Fanti con 'ballerina' al cinturone e in mano |
Non era il primo a dover fare la sentinella lì, per controllare la valle, di notte, ma i due o tre commilitoni che lo avevano preceduto la mattina dopo non erano stati ritrovati: erano misteriosamente scomparsi senza lasciar traccia.
Lui accettò di buon grado di fare il suo dovere, ma chiese una cassa di 'ballerine'. Durante la notte, a intervalli irregolari, ne buttava qualcuna giù nel dirupo e così arrivò vivo all'alba; gli austriaci, lo aveva intuito, si arrampicavano da sotto lo sperone di roccia e prendevano di sorpresa la sentinella, ammazzandola.
Cosa fossero queste 'ballerine', queste bombe a mano che gli fecero compagnia durante la notte, l'ho scoperto solo pochi minuti fa.
I fanti avevano dato questo nomignolo alla bomba a mano Excelsior Thévenot P/2 per via di un rivestimento in tessuto, quasi una sottana, che ricopriva per intero il 'governale', il manico in legno che serviva anch'esso a dare stabilità alla traiettoria dopo il lancio. In testa alla bomba una piccola elica ruotava velocemente avvitando l'asse del percussore.
Di questa storia di famiglia, che tra poco avrà cento anni, non mi ricordavo più; è tornata a galla vedendo queste immagini, sul libro di Nevio Mantoan, Bombe a mano italiane 1915-1918, ed. Gaspari
Struttura bomba a mano 'ballerina' |
Per non dimenticare la Grande Guerra
Che emozione. Mio nonno materno ha fatto la Grande Guerra e, quando ero bambino, mi raccontava delle bombe "sipe" e delle bombe "ballerine". Eccone una qui dal vivo.
RispondiEliminaCiao.
Antonio
Quando sentivo questo racconto, mi immaginavo che mio nonno buttasse nel dirupo delle bambole, col vestito grande che si gonfiava e ne rendeva lenta la scomparsa, laggiù in fondo...
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