martedì 28 giugno 2011

Buone notizie dal Vaticano


Un nuovo aggregatore di notizie da domani online: news.va.

Le notizie e le storie da L'Osservatore Romano, dalla Radio e dalla TV Vaticana e dall'Agenzia Fides. Streaming video di eventi che coinvolgono il Papa, links ad omelie e discorsi ufficiali e tanto altro ancora. Da non perdere...

Dal sito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

sabato 25 giugno 2011

lunedì 20 giugno 2011

Pro domo sua

Io leggo 'Scrivolo' (e ci scrivo anche...).

Ogni tanto, quando proprio non ho altre idee, faccio un po' di pubblicità a me stesso e agli amici, tanto per aumentare l'entropia.

giovedì 16 giugno 2011

Sofismi


La telefonata alla hotline è concitata, mi viene passato un appunto: "Dopo che sei andato ad aggiornare i server, il software di posta Thunderbird su un PC dell'ufficio non gli parte più."
"E che c'entra? - mi lamento, scioccamente, con chi mi ha passato la nota - io ho solo installato gli aggiornamenti di Backup Exec..."
L'indomani mattina ritorno nell'ufficio che ha aperto la chiamata ed in effetti Thunderbird (ma non hanno l'indicazione aziendale precisa di usare un altro client di posta?) non parte. Si è crashato durante un aggiornamento che nessuno dice di aver lanciato. Faccio una copia di salvataggio della posta (che non era mai stato fatto e che nel caso di specie mi è utile per far vedere, all'utente ansioso, la mia cura e diligenza), installo la nuova versione e tutto va a posto.
Durante i vari passaggi all'utente trepidante spiego, come d'uso, cosa sto facendo e perché: mai far credere che esistano esseri maligni che nottetempo si aggirano negli hard disk, facendo danni, e tanto meno assumere l'atteggiamento di chi compie una magia per rimettere tutto a posto.
L'utente mi ringrazia, ma insiste che "... dopo che è andato via lei che aveva lavorato sui server, non ha più funzionato..."
Post hoc ergo propter hoc, lo penso ma non glielo dico, non me la sento di discutere di sofismi.

venerdì 10 giugno 2011

Una lapide per Cesare Battisti

Chissà se anche a Sermoneta faranno lo stesso sulla casa del purtroppo omonimo.

[Image credits: Autore:Ciaetto. Foto scattata a Trento in Piazza Duomo. L'immagine riprende la targa affissa alla memoria di Cesare Battisti sulla casa paterna.]

mercoledì 8 giugno 2011

Acqua mia


Bevete più acqua, l'acqua fa bene!

[ Credits: assemblaggio di immagini prese da qui e da qui]

lunedì 6 giugno 2011

Poste Italiane

Un'immagine molto azzeccata dalla home page del loro sito.

Lettore maniacale

Un delizioso, piccolo libro (appena 100 pagine nell'edizione in inglese che ho letto), quello di Anne Fadiman, ExLibris. Sottotitolato "Confessions of a Common Reader", l'autrice stessa dichiara di aver voluto raccogliere nei diciotto brevi saggi una visione d'insieme della lettura quale se ne può creare, dice Virginia Woolf nel suo Common Reader, anche un lettore non professionista che dedichi nella sua umile stanzetta tante ore a questo piacere solitario: la lettura.
Il testo passa dal come si tratta fisicamente l'oggetto libro a come si risolve il problema di far 'sposare' le biblioteche di due coniugi bibliofili, dall'uso di collettivi maschili invece che femminili o paritetici alla mania per il significato delle parole.
E tocca, la Fadiman, anche malattie che mi affliggono e che me la fanno sentire amica e sodale: la passione per il significato delle parole, per i quiz culturali, quella per i cataloghi di qualsiasi natura e infine l'incessante e maniacale caccia, in qualunque tipo di espressione, verbale o scritta, alla TV, sui giornali, sulle pagine Internet, sui volantini pubblicitari, di errori di grammatica, di sintassi, di consecutio temporum. (E' in queste pagine che ho scoperto che questa malattia che ho da sempre è il ''compulsive proofreading'' )
Ma soprattutto nel libro c'è l'amore fanatico, indiscusso, cieco e a senso unico per la lettura.

