Dario era stato operato all'appendice e la nostra prof d'Italiano di quella prima liceo, una giovane e procace biondona estroversa, era andata a fargli visita in Ospedale, portandogli in regalo una rivista di fumetti; fu con questa rivista in mano che Dario rientrò in classe una mattina, finita la convalescenza.
Appena preso posto (nell'ultima fila...) il giornalino ricomparve sui banchi e lo leggemmo, io e gli altri due perditempo a cui sedevo accanto, un po' alla volta durante l'arco della mattinata.
Per me fu una rivelazione: avevo letto il Corriere dei Piccoli, il Monello, qualche volta l'Intrepido e anche Vitt poi Tex Willer, Superman, Batman... ma questo LINUS era davvero qualcosa di completamente diverso. Per la prima volta vedevo i Peanuts e incontravo le storie candide, pungenti e 'impegnate' di Schulz.
Ho continuato a leggerlo e collezionarlo per un decennio. Oggi è con nostalgia che sfoglio le vecchie 'strisce' usando un tablet, comodamente sdraiato sul divano.
Piperita Patty su un tablet e, sotto, il primo numero del mensile LINUS.
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