFIDARE LA CONCESSIONE IN USO DI BENI IMMOBILI APPARTENENTI AL DEMANIO CULTURALE DELLO STATO

[...]   

Importo del canone di cui al punto 2, lett. b) dell’Avviso pubblico determinato in euro 1.215,00 (diconsi euro milleduecentoquindici/00)

Se siete in vena di acquisti natalizi un po' particolari, sapete adesso dove rivolgervi.

Eremo San Leonardo al Lago: Prospetto Lato Ovest

Mappa catastale Eremo di San  Leonardo al Lago



Il latino della domenica - 194



Le cose peggiori sopravvivono.

giovedì 10 novembre 2016

Siena: Villa Brandi cedesi al miglior offerente


Alla sua morte, nel 1988, Cesare Brandi lasciò la sua villa di Vignano (un bene di famiglia, risalente al XVI sec.) in eredità allo stato italiano.
"L’interno è arredato con suppellettili, opere d’arte, mobilio dal Cinque al Settecento.
La raccolta di Cesare Brandi comprende le molte opere donategli dagli artisti amici e rappresentano una sorta di compendio della cultura figurativa italiana del Novecento, in cui compaiono i nomi più significativi di quel periodo: De Pisis, Morandi, Manzù, Guttuso, Mastroianni, Scialoja, Burri e molti altri.
Oltre alle opere d’arte il lascito Brandi comprende una ricca biblioteca, un fondo manoscritto di oltre tredicimila lettere, una raccolta fotografica di circa settemila immagini. Dal fondo dedicato alle foto di famiglia, agli artisti, ai letterati, agli studiosi sono stati scelti oltre settanta scatti che illustrano una vicenda umana densa di interessi e passioni, come quella per l’arte, la letteratura, il restauro, la musica, i viaggi. Questo nucleo è esposto nella "tinaia" all’ingresso della villa, dove è possibile vedere Cesare Brandi in una delle sue ultime interviste girate proprio a Vignano, nella biblioteca, circondato dai suoi libri e dalle opere d’arte cui era più legato."
si legge nella pagina web che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dedica alla struttura, QUI.



Le immagini soprastanti sono tratte dal sito: Case Museo in Italia perché quelle che dovrebbero essere sul sito del MiBaCT non ci sono... (vedi sotto)


Per la gioia di noi tutti, eredi di tale lascito, leggo che la struttura, diretta dal Ministro Con La Barba, ha deciso di:
individuare associazioni e fondazioni senza fini di lucro alle quali concedere in uso beni immobili del demanio culturale dello Stato, per i quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro.
La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione.
Gli enti interessati, in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso pubblico, sono invitati a presentare la propria proposta, per un massimo di tre siti, entro e non oltre le ore 12.00 del 16 gennaio 2017.
Come riportato QUI.

Scorrendo la pagina si trovano tutti i dati di Villa Brandi.
Secondo voi, è da preoccuparsi se nella voluminosa documentazione c'è la descrizione del bene catastale ma neppure due righe sul contenuto (opere d'arte, biblioteca, mobilio d'epoca,...)?

E quanto vorrebbe ricavare il MiBACT da Villa Brandi? Lo si evince dalla lettura dell'Allegato 1, nella pagina sopradetta:

AVVISO PUBBLICO PER L'INDIVIDUAZIONE DI ENTI NON LUCRATIVI CUI AFFIDARE LA CONCESSIONE IN USO DI BENI IMMOBILI APPARTENENTI AL DEMANIO CULTURALE DELLO STATO
[...]
Importo del canone di cui al punto 2, lett. b) dell’Avviso pubblico determinato in euro 4.059,00 (diconsi euro quattromilacinquantanove/00)

e non v'è chi non veda che non si esplicita se il canone sia annuale, decennale o secolare....

Qualcuno ha voglia di prendere in affitto questo bel posto alla modica cifra di 338,25 euro al mese? (se il canone è annuale, se no, a molto, molto meno...).
Sono 20,5 bei vani, in categoria A/8, per un totale 1014 mq, oltre 3 ettari di terreno, di cui parte a oliveto e parte a vigneto, come si può leggere dalle 53 pagine(!) di dati catastali del documento Allegato 1 di sui sopra. Per non parlare della biblioteca, delle opere d'arte, dei mobili d'epoca, del salotto della musica (di cui però, come dicevo prima, non sono riuscito a trovar traccia di descrizione: che affidino in concessione d'uso solo l'immobile, ma allora il pubblico dovrebbe fruire degli stanzoni vuoti?)

E pensare che credevo, la Villa, di averla avuta in eredità io, cittadino italiano...

[Domani un'altra notiziola della stessa natura].

La 'Tinaia' di Villa Brandi




Primo piano e soffitta di Villa Brandi
Mappa catastale di Villa Brandi a Vignano

Raccolta Rifiuti



domenica 6 novembre 2016

Il latino della domenica - 193



Dopo una disgrazia, il ricordarla è un'altra disgrazia.

Siena: Armando Sapori e la sua opera




Sarà inaugurata martedì 8 novembre, alle ore 17, presso la Sala storica della Biblioteca degli Intronati di Siena, la mostra documentaria su Armando Sapori e la sua opera a quarant'anni dalla scomparsa.
La mostra resterà aperta nel periodo 8-19 novembre con il seguente orario:
lunedì-venerdì: dalle 15 alle 18
sabato: dalle 10 alle 13
domenica: chiuso
L'ingresso è gratuito

Il programma della giornata di studi, l'8 novembre, lo trovate QUI.
Chi volesse partecipare, per ragioni organizzative deve iscriversi seguendo le indicazioni nella brochure.

Sapori (Siena 1892-Milano 1976) è stato uno storico con importanti studi sull'attività bancaria e mercantile italiana nel medioevo; antifascista, nel secondo dopoguerra fu senatore nelle liste del Fronte popolare e, dal '52 al '67, rettore della "Bocconi" di Milano. Oltre alle numerose monografie e alla cura editoriale per la pubblicazione di documenti (libri di conti etc.), ha lasciato due volumi di memorie, Mondo finito (1946) e Cose che capitano (1971), editi sotto il titolo complessivo di Sapori ricorda (1971) e, sempre alla Comunale, numerosi disegni (per lo più ritratti) e terrecotte.
Tra le cose più interessanti presenti in mostra ci sarà una selezione di lettere dai carteggi di Sapori con Henri Pirenne e gli storici della rivista "Annales" (Marc Bloch, Lucien Febvre, Fernand Braudel etc.).


Grazie all'amico M. F. per la segnalazione e le informazioni riportate.


venerdì 4 novembre 2016

4 Novembre 2016



Il Fuoco di Henry Barbusse [1916] è la storia di un anno in trincea, durante la prima guerra mondiale, sul fronte francese.
La prima parte descrive il fango, i pidocchi, la fame, la fatica delle marce e dei lavori di scavo per le trincee, la quotidianità, lontana dai momenti di scontro, la nostalgia già struggente per la famiglia e la vita da 'borghesi'. Poi il libro esplode: c'è il fuoco, martellante, distruttore, disorientante; ci sono i morti, i feriti, le medicherie infognate sotto terra, dove, come tanti topi, sopportando dolori e mutilazioni atroci, molti soldati trovano comunque un modo, ancora peggiore, di morire.
Il capitolo finale gronda sì di retorica, ma la speranza è quella che si aspettavano TUTTI i combattenti: una nuova Alba e il sorgere del Sole dell'Avvenire.


Per non dimenticare la Grande Guerra.