sabato 4 giugno 2011

Leggere col vocabolario

Mi capita ogni tanto di intestardirmi nella lettura di libri in inglese; ormai mi basta un'occhiata a qualche pagina aperta a caso per capire se il modesto bagaglio di parole che conosco possa bastare alla lettura.
Ci sono libri, o autori, che leggo con facilità, perché hanno un linguaggio piano e un vocabolario limitato; ci sono autori che non sarò mai capace di leggere proprio per la loro ricchezza verbale: Joseph Conrad, per esempio.
Complici alcune ore di attesa a cui ero obbligato stamani, ho portato con me un libro che era in 'fila di attesa' da un po': Food in Medieval Times, di Melitta Weiss Adamson; naturalmente facevano da contorno dei foglietti per le note e un lapis ben appuntato.
Mentre leggevo l'introduzione, tecnica, chiara e facilmente comprensibile, visto il contesto in cui mi trovavo seduto mi sono trovato a riflettere come sia raro vedere adulti (non studenti, voglio dire) starsene seduti in un luogo pubblico a leggere un libro; ancor più raro vederne prendere appunti durante la lettura. Certo, devo essere un tipo ben strano se invece di leggere un giornale sportivo o un settimanale illustrato o far due chiacchiere con un vicino d'attesa sulla vecchiaia e sulle malattie o su cose paliesche o sul Mens Sana basket, sono qui che mi affatico col mio poco inglese a leggere un testo su un tema così bizzarro.
Scavalcata di corsa l'introduzione, subito dopo ho dovuto segnare il passo perché mi sono imbattuto in una gran quantità di parole di cui ignoravo il significato e che non riuscivo con sicurezza neppure a dedurre dal contesto; a
llora ho riempito i miei foglietti di appunti con nomi e verbi ignoti e sottolineato sul libro un gran numero di parole sconosciute. La mia tecnica di lettura di un libro in inglese di solito è: salta le parole che non capisci perché tanto l'informazione è ridondante e non perdi il filo del ragionamento ma scriviti o sottolinea quello che non sai poi, alla scrivania, vai a consultare un vocabolario e annota la traduzione del significato.
Le 30 pagine o poco più che ho letto stamani sono state invece particolarmente difficili: trattandosi di un tema specifico, il cibo e la sua cottura e conservazione, mi sono scontrato con un vocabolario di cui non possedevo che pochi termini.

E se peaches sono le pesche, ginger lo zenzero, cabbage il cavolo e rye la segale (ricordate il famoso The Catcher in the Rye = Il giovane Holden), cosa sono le quinces, il dill e le parsnips?

Se pies sono torte o pasticci, cosa sono le fritters e le mushes? E se game è la selvaggina, cosa sarà il venison?

Insomma, ad un certo punto mi sono dato per vinto, rimandando al pomeriggio, seduto in poltrona accanto ad un bel vocabolario, la soluzione dei casi dubbi o assolutamente oscuri.
Temo sia una lettura che mi impegnerà più del previsto e che metterà a dura prova la mia memoria, che sul breve periodo lascia parecchio a desiderare. Ci sono per fortuna tecniche mnemoniche, lo sappiamo, che aiutano in questo campo: ad esempio, associare quinces (le mele cotogne) a quell'ottima marmellata che, se pure in quantità quasi omeopatica, mi ha regalato un amico qualche mese fa...


Nota: nella copertina del libro si vede un tratto dell'arazzo di Bayeux con un vescovo che benedice cibo e bevande; proprio alla sinistra di questa immagine si può sbirciare cosa succede in cucina: