"La sovrana lettrice"
Da leggere in poche ore: piacevole, umoristico e originale. Nel racconto, ambientato nella corte inglese, Bennett analizza cosa succede quando, all'improvviso, Sua Maestà Elisabetta II d'Inghilterra scopre la lettura e ne diventa un'assidua frequentatrice.
E' la storia garbata e appassionante dell'iniziazione alla lettura che la Sovrana fa ormai quasi ottantenne, complice un giovane lavapiatti gay[*], dipendente di corte, appassionato di letteratura e conosciuto per caso in una biblioteca circolante che frequenta anche il Palazzo Reale.
L'ironia e lo humor britannico sono diffusi a piene mani; il Prime Minister e i cortigiani tutti non fanno una grande figura e vengono descritti come pozzi d'ignoranza.
Mi dispiace per il titolo: nell'originale è "The uncommon reader", che gioca con l'altro, il più famoso "The common reader" di Virginia Woolf; in italiano il riferimento si perde. Qua e là, avendo letto il libro in originale e poi in italiano, ho trovato alcune frasi tradotte in maniera non troppo puntuale.
[*] Bennett, dichiaratamente gay, fa del giovane lavapiatti un personaggio importante del racconto: il ragazzo consiglia alla regina letture di scrittori gay e la regina stessa ci compare nelle prime pagine mentre chiede al presidente francese informazioni sullo scrittore 'maledetto' Jean Genet. Mentre Elisabetta non mostra il minimo preconcetto, non così si comporta il suo entourage. A livello di pettegolezzo bisogna ricordare che, con due figlie piccole a Palazzo (Elisabetta e Margaret), la Regina Madre fece fequentare la corte da artisti e intellettuali gay, ritenendoli meno 'pericolosi' per le due ragazze.
Noi di Scrivolo non siamo molto social ma ogni tanto aggiorniamo le nostre pagine su Anobii; potrebbero interessarvi le nostre letture e le pillole di recensioni sui libri che davvero ci hanno colpito.
Recensione a cura di fuchs.
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