Leggevo poco fa, con un minimo di curiosità, la notizia su cui ero piombato seguendo il link di uno dei tanti blog che seguo con Google Reader: la descrizione di una piccolissima biblioteca di un distretto rurale americano che, per le sue dimensioni minime, l'autonomia energetica e l'attività quasi febbrile dei suoi bibliotecari, è balzata agli onori della cronaca addirittura nella conferenza ONU sullo Sviluppo Sostenibile, tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno scorso [QUI].
Finita la lettura sono andato sulla Home Page del sito, per vedere se c'era qualche altro post interessante.
Ne ho trovato uno sulle "Little Free Libraries". Quando ho visto l'immagine di apertura [QUI], una specie di casetta per uccellini piena di libri, si è accesa la lampadina.
Sull'unica cabina telefonica presente nel mio quartiere è stato affisso un cartello che segnala che la postazione verrà smantellata quanto prima, salvo segnalazioni in senso contrario ad un numero telefonico di Telecom.
La cabina è davanti all'ingresso di un palazzo, al limite di un parcheggio: una zona cioè sempre presidiata.
Potrebbe essere una bella idea 'social' farsela donare dalla Telecom e trasformarla in una micro biblioteca dove chiunque possa prendere o lasciare dei libri. Si potrebbe tentare di creare un gruppo di 'scambisti' che operino volontariamente per mandar avanti l'iniziativa, un logo da stampare e incollare sui volumi, un gruppo Facebook, un sito Internet, ...
Sono poi andato a sfogliare la Rete e sembra che, qua e là nel mondo, la cosa sia già stata fatta.
Questa sì che sarebbe una piccola grande iniziativa per il roboante progetto "Siena capitale europea della Cultura", altro che il 'Beaubourg' sull'Acropoli di brandiana memoria!
[Image credits: DannyKelly]
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